Fine relazione

Gentili dottori,
Mi chiamo Marta ed ho 24 anni, scrivo per una questione che ormai sembra insormontabile e che mi lacera dentro.
Dopo 4 lunghi anni di relazione con il mio ex, in un periodo di forte crisi e incapace di sopportare il dolore dato dalla separazione che si preannunciava decido di distrarmi ed inizio a frequentare un'altra persona, è subito colpo di fulmine, al punto da non risentire della fine della mia relazione storica, come se non mi riguardasse più.
Ha inizio una bella storia che progressivamente ha iniziato poi ad affievolirsi da parte sua. Arriviamo ad un anno dalla nostra frequentazione e lui decide di tornare con la sua ex, inavvertitamente, con la quale aveva chiuso i rapporti da oltre un anno e mezzo.
L'unica cosa che avverto è un dolore immenso e straziante, mi lacera dentro e nei miei giorni non ho un attimo di sollievo. Sento di non valere nulla, di poter essere sostituita con estrema facilità, come se fossi di troppo nella vita di chiunque, come se la mia presenza non valesse abbastanza. Mi sento un dettaglio.
Non ho grandi opportunità per riprendere a vivere, pochi amici incasinati e troppo presi dalle loro vite, e pensandoci non mi capitava di essere sola da 5 anni, di non essere amata, di non avere nessuno che si prendesse cura di me. Questo mi strazia e mi toglie tutte le forze. So di non poter ricominciare, di non potermi aggrappare più a nulla perché nella mia vita resta ben poco da salvare. Vorrei solo liberarmi da questo dolore che non mi concede tregua, sta sempre lì, fermo ed immobile, come a ricordarmi che per me tutto è finito. Mi sembra di impazzire.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<in un periodo di forte crisi e incapace di sopportare il dolore dato dalla separazione che si preannunciava>

Gentile Ragazza,
questo sembra un punto importante che l'ha condotta a buttarsi a capofitto in un'altra relazione pur di non affrontare il dolore della perdita e il peso, forse, di una probabile solitudine affettiva.
L'altro, un compagno, non è una stampella a cui aggrapparsi per sopravvivere ma un valore aggiunto alla nostra vita.
La rottura di un rapporto è dolorosa, è una perdita che si elabora con il tempo e come ogni lutto può comportare movimenti depressivi.
Talvolta ci si chiude e ci si confina nella coppia, tralasciando in gran parte altri spazi, personali, amicali, comunque importanti, e quando la relazione malauguratamente termina ci si sente ancora più soli.
Cosa non funzionava nel rapporto precedente e in questo?

<nella mia vita resta ben poco da salvare>
E cosa secondo lei?
Come va la sua vita in altri ambiti, famiglia, lavoro/studio, amici?
Come trascorre le sue giornate?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La perdita di qualcuno che amiamo e' una delle esperienze piu' terribili che possano accaderci.
Lei era riuscita a superare la perdita del fidanzato *storico* in quanto lo aveva sostituito con il secondo.
E forse in quest'ultimo aveva riversato tutte le aspettative possibili.
Ora si trova a dovere affrontare entrambe le emozioni sommate. E a sentirsene sovrastata. Comprendo che possa essere dura.
Perdere qualcuno pero' non significa *non essere degni di amore*. Potrebbero esserci delle ragioni che sostengono tutto e per comprenderle forse dovrebbe farsi aiutare a elaborare questo lutto. Per non farsene completamente carico solo Lei.
Se c'e qualche problema di relazionalita' occorrerebbe metterlo a fuoco in modo obiettivo e in questo momento per Lei forse e' troppo difficile riuscire a farlo da sola, nonostante sia davvero l'unica cosa che potrebbe esserLe di aiuto realmente.
Ci pensi!
Auguri per ora!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentili dottoresse, grazie infine.

La prima storia è finita perché dopo tutti quegli anni si cambia, non eravamo più le stesse persone di un tempo e ci siamo resi conto di volere cose troppo diverse dalla vita.
La seconda è finita perché lui sosteneva di non sentirsi poi così legato, se fosse stato legato a me non avrebbe deciso di tornare con la sua ex, effettivamente. Il pensiero di loro insieme mi uccide, non riesco proprio ad accettarlo, a farmene una ragione. La invidio, avrei voluto che lui provasse per me almeno un parte di ciò che prova per lei.

Per quanto riguarda gli altri ambiti...
Ho una famiglia che mi ama, ma che non mi lascia spazi e poco permissiva. Pochi amici ma buoni, troppo impegnati però con le loro vite.
L'unica cosa da salvare forse sarebbe lo studio. Studio biologia e amavo il mio percorso di studi, ma ho messo da parte anche tutti gli esami, al momento questo dolore non mi permette di vivere.
Sembra che tutto intorno non abbia più senso, come se la vita si colorasse soltanto con qualcuno al mio fianco. Fin quando ci sono state queste persone è come se la mia vita prendesse colore, andate via è come se tutto si spegne e pure il resto perdesse importanza. Penso infatti che adesso nulla conti più niente. So che è assurdo che tutti gli altri miei ambiti siano collegati e dipendano solo da quello, ma mi sento a metà.

Sono d'accordo anche per quanto riguarda il fatto che adesso è come se mi trovassi ad affrontare entrambi i dolori, cioè quelli di due perdite. Il pensiero infatti dopo l'accaduto è andato al mio ex e a quanto avessi bisogno di lui, che mi ha sempre amata e sostenuta. Amava me come il ragazzo che ho perso ama adesso e da sempre lei. Forse ho sbagliato tutto, forse sono sbagliata io.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Lei si trova nella necessita' di elaborare due lutti grossi e questo certo non e' facile.
Ma se ha scelto di studiare Biologia e' segno che Lei ama la vita in tutte le sue forme. E la vita a volte e' anche fatta di sconfitte e di dolori. La vita vince quando i dolori si superano, si rialza la testa e si torna a guardare avanti!
A 24 anni la vita e' appena inizata!
Le rinnovo l'invito a farsi aiutare, puo' darsi che ci siano delle forme di eccessiva focalizzazione sugli *altri* e questo portarla a non mettere al centro della Sua vita se' stessa, prima di chiunque altro!
Possono essere dei problemi di relazionalita', di educazione, di sensibilita' che possono mettere delle zavorre pesanti!
Si faccia forza e tanto per cominciare si applichi a pensare che c'e` Lei al centro della scena, gli altri sono sullo sfondo!
Auguri!
[#5]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
In effetti ho notato che quando sono gli altri a mettermi al centro della loro vita, automaticamente mi ci sento anche io al centro della mia. Quando vengo messa da parte invece tutto si annulla, è come se guardassi me stessa attraverso gli occhi degli altri.
Certo i dolori si superano, forse lo si fa quando si accettano le condizioni ed io mi sento ancora nella fase della speranza, speranza che si accorga di aver sbagliato e torni da me. Mi rifiuto a tutti i costi di accettare la fine perché so già che implicherebbe un dolore ancora più grande e non posso sopportare di più, sono al limite.
Se la situazione dovesse perseverare proverò a cercare aiuto.