Consulto farmaci

Buongiorno a tutti dottori. Dallo scorso marzo sono stato lasciato da mia moglie. Se n`e' andata perche da novembre dell anno scorso fino al momento in cui mi ha lasciato sono stato depresso. Ho iniziato a chiudermi in me stesso, a fare sogni dove mi vedevo morto, piangevo e ho iniziato ad avere attacchi di panico, scatti d ira forti dove distruggevo ogni cosa avessi davanti. Ecco in tutto questo lei ha preferito andarsene invece che aiutarmi. Stronza a parte, sono ormai 6 mesi che soffro di tensione forte la quale mi porta ad avere dei conati di vomito. C erano periodi in cui non uscivo nemmeno da casa perche come uscivo vomitavo. Succedeva ovunque anche 10 volte al giorno, stavo bene solo a casa. E successo talmente tante volte che per me e diventato normale cioe e un pensiero ossessivo. Ogni volta che esco di casa ci penso, ci penso appena mi sveglio, a lavoro, ovunque. Non ho pace. Penso ecco ora mi viene e tac arrivano i conati. Spesso mi succedeva mentre parlavo o ridevo quindi ho associato i conati al ridere o parlare e ogni volta che rido e parlo e ci penso arrivano. Ci penso tutti i giorni a tutte le ore e piu ci penso piu forti vengono. Non riesco a godermi i momenti perche i conati li rovinano. Preferisco stare a casa dove sto bene. Sono stato 2 mesi a casa da lavoro e ora dopo 5 mesi di psicoterapia dove ho imparato tecniche di rilassamento riesco a gestirli e a non dover correre al bagno, pero loro vengono sempre anche se riesco a mandarli via perche ci penso troppo e assiduamente e me li chiamo. Ho 23 anni e vorrei spaccare il mondo invece sto qui a farmi problemi. Ci sono dei giorni che sto bene, degli altri invece dove penso a lei e inizio a stare male fisicamente e psicologicamente, la mia mente e piu vulnerabile e automaticamente inizio a pensare ai conati e torno da capo. E tutto un 10 passi avanti e 5 indietro ecc.. Per me sono diventati parte delle mie giornate e sembra impossibile non pensarci. sono consapevole del fatto che se non ci penso sto bene e non ho niente pero non riesco basta che ci penso un secondo o che magari lo stomaco mi brontola che arrivano i conati e devo correre in bagno. Non vomito mai solo conati e poi sto bene. Quando stavo malissimo il mio medico mi ha prescritto un inibitore di sierotonina il quale l ho preso per qualche settimana senza beneficio. Ho preso il generico che si chiama escitalopram. Un mio amico soffre di ansia socile e una psichiatra gli ha prescritto efexor, un farmaco che serve per attivare certi neuroni e far stare bene la persona togliendo certi pensieri negativi. Visto che la mia psicoterapia non basta piu volevo sapere se escitalopram sia un farmaco simile a efexor e se lo assumo per un po sotto consulto medico mi possa aiutare a stare meglio e togliere questi pensieri in modo che non penso ai conati tutto il giorno ma riesco a pensare ad altro. voglio toglierli non attenuarli, sembra un vicolo cieco. Voglio iniziare a pensare positivo e togliere pensieri ossessivi. che ne dite?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Una terapia farmacologica non può scaturire dal racconto degli amici o come consiglio spassionato di qualcuno che gioca a fare il dottore senza esserlo.

Dovrebbe effettuare una visita psichiatrica e far stabilire da chi la visita quale sia la terapia adatta alla sua situazione anche nei dosaggi e nei tempi di trattamento.

Dr. F. S. Ruggiero

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dopo
Utente
Utente
Dottore, grazie per la risposta.

Come ho specificato gia, il farmaco mi e stato prescritto dal mio medico di base e approvato dallo mio psicoterapeuta, l` ho preso per 10 giorni poi ho smesso.
Non e il risultato del racconto di un amico ne tantomento di qualcuno che gioca a fare il dottore. come ho detto mi e stato prescritto da 2 medici. La mia domanda era semplice ovvero: i 2 farmaci sono la stessa cosa? Puo quel farmaco farmi sentire meglio e togliere i pensieri? Mi e stato prescritto senza dirmi gli effetti e a cosa serviva e io non credevo che un farmaco fosse in grado di togliere certi pensieri quindi l ho creduto una bufala e non l ho piu preso anche perche temevo la dipendenza. Ora che pure il mio amico e nella stessa mia situazione e gli e stato prescritto quel farmaco mi sono informato bene e ho capito che forse valeva la pena prenderlo. Essendo che mi era gia stato prescritto e approvato, volevo solo sapere meglio i suoi effetti e se puo aiutare nel mio caso. Se avessi avuto i soldi per un consulto psichiatrico l avrei fatto ma purtroppo non posso permettermelo ora come ora dunque scrivo qui.. spero capisca e possa rispondere alla mia domanda.
grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Veramente nel suo scritto non è specificato che il suo medico le ha fatto una prescrizione, a meno proprio io non veda bene, è scritto in modo generico che il suo amico ne prende uno e poi chiede informazioni su un altro.

Se il suo psicoterapeuta non è medico non può approvare proprio un bel niente e diffiderei di chi consiglia farmaci senza essere medico.

Il farmaco non è prescritto da due medici, uno lo ha prescritto, l'altro se è medico lo prescrive se non è medico non mette bocca.

Lei non specifica che il farmaco sia stato prescritto da un medico e comunque lo specialista di riferimento resta lo psichiatra.

I servizi pubblici di zona erogano prestazioni al solo costo del ticket.

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dopo
Utente
Utente
salve dottore forse non ha letto bene.
14esima riga partendo dal basso del mio scritto.

"quando stavo malissimo il mio medico mi ha prescritto un inibitore di sierotonina che ho preso per qualche settimana senza beneficio".

buonanotte e grazie lo stesso anche se come al solito in questo sito non trovo mai risposta ai miei consulti.

Non capisco l esistenza di questo sito se serve solo a dire di fare visite di persona e recarsi negli ambulatori. fin li ci arrivo anche io ma se uno scrive qui forse vuole le risposte a delle domande.

buonasera
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La frase completa è la seguente:"Quando stavo malissimo il mio medico mi ha prescritto un inibitore di sierotonina il quale l ho preso per qualche settimana senza beneficio. Ho preso il generico che si chiama escitalopram. Un mio amico soffre di ansia socile e una psichiatra gli ha prescritto efexor, un farmaco che serve per attivare certi neuroni e far stare bene la persona togliendo certi pensieri negativi. "

quindi si deduce che ha assunto qualcosa per "qualche settimana" non si sa sulla base di quale indicazione e perché avrebbe dovuto avere benefici in questo periodo e non successivamente come di solito può avvenire.
Poi le parlano della venlafaxina e lei chiede :"se escitalopram sia un farmaco simile a efexor e se lo assumo per un po sotto consulto medico mi possa aiutare a stare meglio "

sulla base di cosa si deve fare la comparazione tra due molecole differenti?

I due farmaci sono diversi, lei stabilisce di non assumere o di assumere per "qualche settimana" un farmaco per poi fare l'equivalenza, errata, con il suo amico e con un'altra molecola e poi ha anche "l'approvazione" dello psicoterapeuta che non si è capito se è medico o non lo è.

E' proprio così difficile andare da uno specialista in psichiatria?

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