Comunicazione madre-figlio

Salve a tutti, sono un ragazzo di 20 che ha dei grossi problemi ad affrontare un semplice discorso con sua madre. Ogni volta che parliamo, infatti, lei è costantemente sulla difensiva e si sente attaccata da ciò che dico. Proprio ieri è successo che, rispondendo ad una sua critica (con vena polemica, come molto spesso accade) nei miei confronti, lei si sia sentita attaccata dalla mia risposta ed è subito andata via, abbandonando la conversazione con un: "con te non si può parlare". Vorrei davvero capire cosa la spinge a comportarsi così. Può cambiare il contesto o l'oggetto del discorso, ma il "con te non si può parlare" rimane sempre. Più mi sforzo a voler affrontare un vero dialogo con lei, più questo accade. Accade spessissimo, paradossalmente, che dovrei essere io a sentirmi "attaccato" dalle sue continue polemiche, ma , provandole a rispondere dialogando (proprio per non fare come lei), lei si indispettisca e chiuda la conversazione con queste esatte parole. Spero di essere stato chiaro con l'esposizione del problema: è difficile da spiegare, ma vi assicuro che è davvero parecchio frustrante. Grazie per il vostro tempo
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve a lei,

immagino che debba essere frustrante non riuscire a esprimere il proprio parere con sua madre senza per questo generare una reazione "indispettita", come ci descrive. Tanto più che sente una critica, un attacco contro di sé.

Nonostante il disagio che ci comunica relativamente a questa difficoltà importante, riesce a fare una riflessione preziosa. Sente di essere attaccato sì, ma riconosce una qualità dello stato d'animo di sua madre tanto sottile quanto cruciale. Non so se posso dire che più che sentirla offensiva quando le dice "con te non si può parlare", mi sembra di poter dire che la sente sulla difensiva.

Questo indica due aspetti significativi. Il primo è la sua capacità di cogliere certe sfumature dell'altro, cosa nient'affatto scontata, al di là del suo comprensibile senso di frustrazione. È fondamentale vedere l'altro per quello che è, con i suoi pregi e i suoi limiti. Lei sembra riuscirci.

Il secondo aspetto riguarda sua madre, se cioè questa modalità difensiva potrebbe indicarci un suo vissuto, che potrebbe impedirle di avere il dialogo che invece lei cerca, di riconoscere in lei un interlocutore che potrebbe arricchire la sua esperienza.

Non conoscendo sua madre né lei, né la vostra relazione, non posso dirle di più nello specifico in questa sede.
In linea generale, posso dirle che a volte quando siamo sulla difensiva abbiamo paura e siamo rigidi. Non riusciamo a essere aperti e disposti a guardare gli altri, ad accoglierli nella loro diversità rispetto a noi.

Spero che sua madre possa essere un giorno più disponibile, in caso contrario i suoi sforzi potrebbero non portare gli effetti sperati. Non so se sono riuscito a spiegarle il mio pensiero, ma forse dovrà riuscire a vedere la cosa da un'altra prospettiva.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it