Dipendenza psico emotiva

Buongiorno,
Vi contatto per quello che credo sia un problema di forte dipendenza emotiva. Sono fidanzata da sette anni con una persona che mi è sempre stata accanto nei periodi difficili della mia vita (un tumore e la morte di mio padre). Con lui nel complesso sto bene, condividiamo gli stessi obiettivi e soprattutto ci amiamo. Purtroppo però sin dall'inizio mi sento in una situazione di forte inferiorità, non so gestire le mie emozioni quando litighiamo. Lui è molto sicuro di se, sa di avermi "in pugno" e ciò deriva dal fatto che quando litighiamo sono sempre io a cercarlo anche quando è lui a sbagliare. Non riesco a fare altrimenti perché provo un fortissimo dolore interiore al solo pensiero di perderlo (tachicardia, senso di vuoto, crisi di pianto). Quest'anno siamo stati costretti ad allontarci per motivi lavorativi e lui si è comportato veramente male nei miei confronti: io soffrivo per la distanza e lui invece è come se avesse vissuto un'esperienza da single. So che mi ha tradita, e quando ciò è successo sono stata sempre io a cercare di recuperare il rapporto nonostante il giorno della scoperta mi sia sentita crollare il mondo addosso (non credo di essere stata mai così male, eppure di motivi ne ho avuti). Da quando è tornato inoltre non fa altro che sminuirmi alla prima occasione chiamandomi stupida, idiota, immatura e tutto ciò non fa altro che aumentare il mio senso di disagio. Lo odio per come mi fa sentire e per come mi tratta ma allo stesso tempo so di amarlo ancora. So anche che non è così che dovrebbe essere una relazione sana e che dovrei andare avanti ma non ci riesco. Purtroppo in questo momento non ho il tempo di iniziare una psicoterapia che mi aiuti, dunque volevo un consiglio su quale terapia palliativa (consigli,libri, training autogeno o qualsiasi cosa possa aiutarmi) potrei iniziare in vista di un futuro percorso con uno specialista. Questa relazione è diventata un'ossesione, mangio poco, non dormo e non faccio altro che piangere e allo stesso tempo non ho il coraggio di chiudere e non so neanche se è ciò che davvero voglio. So solo che questo senso di inferiorità, il sentirmi sminuita e offesa e la poca autostima mi stanno distruggendo.
Grazie in anticipo per i vostri consigli.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se la condizione che descrive è quella che realmente sta vivendo, come può pensare di non trovare il tempo di occuparsi di se stessa? Lei sta cercando di vedere la situazione come se non fosse grave e in parte lo capisco perché queste situazioni non sono solo un problema degli uomini ma anche delle donne.
Ma attribuire poco peso a quello che accade e non chiedere aiuto non è la soluzione, così come non è una soluzione leggere un libro e simili.
Potrebbe invece riflettere sulle ragioni per le quali pensa di non avere tempo... C'è forse qualcosa di più importante della Sua salute?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa Pileci,
Purtroppo, e a mi spese, so perfettamente che non c'è niente di più importante della mia salute, fisica e psicologica.
Non sottovaluto affatto la mia situazione, anzi, sono perfettamente cosciente della sua gravità legata non solo ai problemi della mia relazione, ma anche al mio passato difficile.
Negli anni però, a causa degli infelici eventi, ho rallentato il mio percorso di studi, il quale è attualmente agli sgoccioli e davvero, a causa della difficoltà della facoltà, non riesco a trovare il tempo per prendermi cura della mia salute psichica. Ho anche in verità paura di aprire una sorta di voragine interiore che possa bloccarmi nel concludere il mio percorso universitario e quindi sto cercando di rimandare finché mi è possibile.
Per questo ho chiesto un Vostro gentile consulto.

