Effetti collaterali assunzione Progynova

Buongiorno,
dal giorno del ciclo di settembre ho assunto circa 20 compresse di progynova per sviluppare lo spessore dell'endometrio in un ciclo di fecondazione assistita. Dopo una settimana di assunzione del farmaco (ne assumevo prima 3 e poi 2 al giorno) ho dovuto interrompere la terapia per gli effetti collaterali (vertigini, diarrea, svenimenti).
A distanza di circa due settimane dall'interruzione della terapia (giorno 15.09) ho ancora alcuni di questi effetti collaterali. Volevo chiedere se è normale averli e dopo quanto tempo passano, e se è un farmaco pericoloso in termini di effetti a lungo termine.
Volevo anche sapere se, essendo un farmaco che blocca l'ovulazione, il fatto di averlo interrotto all'improvviso può creare problemi al ciclo e alle future ovulazioni.
Infine volevo aggiungere che lo avevo già assunto a dicembre 2015 per un ciclo di fecondazione assistita insieme a cerotti di estradiolo per un totale di 50 compresse , in quell'occasione avevo avuto meno effetti collaterali.
Cordiali saluti
Elisa B.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Il Progynova è estradiolo valerato e ogni compressa ne contiene 2 mg in un blister da 20 cpr.
Se lei assume prima 6 mg/die e poi 4mg /die può incorrere negli effetti collaterali degli estrogeni, che sono la nausea, il vomito e la cefalea.
Le faccio anche presente che l'AIFA ha autorizzato questo farmaco per la terapia ormonale sostitutiva e dunque l'uso che ne sta facendo il suo Ginecologo è off label, cioè fuori dalle indicazioni approvate.

La sospensione improvvisa della terapia a dosaggi medio - alti, può comportare sangunamento e spotting mentre l'assunzione del farmaco in età fertile la espone a tutti i rischi derivanti dall'assunzione di estrogeni, che sicuramente il suo Ginecologo ha valutato.

Gli effetti collaterali dovrebbero cessare in pochi giorni non essendo un farmaco a rilascio prolungato: se persistono non sono ascrivibili al farmaco.

Conclusioni: torni a visita dal suo Ginecologo che saprà darle spiegazioni sen'altro più esaurienti, sia perchè potrà visitarla sia perchè conosce la sua situazione di infertilità che io ignoro.

Buona serata,
Dott. Caldarola.
[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Volevo chiedere ancora quali sono i rischi derivanti dall'assunzione di estrogeni in età fertile di cui parla e se aver preso il proginova può ritardare il ciclo nel mese successivo
[#3]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
L'assunzione di estrogeni in età fertile, espone a rischi ben noti:
alterazioni della coagulazione, con tendenza alle Tromboflebiti, specialmente se vi è una condizione trombofilica che andrebbe esclusa prima di intraprendere una somministrazione a dosaggio medio - alto e l'abitudine al fumo di tabacco.
Cefalea anche di tipo emicranico.
Spotting.
Inibizione della ovulazione e quindi attività anticoncezionale per feedback negativo a livello ipofisario.
L'uso dell'estrogeno senza il progestinico, induce una permanente fase proliferativa dell'endometrio non seguita dalla fase secretiva e dallo sfaldamento a seguito dell'atrofia del corpo luteo non gravidico.
E' evidente che in queste condizioni il ciclo diviene irregolare ed è possibile il ritardo dello stesso nel mese successivo.

Se la terapia estrogenica è finalizzata ad aumentare lo spessore dell'endometrio come in fase proliferativa ed a renderlo vascolarizzato per tentare una fecondazione assistita la terapia può essere giustificata: diversamente diviene dannosa per lo stesso endometrio. Non per questo, anche nella terapia ormonale sostituitva, si associa sempre un progestinico e la "pillola" è quasi sempre una associazione estro - progestinica.
Ma credo che queste cose il suo ginecologo gliele abbia ben spiegate.

Cordiali saluti.
Dott. Caldarola.
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
La terapia con il progynova mi è stata data per vedere come cresceva l'endometrio in un ciclo di prova. Successivamente avrei dovuto proseguire con il progefikk e attendere il ciclo di ottobre su cui avrei fatto la fecondazione assistita. In totale avrei dovuto fare tre settimane di proginova e nella terza aggiungere il progesterone.
Come le dicevo non ho potuto seguire queste indicazioni perchè dopo una settimana di progynova ho preferito interrompere la terapia a causa dei malori.
Prima della terapia non vi sono stati prescritti esami specifici per la coagulazione del sangue.
Ora sto attendendo gli esami del sangue in cui ho fatto l'esame del fibrinogeno. Ci sono altri esami specifici sulla coagulazione del sangue che dovrei fare per escludere un'alterazione della coagulazione?
[#5]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
La fibrinogenemia non conferma e non esclude una sindrome tromfofilica.

Occorrono esami specifici che il suo Ginecologo è tenuto a conoscere.
Io per via telematica non posso sostituirmi a Lui.
Perciò gliene parli apertamente e segua i suoi consigli.
Se poi vuole, mi faccia sapere.

Cordialità,
Dott. caldarola.
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