Una ectasia delle pelvi bilaterale,

Gentili dottori,
In epoca prenatale i medici mi hanno diagnosticato una ectasia delle pelvi bilaterale, con relativo quesito diagnostico di Stenosi bilaterale del GPU al momento della scintigrafia, che ho svolto all’età di 8 mesi.
I reni erano in sede, di forma regolare e di normale grandezza con una filtrazione glomerulare di 99 ml/min
Rene Sx: 49ml/min
Rene Dx: 50ml/min
In base all’ottimo risultato di questa analisi i medici hanno tranquillizzato i miei genitori specificando che non avevo bisogno di ulteriori controlli diagnostici nel corso della mia crescita.

Ho fatto la mia prima ecografia di controllo all’età di 16 anni, cioè nel 2005. il referto è il seguente:
i Reni appaiono bilateralmente in sede, con spessore parenchimale conservato.
A destra si apprezza pielectasia di grado 3, verosimilmente in esito alla pregressa patologia sofferta in epoca neonatale.
A sinistra minima dilatazione delle pelvi.
Non calcoli rilevabili dalla metodica.
secondo il medico non necessitavo di approfondimenti e visite ecografiche nel tempo poichè i miei valori del sangue e delle urine risultavano perfette e non avevo alcun dolore ai reni.

Nel luglio del 2008 ho fatto un esame di controllo dove mi diagnosticavano una grave idronefrosi nel rene destro in relazione a giuntopatia, per progressiva singolare evoluzione nel tempo di una stenosi congenita pielo-ureterale.

Recentemente sono stato operato per cercare di ridurre l'idronefrosi. Mi hanno applicato un doppio J.

La mia domanda è la seguente: Nell'ecografia del 2005 secondo voi i medici potevano valutare un principio di idronefrosi in base al referto sopraccitato.
Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Guido Giusti Urologo 4
Sembra proprio di sì da quello che leggo.... ma non penso tutto sia perduto.... Devo dire poi che non condivido molto il posizionamento dello stent... prima avrei fatto una scintigrafia renale con test diuretico che comunque può eseguire ora per quantificare quanto questo rene destro funzioni in modo da poter decidere il trattamento più congruo.
Cordiali saluti
Guido Giusti

[#2]
dopo
Utente
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Gentile Dr. Giusti,
Innanzitutto la ringrazio per aver risposto alla mia domanda.
Prima dell'intervento chirurgico che ho subito, ossia il posizionamento dello stent JJ, ho effettuato due scintigrafie e una urografia.
Le scrivo tutti gli esami che ho subito prima dell'intervento e mi scuso per non averlo fatto precedentemente.

Ecografia di controllo svolta a metà luglio:

Loggia renale destra ed ecostruttura completamente sovvertita dalla presenza di una voluminosa dilatazione.
Non è più apprezzabile la normale architettura renale e la componente cortico midollare appare notevolmente assottigliata.
Rene sinistro aumentato per ipertrofia compensatoria.

Scintigrafia Sequenziale svolta a fine luglio:

Nella loggia renale destra si osserva la presenza di un’ampia area di forma irregolare, di disomogenea rarefazione del segnale scintigrafico, delimitata da un sottile margine di tenue rinforzo, che persiste sostanzialmente immodificata anche nelle fasi più tardive dell’immagine.
Il suo significato è attribuibile ad una voluminosa sacca idronefrotica con un sottile strato di parenchima alla sua periferia.
Assai poco significativo il valore di 11 ml/minuto ricavato dal tentativo alquanto arduo di delimitare il contorno, data l’esiguità e la disomogeneità del segnale.
Non si rileva attività escretrice e la curva attività/tempo mostra un andamento parallelo a quello di scomparsa plasmatica.

Scintigrafia Statica svolta a fine agosto:

Il rene destro è di volume aumentato, ma con parenchima esremamente rarefatto ed assottigliato disomogeneamente attorno ad un’ampia area centrale di segnale pressoché assente.
La captazione del radio farmaco a 4 ore è risultata pari al 55% della dose somministrata,
percentuale deponente per una funzionalità parenchimale totale entro i limiti della norma, ma a quasi completo carico del rene sinistro, data la marcata asimmetria della ripartizione:
Rene sinistro: 95% del totale
Rene destro: 5% del totale.


Urografia svolta a metà settembre:

Nel rene destro non si rileva apprezzabile eliminazione di mezzo di contrasto nei vari urogrammi anche tardivi dopo più di 4 ore dalla perfusione del contrasto, con quadro quindi di rene muto.
Si riconosce nei tomogrammi dopo mezzo di contrasto minima visualizzazione nefrografica parenchimale corticale in forma di sottile falda residua, in relazione a grossolana idronefrosi dei vari gruppi caliceali e verosimilmente della pelvi, in armonia con i dati scintigrafici, in relazione a giuntopatia, per progressiva singolare evoluzione nel tempo di una stenosi congenita pielo-ureterale.


Intervento chirurgico svolto il 29/9/2008:

Posizionamento dello Stent JJ


Ecografia di controllo svolta il 13/10/2008:

A livello del rene destro si segnala riduzione dell’idronefrosi rispetto a quanto evidenziato dall’esame eseguito prima del posizionamento dello stent JJ; permane tuttavia idronefrosi di grado elevato, con stent ben posizionato all’interno della pelvi renale.
L’organo risulta inoltre di dimensioni ridotte con quasi totale scomparsa della componente parenchimale.
Si segnala anche il corretto posizionamento dello stent anche a livello vescicale.

>> In base a questi risultati purtroppo penso che sarà necessaria una nefrectomia del rene dx.
Verso la metà di gennaio farò una scintigrafia, nel caso in cui dovessi miracolosamente recuperare una discreta funzionalità del rene farò un intervento di giuntoplastica. In base ai referti sopraccitati Lei che cosa pensa sul mio stato? Nel malaugurato caso sia necessaria una nefrectomia per quanto tempo dovrò rimanere convalescente?>>
Cordiali Saluti

[#3]
Dr. Guido Giusti Urologo 4
Devo ammettere che molti passaggi della gestione del suo caso mi lasciano perplesso... direi comunque che in linea di massima il suo rene destro purtroppo è andato a farsi benedire e pertanto, una volta confermata questa mia sensazione dalla prossima scintigrafia, non le rimane che sottoporsi a nefrectomia che ovviamente nel 2008, non potrà non essere eseguita che per via laparoscopica in modo da avere un completo recupero delle normali attività in non più di 10-15gg.
cordialmente
Guido Giusti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Giusti,
La ringrazio per aver risposto alla mia domanda in un tempo così celere.
Anche io sono molto perplesso dall'operato di alcuni medici che hanno seguito la mia sfortunata vicenda, Penso che era opportuno un intervento di giuntoplastica in epoca infantile dato che i medici mi avevano diagnostica una stenosi del GPU... Ora devo solo sperare che non avrò complicazioni in futuro dettate dalla probabile nefrectomia che effettuerò tra qualche mese.
Cordiali Saluti

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