La ringrazio per la Sua celere risposta.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Tutta la situazione che descrive potrebbe essere frutto di una Sua *mediazione* della realta'.
Ci sono infatti molte contraddizioni in cio' che ci scrive.
Soprattutto in cio' che Lei *crede* di vedere nel comportamento del Suo ragazzo.
Senza fare troppi voli pindarici conviene che abbiate un colloquio molto chiaro e leale. Se da parte di lui ci sono delle difficoltà gli chieda di esprimerle chiaramente.
La seconda parte tocchera' a Lei.
Se ci sono dei problemi dovra' vederli chiaramente e regolarsi.
Non sempre sono dei problemi emotivi a farci *vedere* delle difficolta`. Puo' darsi. Ma a volte queste difficolta' ci sono proprio.
Quindi sarebbe il caso che Lei e il Suo ragazzo metteste in chiaro questo punto.
Poi si vedra' come agire.
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Esposito,
Potrebbe essere più diretta? In particolare per quanto riguarda le contraddizioni di cui parla.
Ho provato più volte a parlarne in modo chiaro, le poche volte che mi ha risposto mi ha definita insicura cronica e al mio dire che l'insicurezza deriva anche da dei suoi atteggiamenti risponde che non è vero. La quasi totalità delle volte è indisposto al dialogo, non vuole parlare di ciò che è successo quando è stato via, non ammette di usare termini offensivi e dice che la colpa di qualsiasi situazione si vada a creare e solo mia. Non voglio fare la vittima, ma davanti a me ho un muro con cui le cose vanno bene solo se non parlo di ciò che non va.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La contraddizione piu' palese che ho riscontrato e' stata fra la Sua sicurezza che il Suo ragazzo e Lei *vi amiate* e i comportamenti che mettete in atto.
L'amore non e' una parola. E' un sentimento e come tale non permette *scissioni*.
Quindi forse il Suo ragazzo non l'ama.
Questa e' la conseguenza logica di cio' che Lei sente.
Potrebbe darsi che sia semplicemente questa la realta'. Che Lei non vuole capire. E che Lei *travesta* di cose che non sono comprensibili.
Ci rifletta su!
Se le cose stessero cosi' dovrebbe accettarlo. Perche' l`amore e' un sentimento molto *pieno di dignita`* e non si presta a farsi travisare!
Coraggio!
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa,
Ho capito cosa intende. Io sono certa del mio sentimento, ma ovviamente i frequenti atteggiamenti del mio fidanzato mi fanno dubitare del suo. È capitato più volte di dirgli che se pensa cose così negative della propria fidanzata dovremmo lasciarci ma risponde che se non volesse stare con me non ci starebbe e basta. Quando stiamo insieme e lui non mi critica stiamo molto bene, ci divertiamo ed è palese il profondo affetto che ci lega. Tuttavia nel quotidiano il senso di superiorità che lui pensa di avere nei miei confronti mi comporta disagio. So che la mia sicurezza non dovrebbe dipendere da un'altra persona e in generale,nella vita, è così, ma basta un suo "sei stupida" per farmici sentire. onestamente sono confusa io per prima e lui, con il suo comportamento dell'ultimo anno, non aiuta.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Quando si ama la ragione non è più chiamata in causa, infatti si ragiona con il cuore, con le viscere, con L'anima...

Con il rischio di farsi tanto male.

Spesso è più utile sentire che capire, ma nel suo caso, forse, sarebbe più utile capire che sentire, ma lei non ci riesce.

Bisognerebbe capire il perché.

Io avrei qualche ipotesi, legga qua..

http://www.valeriarandone.it/articoli/1872-dipendenza-affettiva/


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6605-fame-d-amore-ansia-e-depressione-sono-correlate.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

credo che il nocciolo della questione sia qui, nelle Sue parole:
"Ho anche in verità paura di aprire una sorta di voragine interiore che possa bloccarmi nel concludere il mio percorso universitario e quindi sto cercando di rimandare finché mi è possibile. "

Lo psicologo psicoterapeuta questo lo sa e lavorerà proprio per rispettare i Suoi tempi, mentre L'aiuta.
Quindi non si lasci scoraggiare.

Inoltre, non è possibile da qui aiutarLa come si potrebbe (e dovrebbe) fare di persona. Se non riesce a districarsi in una relazione che sembra patologica o che comunque non Le dà ciò di cui Lei ha bisogno, è opportuno lavorare utilizzare una relazione che sia terapeutica.

Cordiali saluti,