Nel corso della cura ho interrotto per brevi periodi l'assunzione del farmaco

Gentili Medici,
post biopsia alla prostata nell'ottobre 2014, mi venne diagnosticato un tumore del tipo GLEASON 4+4 (PSA 34,38).
Eseguendo poi le varie indagini (scintigrafia - risultata negativa -, RM - malattia prostatica non extra capsulare -, ecc.) vennero rilevati altri due tumori, uno per rene. Venne previsto di dare la priorità agli interventi ai reni, ma dal dicembre cominciai ad assumere il Bicalutamide 150 per bloccare il tumore alla prostata (mi rifiutai di accettare "la castrazione chimica" per mezzo del Bicalutamide 50+punture).
Rispettivamente nel febbraio e nell'aprile del 2015, venni operato al rene sinistro per un'enucleazione ed al destro per nefrectomia (dalle varie RM eseguite fino ad oggi, non risulta alcuna progressione e tutto sembra risolto).
Nel giugno, sempre del 2015, venni sottoposto a 28 trattamenti di RT per il tumore alla prostata (il psa, grazie al Bicalutamide 150, era sceso, pre trattamenti, a 12,11), ma con effetti collaterali postumi piuttosto importanti.
In ottobre il psa è sceso a 4,08, per poi dal gennaio dell'anno in corso stabilizzarsi, fino ad oggi, intorno al 2,5.
ED ORA VENGO AL PROBLEMA. Le conseguenze del Bicalutamide 150 mi hanno creato una ginecomastia molto importante e soprattutto forti dolori continui ai capezzoli. Nel corso della cura ho interrotto per brevi periodi l'assunzione del farmaco (che ormai assumo da un anno e mezzo), ma mi è sempre stata sconsigliata la sospensione.
ED ECCO IL QUESITO CHE PONGO. Dato che da due settimane ho interrotto definitivamente l'assunzione del farmaco in considerazione dei dolori divenuti insopportabili, chiedo gentilmente il Vs. parere circa i rischi che corro (questa volta l'oncologa che mi segue, mi avrebbe dato un blando consenso, raccomandandomi di rilevare il psa ogni due mesi).
Ringraziando per la Vs. risposta, saluto cordialmente.
Cesaroni Ario
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore
il farmaco Bicalutamide (Casodex) ha una azione antiandrogena sulle cellule ormono sensibili della prostata che serve a non farle sviluppare. Il "blando consenso" dato dalla oncologa è comprensibile in quanto, alla prossima manifestazione di ripresa della malattia, l'oncologa potrà prescrivere una ulteriore terapia ormonale o antiblastica. Partirei dal fatto che Lei ha sviluppato in due anni circa tre tumori differenti. Se è vero che Lei è di Brescia, ha, 71 anni e pesa 90Kg, significa che lei rientra in quel gruppo di persone che inevitabilmente sviluppano un cancro o un altra patologia degenerativa nel corso della loro vita. Le consiglio di leggere il mio libro " L'alimentazione nella prevenzione del cancro" e il "The China Study" che hanno rivoluzionato la teoria della genesi del cancro. Si trovano on line sul Giardino dei Libri. Questa domenica 19 giugno 2019 a Bedizzole nel pomeriggio tengo una relazione sulla Terra dei Fuochi del Nord. Se cerca su Facebook "V come Veniamo in Pace" trova le indicazioni per ascoltare e capire il suo caso. Cordiali saluti


Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Bindi,
credo proprio che i tre tumori fossero lì da molto tempo e che, come capita quasi sempre, i due ai reni (che data la loro natura non è previsto che possano avere recidive) sono stati rilevati casualmente. Invece per la prostata sono preoccupato. Mi è stato suggerito di abbinare il Tamoxifene nel riassumere il Bicalutamide 150 per evitare la ginecomastia.
Sarebbe così gentile di esprimermi il Suo autorevole parere?
Seguirò comunque di buon grado i Suoi preziosi suggerimenti.
Nel ringraziarLa per la Sua collaborazione, La saluto cordialmente.
[#3]
dopo
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16.08.2016.
Dopo oltre due mesi, non ho avuto repliche.
"Spaventato" dalla risposta ricevuta, e, sopra riportata, ho avuto un consulto con eminenti oncologi. Mi è stato garantito che le possibilità di contrarre un altro cancro o altra patologia degenerativa sono le stesse che hanno tutti gli esseri viventi (medici autorevoli e meno, compresi), e, di attenermi alle loro indicazioni senza altro sperimentare.
Saluti. AC
[#4]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissimo concordo con il
Collega oncologo che lei ha consultato "dal vivo"..la medicina moderna si basa sulle evidenze non sulle teorie filosofiche.



Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Gentile Dr. Alongi,
nel ringraziarLa per il Suo "rinforzo", La saluto cordialmente.
AC
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