Ha senso cambiare il terapeuta ?

Sono uno studente fuoricorso, a scuola ero tra i migliori ma all'università mi sono perso dopo un inizio brillante.. un paio di bocciature ingiuste seguite da periodi di isolamento e demotivazione.. poi abuso compulsivo di internet e pc e per finire veri e propri "blocchi ossessivi". Quindi evitamenti etc. etc. Vi risparmio la storia completa ma sono uscito da quel periodo nero da solo, salvo alcune cicatrici che ogni tanto tornano, veri e propri autosabotaggi che a tratti mi colpiscono sia nello studio che nel sesso.

Per questo mi rivolsi al mio psicologo due anni fa: volevo uscirne completamente.
Ma dopo due anni di terapia,
consigli e incoraggiamenti senza un filo conduttore, che tenesse conto dell'importanza CENTRALE, TRAINANTE che il successo nello studio ha sempre avuto per la mia autostima, il continuo minimizzare i miei problemi ed esaltare successi che in realtà sono cavolate assurde, e soprattutto centinaia, forse migliaia di esercizi nei quali ho scritto fino alla nausea delle mie paure.. io mi sento sempre allo stesso punto.

Il paradosso è che dopo tante delusioni, da che partivo come soggetto ansioso, sto iniziando a spegnermi, sono sempre più pigro e demotivato, e sebbene lui mi dica che "2 anni fa stavi peggio" io posso dire che negli ultimi due anni, oltre a non aver recuperato la mia fiducia nel sesso non l'ho recuperata nemmeno nello studio.

In due anni ho dato appena quattro esami e sono uscito altri due anni fuoricorso.. per fortuna sono alla fine. Ma stesso ritmo di prima. Stesso uso compulsivo e ingovernabile del pc come valvola di sfogo anti-depressiva.
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La mia ragazza mi ha lasciato due mesi fa a causa del mio stallo allucinante (non ho mai rivelato i miei problemi psicologici), la nostra vita di coppia non evolveva, nessuno dei due lavorava e lei ne soffriva al punto da avere continue crisi di pianto.

Perduta la mia lei ho provato a compensare i fallimenti universitari inseguendo la mia antica sicurezza sessuale, casomai fosse questa la chiave della felicità, incoraggiato e spronato dal mio psicologo che voleva una "vittoria su tutti i fronti": ma negli ultimi due mesi non ho fatto altro che sforzarmi di rompere il blocco sessuale con uscite continue per locali e discoteche, alla ricerca ossessiva di reazioni fisiche e intime, collezionando solo altri fallimenti e fisime.

Secondo lui bastava usare una tecnica di concentrazione mentre mi buttavo, e se non ho rotto il blocco è solo perchè non mi buttavo abbastanza negli approcci. Fatto sta che ad ogni serata fallimentare tornavo sempre più triste e depresso a casa, ed il paradosso è che ho finito solo per concentrarmi di più sul mio fantomatico blocco, ruminandoci per giornate intere.

Che vuoi studiare con una mente così triste e ingolfata?

Mi sono ritrovato con l'aver perso un'altra sessione di esami e col sentirmi più vergognoso di prima.. Lui sottolinea la mia poca costanza, ma io sono stanco della sua faciloneria.

Può avere senso cambiare terapeuta?

Per come mi sento ora.. mi servirebbe qualcuno in grado di scuotermi e motivarmi. Ormai prendo sempre con le molle quello che mi dice il mio attuale psicologo con la sua solita calma distratta e strafottente.. lo vedo troppo molle e superficiale, e finisco per non seguirlo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
Può anche cambiare terapeuta se non si senta accolgo, capito e lo sente distante e distratto.

Ma cambiare terapeuta non equivale "magicamente" al darsi materie ed a trovare una fidanzata con cui essere felice.

Se le aspettative sono queste non è colpa o bravura del terapeuta..ma di tanto altro della sua psiche

Le suggerisco di discuterne con lui

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
E' probabile che la relazione terapeutica con il Suo dottore non la soddisfi piu'.
Mi sembra si capire che sia piuttosto orientata a stimolare in Lei delle PERFORMANCES piu' che a far sì che Lei possa comprendersi a fondo.
Si chieda quindi se questo tipo di impostazione sia o no cio' che Lei desidera.
Per favorire le PERFORMANCES, mi perdoni, non serve uno psicoteapeuta. Basta molto meno!
L'approccio a cui faccio riferimento mira alla comprensione delle sfere profonde dell'individuo in quanto solo tale comprensione puo' dare serie indicazioni sulla strada da percorrere nella quotidianita' della propria esistenza.
Spero di averLe fornito degli spunti di riflessione utili!
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Gloria Godioli Psicologo 10 2
Gentile Utente, le consiglio di parlare di quello che le sta accadendo con il proprio terapeuta, deve metterlo al corrente di ciò che le sta accadendo al fine di comprendere le cause di questo ed eventualmente modificare la terapia.
L'approccio che utilizzo è improntato alla soluzione in tempi rapidi e brevi del problema. In media in 10 sedute si guarisce senza ricorrere a farmaci e senza ricadute nel lungo periodo. Tutto testato scientificamente. Se pensa che può essere una soluzione alternativa o da affiancare alla sua terapia, mi contatti senza nessun impegno per ulteriori informazioni.

