Fastidio alla spalla destra

Salve, sono un ragazzo di 19 anni che da circa due anni soffre di un disturbo alla spalla destra, in particolare nella zona dei trapezi destri ed a ridosso della scapola. Questo mio problema si manifesta come un indolenzimento, una sensazione di leggero bruciore in ogni momento della giornata; inoltre, mentre sulla spalla sinistra non avverto nessun problema, sulla destra sento "scricchiolare" quando muovo il collo, in particolare sui trapezi destri; c'è da dire che il mio dolore è insorto molto probabilmente in relazione al fatto della mia pratica sulla chitarra; sino a un paio di anni fa ero solito suonare per parecchio tempo con una postura molto probabilmente scorretta. Ho visitato 5 dottori, ognuno dei quali ha dato la sua personalissima interpretazione al mio male. Effettuando una radiografia alla rachide, ho scoperto di avere il bacino sbilanciato [Evidente scoliosi dorso lombare sn convessa con slivellamento del bacino in basso a sn di 14 mm; normale la cifosi dorsale e la lordosi lombare], dacché a quel tempo (era Novembre 2004) il primo ortopedico mi assegnò un rialzo alla scarpa sinistra (di 1,2 cm) e mi consigliò di frequentare una palestra. Palestra che ho frequentato per non più di un mese, visti gli scarsi risultati ottenuti ma soprattutto il fastidio che diventava dolore al momento dell'esecuzione degli esercizi. In seguito mi sono rivolto ad un altro ortopedico, il quale, pur riconoscendo il dislivello del bacino, diminuì lo spessore del rialzo a "soli" 6 mm, e compilò una richiesta per effettuare un ciclo TENS, massaggi, ultrasuoni e laser. Sottolineo che in nessun modo mi è stato richiesto di effettuare altre analisi, bastava quella radiografia della rachide. Dopo aver effettuato non uno, ma QUATTRO cicli di fisioterapia (tengo a precisare che l'ultrasuono era manuale, dovevo maneggiarlo io e mi era stato detto di applicarlo all'attaccatura del braccio destro) non ho ottenuto miglioramenti. Sconfortato dai risultati ho consultato un fisiatra, il quale mi ha trattato con due sedute di onde d'urto (tra l'altro, costosissime); lo stesso medico mi ha consigliato di effettuare un'ecografia della zona scapolo-omerale che non evidenziava alcun problema [Non alterazioni ecografiche a carico dei tessuti molli periarticolari alla scapolo omerale] e un'altra radiografia alla spalla dx [Non sono evidenti lesioni ossee focali né calcificazioni dei tessuti molli periarticolari]. Tra l'altro un medico al quale mi sono rivolto addirittura non ha esitato a farmi due iniezioni di cortisone. L'ultimo ortopedico che ho visitato non ha richiesto ulteriori analisi, empiricamente ha stabilito che ho una gamba più corta dell'altra, mi ha prescritto una suoletta alta come la differenza tra i due arti che solo lui tra tutti questi dottori ha notato e mi ha semplicemente consigliato di fare uno sport "a piacere". Esasperato dalla situazione mi sono "arreso" e ho cominciato a praticare nuoto da Novembre 2005. Questo particolare sport non mi procura particolare dolore, anzi tendo a "lasciare da parte" il fastidio durante le ore di allenamento. Sono passati quattro mesi ma il mio fastidio non accenna a diminuire. Vi prego di consigliarmi quale strada intraprendere... Dovrei visitare altri ortopedici ed effettuare altre analisi? Ho letto su internet un articolo sul dolore cronico, con il quale dovrei conviverci per tutta la vita. E' il mio caso? Per favore, rispondete - sto perdendo ogni speranza di guarigione. Aspetto i vostri preziosi consigli. Grazie in anticipo.
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Dr. Alfonso De Carlo Ortopedico 166 1
Premetto che è importante un esame clinico per dare un esatto indirizzo diagnostico e terapeutico onde evitare di aggiungere ulteriore confusione.
Da quanto scrive si potrebbe trattare di un "affaticamneto muscolare" che comunque potrebbe risolversi anche se i tempi di recupero sono un po lunghetti.
Cordialità Alfonso De Carlo

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dopo
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
La ringrazio infinitamente per la sua risposta tempestiva, sono molto sollevato dal fatto che ha sottolineato la necessità di approfondire la conoscenza del mio disturbo tramite altri esami... In effetti nessuno aveva mai accennato ad "affaticamenti muscolari" sino ad ora; il mio dubbio è: una patologia del genere può durare per due anni ed oltre? Grazie per la sua disponibilità. Attendo con fiducia altre risposte.
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Potrebbe tattarsi di una artrite reattiva, di una iniziale sindrome da affaticamento cronico, che va indagata con esami specifci, analisi TOMEEX, tomografia elettrolitica extracellulare, composizione corporea, per avere un quadro preciso di cosa sta suuccedendo dentro il suo organismo, spesso ci si fissa su un organo, mentre il problema sta da tutta un'altra parte.
emocormo e formula, piastrine
Tipizzazione linfocitaria e sottopopolazioni:
CD3, CD4, CD5, CD8, CD19, CD20, CD16/56, CD23, CD25,
· ANTICORPI ANTI-ADENOVIRUS
· ANTICORPI ANTI-ASPERGILLUS FUMIGATUS IgG
· ANTCORPI ANTI-GANGLIOSIDI GMi lgG e lgM
· ANTICORPI ANTI-CHLAMYDIA PNEUMONIAE lgG e lgM
· ANTICORPI ANTI-CHLAMYDIA TRACHOMATIS ]gG e lgA
ANTICORPI ANTI-CITOMEGALOVIRUS lgG e lgM
· ANTICORPI ANTI-EPSTEIN BARR (EBNA-IgG, EBNA-IGM, VCA-IGG, VCA-IGM, EA-IGG, EA-IGM)
· ANTICORPI ANTI-HELICOBACTER PYLORI lgG e lgA
· ANTICORPI ANTI-MYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS
· ANTICORPI ANTI-STREPTOCHINASI
successivamente un esame strumentale con la medicina quantica che può indirizzare la diagnosi e la terapia
saluti
moschinialberto@medicitalia.it

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Dr. Alfonso De Carlo Ortopedico 166 1
Ho sollevato la necessità di un esame clinico della sua persona che è alla base di qualsiasi atto medico necessario per fornire una diagnosi al paziente.
Capisco la sua preoccupazione visto il prolungarsi della sintomatologia dolorosa,ma resto del mio avviso anche in base alle esperienze professionali e cliniche maturate,che tutto può risolversi impiantando un ciclo di ginnastica posturale associato ad applicazioni topiche di fans e miorilassanti.
Distinti saluti
Cefalea

Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.

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