Sentirsi al secondo posto...

Buongiorno gentili dottori,
Ho 23 anni e sto con T. da due anni e mezzo ormai e diciamo che, nonostante gli alti e bassi normali in una coppia, ci amiamo tanto...
Si era deciso che (dato che i miei ogni estate passano l'intero mese di agosto in un paesino di mare che a me non piace) avrei passato l'intero mese a casa sua (dei suoi genitori, cioè). Nonostante un po' di perplessità iniziali mi sono lasciata convincere... Sicura del fatto che questo mese insieme ci avrebbe solamente potuto unire (dato che durante l'anno riusciamo a stare insieme solamente nel week end causa distanza).
Primi giorni tutto ok. Qualche giorno fa decide di tornare a far calcio... Quindi; la mattina lavora sino le 12/00 - 13.00 , più o meno, e il pomeriggio dalle 18 alle 21 va agli allenamenti. In sostanza addio mare, addio uscite, addio tutto... Chi se ne frega se ho una fidanzata.
Mi faccio passare l'arrabbiatura, dato che è la sua passione.
Ieri si fa male e forse ha la caviglia spezzata... Oggi non è potuto andare a lavoro, di conseguenza. E, se è rotta, nessuno potrà sostiuirlo a lavoro (dato che lavora per il padre in una ditta di pulizie).
Cerco anche stavolta di far finta di niente... Sto tutta la notte sveglia con lui per il forte dolore.
Come se non bastasse, i suoi genitori sono abbastanza "pesanti". Qualsiasi cosa faccio o dico loro sanno farla o dirla meglio. Mi prendono per stupida, ignorante, inutile... Non lo so. Eppure sto cercando in ogni modo di darmi da fare per non "pesare" su di loro. Sono pur sempre un'estranea...
Esempio: Ieri ero molto spaventata e avrei voluto che lui andasse al pronto soccorso. Ovviamente no, mi hanno praticamente derisa e umiliata dicendomi che non ha senso far così e che sono "debole".
In conclusione... Sono molto confusa.
Non sono sicura di voler passare la mia vita con una persona che non si preoccupa minimamente di me e dei miei sentimenti. Che passa la maggior parte del tempo a giocare alla playstation perchè "non sa cosa fare" quando potremmo andare al mare, andare in giro... Fare una qualunque cosa assiame. Ho la spiacevolissima sensazione che se ci sono o no, per lui è la stessa identica cosa... E non so cosa fare...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Lei e' stata un po` *imprudente* per dirla in modo semplice a pensare di potere convivere *more uxorio* con il Suo ragazzo per un mese senza avere dei problemi.
Si aspettava una favola e ha trovato una realta`!
Be', forse e' stato molto meglio cosi'!
La convivenza spazza via la nebbia di cio' che desideriamo. E mostra la verita' di ognuno.
La vita in due e' fatta di debolezze, di piccoli vizi, di incidenti. Di rifiuti inconsci.

E occorre essere entrambi in grado di accettarlo perche' la convivenza non sia solo frustrazione.

Ora rifletta su questa realta'.
Se non si e' sentita *integrata* nella vita del ragazzo. Se si e` sentita sola.
Riletta e decida.
Coraggio!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

nella casa dei propri genitori si torna ad essere figli, con tutte le dinamiche - da ambedue le parte - che dai tempi dell'infanzia di sono instaurate.

Tenga conto che i genitori sono presenti enlla vita dei lui da quando lui è nato, Lei solo da due anni e mezzo. E dunque la bilancia pende dalla loro parte.

La coppia è meglio stia da sola a pane e salame, che non con i genitori a ... caviale...

Come cavarsela ora, prima che l'estate finisca?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
Mi viene da dire: ma chi glielo ha fatto fare?

Non si trattava di una vacanza da innamorati, ma di una sorta di prova generale maldestra di convivenza/ matrimonio e per di più a casa dei suoi....

Può sempre tornare a casa sua e fare nuovamente la fidanzata amorevole ed accuditiva, vista la sciagura di salute, ma a debita distanza


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it