Idronefrosi o no?

Buonasera, sono una donna di 54 anni. Circa un mese ho avuto una colica renale per al prima volta e dopo tac con il contrasto mi è stato riscontrato un calcolo renale. Di seguito l'esito della tac : "in corrispondenza del III distale della pelvi renale destra si apprezza formazione litiasica ovalare di 15mm con densità medi di circa 1700 HU costituito prevalentemente da ossalato di calcio. tale calcolo determina retrodilatazione delle cavità caliciali omolaterali. L'uretere dx in sede prossimale ed in particolare al passaggio pielo-ureterale, presenta pareti ispessite, con modesto opacamento dei tessiti adiposi circostanti, come da flogosi. Il decorso e il calibro risultano comunque regolar, in presenza di puntiformi frammenti litiasici endoluminali al III inferiore. La fase escretoria a dx risulta conservata seppur ritardata. A sx non immagini riferibili a calcoli nè idroureteronefrosi. Vescica modicamente distesa indenne da calcoli endoluminali. Entrambi i reni sono in sede, normoconformatii, con conservato rapporto cortico-midollare, e minor concentrazione parenchimografica come per iniziale sofferenza renale dx, senza alterazioni focali sospette, millimetriche formazioni cistiche corticali da ambo i lati. I rilievi necessitano di valutazione specialistica in tempi brevi. Dopo visita dall'urologo sono in lista per l'intervento. Urinocoltura negativa anche se ho un pochino di fastidio all'apparato urinario. Vorrei delle delucitazioni in merito : l'intervento con la sanità pubblica ha un tempo di attesa di circa 6 mesi, posso attendere così tanto o potrei andare incontro a sofferenza renale grave e asportazione del rene? Siccome la tac non accenna al grado di idronefrosi mi potete spiegare cosa si deduce dalla tac? Sono un pò in ansia per le conseguenze che potrebbero esserci attendendo così tanto tempo. Grazie mille e complimenti per il lavoro svolto.
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24 3
6 mesi mi sembrano obiettivamente troppi. Il calcolo determina un'ostruzione parziale al deflusso dell'urina con conseguente dilatazione delle vie urinarie a monte (per valutare il grado di idronefrosi bisognerebbe poter vedere le immagini). E' una situazione di sofferenza renale che dovrebbe essere risolta in tempi più brevi. Che tipo di trattamento è stato prospettato?

Dr. Matteo Giglio
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore per la Sua celere risposta. Purtroppo il trattamento è variabile a seconda dell'urolgo che ho consultato ed è per questo che sono molto confusa : il primo farebbe la PCNL , il secondo invece la litotrissia intracorporea, quello che ho visto ieri sera mi ha detto che essendo il calcolo inferiore a 2 cm e nella posizione del III distale della pelvi renale lui farebbe quello meno invasivo cioè la litotrissia extacorporea, mettendomi uno stent precedentemente. Sostiene che bisogna partire da quello meno invasivo in assoluto perchè potrebbe dare il risultato voluto altrimenti si passerebbe a quella intracorporea, non è assolutamente d'accordo sulla scelta di entrare dal rene come approccio iniziale. I 3 urologi lavorano in 3 ospedali differenti quindi presumo che siano 3 diverse soluzioni dovute ad esperienza personale e scuola di pensiero ma il mio problema è decidere per il meglio e non so proprio quale sia. Sono veramente in difficoltà. Lei ha qualche consiglio al riguardo?
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24 3
Un calcolo pielico inferiore ai 2 cm può essere trattato con ESWL (litotrissia extracorporea) o RIRS (litotrissia endoscopica per via retrograda - ovvero tramite ureterorenoscopia). La prima opzione è meno invasiva ma più lunga: è probabile che siano necessari più trattamenti e bisogna verificare l'espulsione dei frammenti. La seconda comporta una procedura endoscopica ma può permettere di risolvere velocemente il problema.
La PCNL (litotrissia percutanea) - essendo più invasiva - si riserva di solito a situazioni più difficili (per calcoli più grandi).
In ogni modo la scelta dipende anche dalle caratteristiche anatomiche delle vie urinarie e dalla situazione attuale del rene (tutte cose che non possono essere valutate a distanza).
Resta il fatto che un'attesa di 6 mesi è sicuramente eccessiva ...
Ancora saluti
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dopo
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Utente
Grazie infinite dottor Giglio, è stato esaustivo. Ne approfitto per chiederLe un ultimo consiglio. Siccome l'urologo di ieri sera, che interverrebbe con ESWL in prima battuta, mi ha detto che nel loro ospedale i tempi sono più brevi (mi accennava che lo stent potrebbero mettermelo prima di Natale e la ESWL farla dopo circa 15 gg, diciamo dopo l'Epifania) mentre l'intervento con la PCNL in un altro ospedale (dove appunto sono in lista di attesa) i tempi sono di almeno 6 mesi opterei per l'intervento meno invasivo anche se mi è stato detto che potrebbe non essere sufficiente una sola volta e che potrebbe essere necessario cambiare la tipologia di intervento se non dovessero esserci risultati. Desidero chiederLe se è corretto secondo Lei mettere uno stent 15 gg prima delle onde d'urto e se potrei avere molto più dolore rispetto all'intervento con PCNL per l'espulsione dei frammenti. La ringrazio molto per la Sua disponibilità e Le auguro una buna giornata.
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24 3
Lo stent può essere messo anche il giorno stesso in cui si esegue l'ESWL. Serve proprio per non avere dolore dopo il trattamento (dato che garantisce il deflusso dell'urina) e non per facilitare il passaggio dei frammenti. Saluti !
