Potrei essere borderline?

Salve,
premetto che quello che sto per dire sono io per prima a prenderlo con le pinze, sapendo bene che le auto-diagnosi su Internet hanno sempre fatto più male che bene, ed è per questo che richiedo un confronto (ritrovandomi in questo momento impossibilitata ad andare in breve tempo da uno psicologo, perché vivo all'estero e bisogna che io trovi prima quello adatto, che parla italiano possibilmente). Mi sto preoccupando seriamente nell'ultimo periodo per la mia salute mentale, e non è la prima volta che mi succede: di fatto sono già stata da una psicologa circa due anni e mezzo fa, e dopo un paio di sedute individuali avevo iniziato una terapia di gruppo, che ho abbandonato dopo un po' con la convinzione che non mi portasse alcun giovamento : inizialmente pensavo di sì, soprattutto perché mi sentivo "utile" agli altri partecipanti alle sedute, poi ho avuto la sensazione che non sarei mai riuscita ad aprirmi e che non mi avrebbero mai capita, e anche al tempo stesso la sensazione nitida di "stare meglio", e ho abbandonato. Da qualche giorno, documentandomi e leggendo vari articoli, saggi e testimonianze, ho pensato che potrei essere borderline. Spiego di seguiro il perché, quali sono i miei problemi e perché sto male (descriverò i sintomi dopo): faccio sempre molta fatica a spiegare agli altri qual è il "problema" che spesso non mi permette di vivere normalmente e con gioia ciò che TUTTI, intorno a me, riescono ad affrontare quotidianamente con una forza che a me pare introvabile dentro di me. Ogni volta che ho provato a spiegare le mie angosce e le mie paure ai miei cari (che siano familiari, amici o ex partner) , la convinzione di non poter mai essere capita si è sempre più rafforzata: le mie affermazioni circa la mia vita e la mia persona sono spesso etichettate come assurde, prive di fondamento, sostanzialmente false. Le mie convinzioni riguardano soprattutto le mie relazioni con l'altro sesso e la totale impossibilità di riuscire ad amarmi e ad essere amata: sono fermamente convinta che rimarrò per sempre da sola, che non troverò mai nessuno disposto ad amarmi per come sono, e che nel giro di pochi anni (ne ho 28) tutti i miei amici avranno una famiglia, dei figli, e io resterò completamente sola. Per quanto questo possa sembrare assurdo agli occhi degli altri, io dentro di me SO che tutto questo è vero, e sono i fatti della mia vita che me lo confermano, nonostante a livello "razionale" l'autostima dovrebbe distogliermi da questi pensieri: sono una ragazza di bell'aspetto, ritengo anche sopra la media, so di possedere una brillante intelligenza, che mi fa anche raggiungere risultati discreti nello studio e nel lavoro anche se mi impegno poco: apprendo facilmente, ho una buona memoria, e anche a livello sociale non ho mai avuto particolari problemi: faccio amicizia facilmente, tendo ad essere abbastanza "popolare" e risulto simpatica ai più. Credo di essere una buona amica e di essere più fortunata della media in questo campo. (Continua)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Ci sono due punti. Le autodiagnosi vanno cestinate.
Quando le cose si sanno perché un se le sente dentro, o le vede con una chiarezza che gli altri non possono avere, c'è una buona probabilità che abbia una visione obbligata, e che sostanzialmente si sbagli. Anche perché, per quanto anche uno stato mentale possa determinare le cose, non è detto che con uno strumento non si possa cambiare lo stato mentale.-.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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