Rapporti familiari

Gentili Dottori buongiorno, Vi scrivo per un consiglio su una situazione familiare che sta diventando un vero problema per me e il mio compagno. Stiamo insieme da 8 anni, ne abbiamo passate tante nel bene e nel male, ma siamo sempre rimasti uniti, cercando di andare avanti senza drammi, accettando che a volte le cose prendono una direzione differente e indipendente dalla nostra volontà. Facciamo una vita semplice, senza troppe pretese forse anche perchè la nostra disponibilità economica non ce lo permette. Magari per natura siamo più casalinghi che girandoloni, ma abbiamo il nostro giro di amici, le nostre uscite e stiamo bene così. E qui arriva il problema. Ho due sorelle minori che non fanno altro che giudicarci. Come viviamo, come dormiamo, come mangiamo, come spendiamo i nostri soldi. Sono perfino arrivate a giudicare come e quante volte abbiamo rapporti per concepire un figlio. Per natura io e lui non siamo persone che giudicano le scelte altrui nè invidiose. Non mi sono mai permessa di dare giudizi sulle loro scelte, sul loro modo di essere, sull'educazione che danno ai miei nipoti. Anche perchè se mi sono permessa di accennare un consiglio mi hanno risposto che Dovevo farmi i c... miei, che non sono madre e quindi non posso sapere. Così ho smesso. Però...ad ogni bisogno hanno sempre chiesto a me e al mio compagno e noi non ci siamo MAI tirati indietro. Pechè ci sembra (sembrava!) normale fare così in famiglia.Ci si rende disponibili, ci si aiuta, ci si supporta. In tutti questi anni però mi sono accorta che le mie sorelle, oltre a giudicarci sempre, non hanno stima di noi due come PERSONE, non hanno rispetto per il nostro modo di essere o pensare, come non hanno avuto rispetto della nostra delusione per un figlio che non arriva (la frase più spesso detta da loro è "Eh vabbè sai quante persone non hanno figli? Non siete certo gli unici") Pensavo di avere due sorelle mature e intelligenti. Così ho parlato a loro con il cuore in mano, facendo appunto presente che, senza voler cercare un colpevole, il nostro rapporto non mi piace e che vedo delle cose che non accetterei mai in un rapporto di amicizia, figuriamoci tra sorelle. Non vedo stima, non sento "calore umano", quando vengono qui a casa non sento in loro la voglia di passare del tempo insieme a noi, ma più "Non avevo voglia di cucinare, quindi mangiamo da voi" finita la cena Arrivederci e grazie. Ho fatto presente che questo rapporto che abbiamo crea nel mio compagno un senso di amarezza e in me di delusione. Il mio compagno adesso si arrabbia se mi rendo disponibile con loro, perchè sa come poi mi trattano. Con superiorità, con freddezza, sempre con occhio critico.Sono adulta e pronta a questo punto a mettere della distanza tra me e loro per non essere più ferita e delusa. Ma dentro sento una sensazione di vuoto, delusione, tristezza. E mi chiedo "Ma è veramente possibile che tra sorelle non ci siano complicità, stima, RISPETTO?"
Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

ci scrive:
<<Ho due sorelle minori che non fanno altro che giudicarci.<< perfino riguardo ai rapporti sessuali...

Capisco la Sua amarezza, ma se c'è chi entra nell'intimità è perchè dall'altra parte è stata data l'autorizzazione...!
So che è duro sentirsi dire ciò, ma è la verità.

Tenga anche conto che tra amiche ci si sceglie; tra sorelle "quel che càpita, càpita".
E dunque i caratteri possono non andare d'accordo, le sensibilità essere diverse anche di molto.

<<Il mio compagno adesso si arrabbia se mi rendo disponibile con loro<<
Il Suo compagno la richiama forse - giustamente - ad essere più rispettosa di sè e di Voi, per quanto riguarda i confini.
Se i Suoi confini attuali non vengono rispettati, se la coppia (anche nella sua vita intima) viene invasa dalle cattiverie, certamente occorre mettere cancelli più robusti; é legittima difesa.

In qualche famiglia ci possono essere buoni rapporti, talaltra - come dice il proverbio - "fratelli coltelli".
So che Le sembra triste tutto ciò, e forse lo è. Ma dipende anche dalla Sua idealizzazione dei rapporti di "sorellanza".

Ma la Sua famiglia attuale è quella con il Suo compagno; l'altra è quella "d'origine".

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
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Intanto grazie per la risposta. Sono d'accordo con Lei. Ho permesso IO di "sconfinare". Idealizzando il rapporto con le mie sorelle, ho creduto negli anni passati di poter parlare di tutto, anche di questi argomenti, proprio perchè tutte e tre donne quasi coetanee. Le domande venivano naturali, sono la più grande e l'unica senza figli. Il loro giudicare la nostra sfera intima non è nata però da confidenze mie (non sono mai entrata così nei particolari con loro, ritenendo che da un certo punto in poi il discorso fosse del tutto privato tra me e il mio compagno), ma, vedendo passare il tempo senza che per me e il mio compagno arrivasse la cicogna, sono arrivate alle loro (S)conclusioni. Faccio questo appunto solo per far capire che il loro giudicare è indipendente da quello che posso aver raccontato. Che sia sfera sessuale o altro. Ha comunque perfettamente ragione quando dice che occorre mettere dei cancelli più robusti. Ed è quello che ho intenzione di fare per me e per il mio compagno, allontanandomi da questa idea di "sorellanza" nella quale chissà perchè credevo. Forse avevo bisogno di sentirmi dire che sì, a volte i rapporti tra fratelli e sorelle possono non essere buoni e di conseguenza possono essere ridotti al minimo indispensabile. La ringrazio ancora.