Risonanza magnetica sempre impossibile in presenza di viti metalliche non in titanio?

Mio marito, nel 1995, subì un intervento di ricostruzione del legamento crociato, tramite utilizzo del tendine rotuleo e la metodica prevedeva l'inserimento di viti metalliche, tuttora in sede.
Dalla documentazione rilasciata in sede di dimissioni, non è rintracciabile il tipo di metallo delle viti e dato che attualmente ha avuto un infortunio allo stesso ginocchio, gli è stato comunque suggerito di fare una risonanza magnetica per vedere lo stato delle cartilagini e dei vari legamenti.
Di fronte alla nostra perplessità per la richiesta, visto che è noto che in caso di supporti metallici di vario tipo, la risonanza non è consigliata, se non addirittura impossibile, il medico ci ha detto che ha visto numerosi esiti di risonanze in presenza di viti e l'unico problema era che l'immagine poteva risultare leggermente sfuocata (ma non ha specificato di che materiale fossero le viti...).
Vi chiedo: nell'impossibilità di sapere se le viti siano in titanio o meno (ma chiederò anche all'ospedale dove fu operato allora), è rischioso sottoporsi a rnm? Mi sembra di aver letto che vi sono macchinari a minor intensità che forse potrebbero consentirci di superare l'impasse ...

Vi ringrazio per l'attenzione e porgo cordiali saluti.
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Dr. Salvatore Pappalardo Radiologo 71 7
La forza che un magnete per RM esercita sul materiale metallico ortopedico, dunque strettamente sintetizzato all'osso, è sempre inferiore al limite del pericoloso, anche per l'acciaio, ed anche per i grandi magneti ospedalieri da 1,5 Tesla ( il discorso può essere diverso per potenze di campo magnetico statico superiori).
Pertanto l'esame non è pericoloso.
È vero però che possono generarsi artefatti tanto gravi da rendere non diagnostica l'indagine.

Dr. salvatore pappalardo

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Grazie mille!
Cordiali saluti.