Mi faccia sapere
Cordialmente
Dr.ssa Gloria Godioli
(Pavia)

Dr.ssa Gloria Godioli

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dopo
Utente
Utente
Gentili Dott.sse lo scopo della mia terapia non è mai stato trovarmi la fidanzata o sostituirla, al contrario ho persino contenuto la delusione per questi eventi cercando di concentrarmi il più possibile su quello che contava davvero..

Ritengo che il terapeuta debba avere anche una funzione TRAINANTE per un paziente che affronta un periodo di confusione, in balio della tempesta.. capire cosa per lui è veramente giusto e non dimenticarsi completamente delle sue attitudini e caratteristiche (come mi sembra che accada continuamente nel mio caso) da una seduta all'altra.. ecco perchè dico che è distratto, e ci vado da due anni!

Avrei solo gradito che alla luce di due anni che sa come sono fatto, mi avesse indirizzato verso lo studio dato che siamo convenuti mille volte che concludere il mio percorso, dopo ben tre anni di fuoricorso sarebbe l'equivalente di risolvere sia ossessioni che fisime, e invece si distrae pure lui, e così mi ha spronato e assecondato pure lui ad inseguire la mia ultima fisima, esattamente come il mio autosabotaggio, alla ricerca della performance sessuale perfetta, del fantomatico sblocco sessuale, dimenticando per due mesi completamente quale fosse il motivo trainante per cui mi sono rivolto a lui: studiare libero da sabotaggi ossessivi e laurearmi.

Lo psicologo non dovrebbe assecondare ogni fissa del paziente ma ricordarsi chi è, come è fatto, cosa potrebbe veramente sbloccarlo dato che si è parlato milioni di volte in passato.

Se perdo la bussola, anche in conseguenza della chiusura con la ragazza, chi deve reindirizzarmi sul corretto percorso se non lo psicologo? Per due mesi non abbiamo praticamente più parlato di studio, sarebbe bastato poco per ricordarmi quale fosse la strada maestra.

Risultato: nessun fantomatico sblocco sessuale, nessun risultato con gli esercizi magici zen, due mesi persi ad acchiappare le farfalle, altra sessione di esami bruciata.
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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott.ssa Godioli in realtà anche il mio terapeuta utilizza un metodo a suo dire breve, anche se il fatto che insiste da due anni con gli stessi metodi e ragionamenti mi lascia sempre dubitare di lui, e ultimamente mi sta prostrando..

ho sempre l'impressione che non mi abbia capito e non riesca a gestirmi.

E questo aggiunge alla potenziale efficacia della terapia il fatto che prendo sempre con le molle quello che mi dice, insomma, NON MI FIDO PIU'.

Ma quando gli lascio intendere le cose, lui inizia con la tiritera che "due anni fa stavo peggio", oppure mi rinfaccia che se interrompo con lui avrei chissà quale orribile ricaduta, facendomi l'esempio di questo o quest'altro caso disperato tra i suoi pazienti.. cosa che ritengo ben poco etica e professionale.

Mi rivolgerei volentieri a lei ma purtroppo sono molto lontano dalla sua città.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente
Vorrei proporLe di riflettere sulla Sua frase "non riesce a gestirmi".
Io penso che un terapeuta debba fare tutt'atro. E se Lei desidera questo, come Le ripeto, non vuole un terapeuta.
Forse vuole qualcos'altro. Una Figura vicaria che si incarichi di Lei. Da cui dipendere. Che La telecomandi .
Nel SUO interesse dovrebbe mettere a fuoco questo concetto centrale.
I miei saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Non ho mai chiesto qualcuno che mi telecomandasse. Ma se sto mettendo in pratica degli evitamenti, o mi sto perdendo o preoccupando ossessivamente di qualcosa di inutile, dedicandogli in modo abnorme tempo ed energie, che ovviamente tolgo ad altre cose, ritengo che il minimo che il mio psicologo che mi conosce da due anni possa fare sia farmi rendere conto delle meccaniche di pensiero ossessive che sto attuando in quel momento e incoraggiarmi a riprendere la giusta via, che sin dall'inizio avevamo tracciato.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Lei vuole un BADANTE allora! Non uno psicoterapeuta.
Uno psicoterapeuta La fa rendere conto dei meccanismi che Lei inconsapevolmente mette in atto, se ha qualche problema.
Poi La lascia libero di scegliere da se' cosa fare o no.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Forse sono io un pessimo paziente. E non ho timore di ammetterlo.

Ma se la squadra non segue più l'allenatore, o per un motivo o per un altro perde la fiducia, che si fa?

"Uno psicoterapeuta La fa rendere conto dei meccanismi che Lei inconsapevolmente mette in atto, se ha qualche problema."

Su questo sono perfettamente d'accordo.

Meccanismi di pensiero fuorviante ne ho messi in atto fin troppi.. col senno di poi, erano tutti evitamenti, con i quali ho trascurato ciò che davvero contava.

Forse ha ragione lei, ho frainteso quelle che erano le caratteristiche e il compito del terapeuta, le motivazioni e le energie possiamo averle solo da noi stessi.

Proverò a parlare meglio con lui, chiarire e fissare meglio i miei reali obbiettivi.

Potrei chiedergli un periodo di pausa dalla terapia, per cercare in me stesso energie e motivazioni, chissà che non sia funzionale.