calcoli in vescica

Gentili Dottori,
da circa 13 anni soffro di calcoli renali (ossalato di calcio) di limitate dimensioni (max 10 mm) c che di solito venivano espulsi durante la minzione.
Da circa 3 anni diabetico (Mellito tipo II).
A novembre 2014 l'ecografia dell'apparato urinario "formazioni litiasiche del diametro variabile da 2 a 3 mm Prostata visualizzata per via sovrapubica ha diametri di 43x45x42mm non raccolte liquide pelviche".
A dicembre 2015 il dolore e aumentato
A seguito dell'annuale controllo del PSA il valore riportato sul referto era = a 1,24 ng/ml.
Gli episodi di minzione notturna, spesso associati a periodi di stress, erano 1 al massimo 2 nelle ore prossime al mio normale risveglio 4.30-5.50 del mattino
Prescritto Palexia ( 2 assunzioni giornaliere da 50mg) .
Il palexia ha avuto effetto immediato sia sull'intensità del dolore e sullo stimolo continuo alla minzione che sul mio stato di prostrazione psichica.
L'urologo durante la visita procedeva ad un'ispezione dei genitali esterni che risultavano nella norma e ad un'esplorazione rettale della prostata trovandola " a modesto sviluppo, regolare, parechimatosa"
Accertamenti effettuati.
Esame delle urine: tutti valori nella norma eccetto glucosio (10mg/dl), urobilinogeno (0.2 mg/dl): l'esame microbiologico dava risultato negativo sia per le urine che per lo sperma.
La uroflussometria a parere dell'urologo dava risultati migliori di quanto si aspettasse anche se non normali: la conclusione del referto infatti era "patologico".
Diario minzionale: dalle 6 alle 10 minzioni/g valori tra i 110 e 250 ml in assenza di fughe e con sporadici episodi di minzione notturna sempre tra le 4.30 5.50 del mattino.
Ecografia: "Spot iperecogeni ai calici di entrambi di significato microlitiasico. Vescica pareti regolari, senza evidenza di vegetazioni endoluminali. Formazione litiasica endovescicale di circa 3,4 cm, mobile con variazione del decubito. Prostata non ingrandita, con lieve impronta sul pavimewneto vescicale.
A seguito dei questi risultati l'urologo mi prospettava un intervento endoscopico di frantumazione e aspirazione del calcolo di 3,4 cm e la riduzione chirurgica della prostata con biopsia dei tessuti prelevati, dicendomi che l'intervento mi avrebbe procurato sterilita in quanto lo sperma sarebbe stato scaricato nella vescica,avrebbe comportato 5 giorni di degenza ospedaliera (con catetere), sanguinamenti ed impossibilità a guidare per circa 4 settimane (per recarmi al lavoro sono obbligato ad usare l'auto).
Devo dire che sono spaventato alle possibili complicazioni che una riduzione della prostata , credo più invasiva e traumatica di una semplice frantumazione di un calcolo, possa portare... inoltre sono sicuro che avrei perecchi problemi ad affrontare il mio incoscio sul problema sterilità.
Chiedo a voi se potete confortarmi con un vostro parere sulla necessità o meno dell'intervento di riduzione della prostata visto il mio caso.
[#1]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
G.le utente
Penso che un calcolo >3cm vada tolto. Il calcolo si è formato perché molto probabilmente ci sono problemi di svuotamento vescicale e di ostruzione prostatica. L'intervento endoscopico penso sia la cosa migliore...Dopo l'intervento l'unico effetto collaterale è l'eiaculazione retrograda che le impedirà l'uscita dello sperma. L'erezione rimarrà comunque integra e niente cambierà per la sua attività sessuale. Eccetto l'eiaculazione. ..mi faccia sapere. A presto

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Caro dr. Bottai,
la ringrazio per la risposta velocissima.
Sul calcolo non ho dubbi e sull'intervento di riduzione della prostata che nutro preoccupazioni peraltro "non ingrandita" secondo l'ecografia o "a modesto sviluppo" secondo lo stesso urologo... inoltre lo specialista mi ha detto che in assenza del calcolo mi avrebbe curato farmacologicamente.... la sola asportazione del calcolo e succiessivo trattamento farmacologico non sarebbe possibile?
Grazie.
[#3]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Certo, si può fare tutto... Io farei una flussometria con valutazione del getto per comprendere se ha un'ostruzione minzionale. A presto
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie dottore per la sua risposta,
I dati della flussometria sono:
tempo svuotamento: 31,1 sec;
tempo di flusso: 31,0 sec;
tempo di picco max : 6,2 sec;
flusso max : 14,4 ml/sec;
flusso medio: 7,0 ml/sec;
intervalli: 1;
volume svuotato: 217 ml;
Residuo vescicale metodo Bladder Scan: 187 ml.
Sulla base di questi valori sarebbe praticabile la sola frantumazione-aspirazione del calcolo vescicale e successivo trattamanto farmacologico della prostata oppure è preferibile procedere anche alla riduzione chirurgica della prostata?
Grazie ancora per i suoi preziosissimi pareri e per la sua pazienza.
A Presto
[#5]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Il residuo è un pó troppo, forse si ridurrebbe con un trattamento farmacologico. Il flusso è accettabile. Potrebbero essere prese in considerazione entrambe le strade... forse la maggior parte degli urologi le direbbe di fare pure una resezione prostatica in contemporanea alla litotrissia. A presto
[#6]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie dottor Bottai, lei mi ha aiutato a chiarirmi le idee e forse ancor di più mi ha aiutato a essere sereno in questo momento che precede la decisione sul tipo di intervento a cui dovrò sottopormi.
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