Il peso della vita

Salve,
Non so se fa lo stesso ma sto chiedendo un'opinione circa un problema del mio fidanzato.
Ha 33 anni, un lavoro stabile da qualche mese dopo qualche anno di disoccupazione. Gli ultimi mesi da disoccupato li ha vissuti con la sensazione "di un fastidio alla testa" era convinto di avere un problema neurologico ma soprattutto era perennemente preoccupato per la sua salute. Io gli dissi che probabilmente stava somatizzando qualcosa legato alla sua condizione del momento. Mi ricordo che usava spesso queste espressiono; ho paura di dover portare tutto il peso del mondo sulle spalle" oppure "ho come una strana paura di vivere" o anCora "mi sento come se volessi fermare il mondo è scendere". Ora sta lavorando da qualche mese e sta molto meglio, ma ogni tanto ha queste ricadute...con gli stessi pensiero ( tranne la i fastidi alla testa, anche se mi dice spesso che quando viene travolto da queste angosce è come se gli arrivassero fin lì ). Inoltre, non ha una felice situazione familiare. Sua madre è morta di cancro quando lui aveva 11 anni, la seconda moglie del padre ha sempre disprezzato lui e suo fratello, suo padre (tuttora) lo snobba? Non lo considera, non gli parla, lo sottovaluta e nn ha stima di lui. Il mio fidanzato mi ha detto che nn si è mai sentito accettato da suo padre. E io in prima persona ho notato qualcosa ( infatti pur essendo fidanzati da anni non vedo mai mio suocero). Ora stiamo vivendo temporaneamente da mia madre ( io non ho il papà) ma stiamo pensando di andare a vivere per conto nostro. Secondo voi cosa potrebbe essere che non va? Perché ha queste ricadute in cui dice di avere angoscia di vivere? Perche a volte lo vedo borbottare tra se è se come se stesse "litigando con qualcuno di immaginario"?
In definitiva è un ragazxo tranquillo, ha qualche ambizione, a lavora si trova abbastanza bene, sa stare sia solo che in compagnia, ama cinema e musica e con me è attento e gentile. So anche che una decina di anni fa fece un po di meditazione per gestire la rabbia perché era troppo violenta dentro di sé...un po è servito ma ora secondo me la reprimere o la sfoga nel cibo.
Grazie a chi mi risponderà?
Saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza sta descrivendo il quadro di una situazione vissuta con particolare stress e la possibilità che il suo ragazzo possa vivere qualche conflitto interiore che dovrà essere risolto.
La ricerca della comprensione e soluzione della cosa va cercata nell'aiuto di uno specialista, prima che la cosa possa diventare sempre più rigida.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Non e' corretto professionalmente oltre che inutile trattare *terze persone*.
In pratica in qualsiasi *domanda* terapeutica ci sono solo 2 parti: chi *domanda* e chi *riceve la domanda*. Quindi in questo caso la sola persona che potrebbe porre la propria domanda e' Lei.
Ad esempio : come sta Lei con il Suo ragazzo? Si sente esclusa dalla sua vita? E come percepisce questo?
Perche` ci interroga lei e non lo fa Lui?

Quindi se il Suo ragazzo avra` desiderio di porci domande in prima persona dovra` farlo lui stesso.
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132