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Utente
Grazie infinite Dr Giglio, penso di sottopormi a RIRS a breve. Fra i 3 interventi mi sembra quello migliore in assoluto come velocià di risoluzione e invasività. Sbaglio ? Buona serata
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24 3
Bene! Ci faccia sapere ...
Buona serata
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Utente
Buongiorno, sono stata sottoposta a RIRS lunedì 19/12. Sono rientrata dall'ospedale ieri mattina (22/12) con stent uretrale ancora inserito. L'iter consisterà nell'effettuare una Tac senza contrasto nei giorni dopo Capodanno per verificare se il calcolo è stato disintegrato completamente e i rammenti sono stati espulsi (l'urologo mi ha detto che in sala operatoria a un certo punto si è dovuto fermare per presenza di urine torbide e spera di averlo disintegrato completamente ma non ne ha la certezza). Non ho febbre e sono sotto terapia antibiotica (Ciproxin 500mg 2 volte al di per 5 gg). Non ho avuto nessun dolore post operatorio tolto i soliti disturbi dovuti allo stent che già avevo letto sul Vs. sito e che sapevo essere soggettivi (elevata frequenza nella minzione, un pò di bruciore, peso al basso ventre, urine rosse).
Volevo chiederVi se è normale ciò che provo da ieri pomeriggio. Premesso che sono una persona con conclamata stipsi cronica (in cura da anni da un gastroenterologo) , dopo essere stata in bagno con molta moltissima fatica, ho notato che la pressione al basso ventre è aumentata e mi procura anche un po' di dolore (inizialmente non l'avevo). La mia frequenza nell'andare a fare in è sempre molto elevata (fin da quando mi hanno tolto il catetere cioè mercoledì mattina) e cioè ogni 10/15 minuti durante il giorno (cerco di bere molto), meno di notte (3 volte) perchè smetto di bere. Mi domando se è possibile che lo stent si sia spostato durante la mia faticosissima evacuazione di mercoledì e se è possibile espellerlo dallo sforzo.. Ho il terrore ad andare in bagno e la fatica, nonostante tutti i medicinali che prendo per aiutarmi, è veramente tanta. Il mio urologo in questi giorni non è più rintracciabile e siccome ho letto sul Vs. sito che con il passaredei giorni lo stent dovrebbe procurare meno problemi sono veramente preoccupata. Mi potete darmi un consiglio al riguardo? RingraziandoVi anticipatamente auguro a Voi e alle Vs. famiglie un sereno Natale e un 2017 fantastico
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Dr. Matteo Giglio Urologo 328 24 3
Da quello che racconta non ci sono elementi per allarmarsi. Segua le indicazioni già fornite e senta con calma il Suo urologo per aggiornarlo sulla situazione. Cari saluti
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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottori, volevo aggiornarVi relativamente alla mia calcolosi. Dopo essere stata sottoposta a RIRS e aver effettuato RX e Tac senza contrasto il responso è stato : "Presenza di formazioni litiasiche (la più grande di circa 1 cm) di densità calcifica localizzabili in un calice del gruppo inferiore del rene destro. Regolare posizione dello stent ureterale a doppio J nelle vien urinarie escretrici di destra".
L'urologo vorrebbe sottopormi a ESWL e poi nel caso non riuscissi ad espellerli, nuovamente ad una RIRS. Dopo aver letto i Vs. articoli riguardanti la calcolosi ho delle perplessità al riguardo : 1. essendo i calcoli nel calice inferiore la percentuale di successo è di circa solo il 50% 2. Visto che l'urologo ipotizza l'eventualità di una seconda RIRS perchè non farla subito evitando l'ESWL? Inoltre mi ha ipotizzato di tenere lo stent almeno per altri 15/20 gg. A me dà veramente fastidio e mi procura fitte dolorose quindi l'idea non mi rallegra per nulla. Inoltre ho letto sul Vs. sito che non aiuta per nulla l'espulsione dei frammenti. Vi chiedo se è normale avendo io avuto un calcolo di circa 15 mm in corrispondenza del III distale della pelvi renale destra ed essendomi sottoposta a RIRS che avrebbe dovuto essere definitiva) ritrovarsi ora a fare anche una ESWL e forse una seconda RIRS. Non c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo? Grazie anticipatamente
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Buonasera , volevo aggiornarvi ulteriormente in relazione alla mia calcolosi e volevo un Vs. consiglio. Dopo essere stata sottoposta a RIRS in dicembre per un calcolo nella pelvi renale di 1,6 cm. la TAC successiva all'operazione ha evidenziato formazioni litiasiche (la più grande di circa 1 cm) di densità calcifica localizzabili in un calice del gruppo inferiore del rene destro. (mi è stato detto che frantumando il calcolo che avevo nella pelvi i frammenti sono finiti nel calice inferiore! E? POSSIBILESI SIA VERIFICATO CIO'?) Quindi 10 gg fa sono stata sottoposta a ESWL. L'RX successiva ha evidenziato frammenti di formazione litiasiche sempre nel calice inferiore dx. L'urologo mi ha messo in nota per una seconda ESWL. Considerando che ho lo stent da più di 40 giorni vorrei un Vs. parere al riguardo : leggendo tutti i Vs articoli e le domande a Voi poste per calcolosi dagli altri utenti mi è parso di capire che è praticamente impossibile espellere frammenti se sono nel calice inferiore l'unica alternativa è la PCNL. Ho capito bene? Anche se i calcoli sono piccoli piccoli? (RX parla di frammenti senza dire la misura). MI AIUTATE A CAPIRE PER FAVORE ? GRAZIE MILLE