Apatia, non provare emozioni, blocco delle emozioni

Buonasera,
mi chiamo Giovanni, ho 18 anni e vivo in provincia di Roma.
Da circa 7 mesi sono in cura presso un centro di psicologia psico-dinamica.
Da poco prima di iniziare la terapia sento molto poco le emozioni, il mio attuale terapeuta giustifica ciò dicendo che io non sento le emozioni per non soffrire... il problema è che questa situazione va avanti da tutto questo tempo e lui non mi da nessuno strumento per provare a ri-sentire le emozioni correttamente.
Riconosco la causa del mio distaccamento per non voler sentire la sofferenza... in pratica si tratta del rapporto che ho con mia madre... non ho significativi rapporti perché ogni volta che ci vediamo mi tratta male e mi umilia, anche a causa della mia omosessualità che lei non accetta.
Inoltre, la mia situazione di non sentire molto le emozioni si è intensificata quando nel Giugno corrente anno ho fatto uso di cannabis (ma solo una volta). Il mio terapeuta sostiene che ciò, a livello organico non c'entra molto e che per sentire le emozioni dovrei sentire in primis quelle negative... facile a dirsi se non si sentono proprio...
Dopo aver passato le vacanze estive con mia madre ho anche provato dei disturbi dissociativi come derealizzazione e depersonalizzazione che però, fortunatamente sono scomparsi.
Sono veramente demoralizzato... non so veramente come uscirne.
Spero con fiducia in una vostra risposta...
Cordiali saluti,
Giovanni.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Ragazzo,
sarebbe opportuno condividere le tue perplessità con la psicologa che ti sta seguendo, provando a fare il punto della situazione rispetto al percorso fatto finora e individuando gli obiettivi terapeutici in funzione della tua domanda di cambiamento.
Dopo aver fatto chiarezza sarà naturale comprendere se ci sono le premesse per proseguire le sedute oppure cercare un altro psicologo-psicoterapeuta dal quale sentirti accettato, compreso empaticamente e non giudicato.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Giovanni,

qualche precisazione, nella speranza di esserti d'aiuto.
Non esistono emozioni negative o positive, perché quando scrivi che ti SENTI demoralizzato per questa situazione o umiliato dalla mamma, in realtà stai già sentendo delle emozioni (e bisognerebbe capire con quale INTENSITA'), ma non direi che si tratta di emozioni negative, anche se nell'immediatezza non ci fanno sentire al top.
Le emozioni, infatti, sono sempre utili e hanno uno scopo ben preciso, cioè quello di segnalarci che cosa sta accadendo o dentro di noi o fuori (ad esempio nelle nostre relazioni).
Essere demoralizzato, forse, ha a che vedere con le tue aspettative rispetto il percorso psicologico che stai seguendo: posso chiederti quali sono le tue aspettative e quali gli obiettivi terapeutici che avete fissato?

Forse, è più corretto dire che non senti di essere felice nell'ultimo periodo? Gli episodi di derealizzazione e depersonalizzazione possono essere conseguenti all'uso della cannabis che potrebbe dare luogo a fenomeni ansiosi anche intensi. Probabilmente tali episodi ti hanno spaventato...

Insomma, magari è il caso di capire, una per una, quali emozioni provi e provare ad etichettarle, ad esplorare queste emozioni e il modo personalissimo in cui tu le vivi, che è diverso da quello di chiunque altro.

Inoltre, ci sono persone che faticano molto a definire il modo in cui si sentono. Non so se questo è anche il tuo caso.

In psicoterapia, in ogni caso, ci sono numerosi strumenti che possono essere utilissimi per lavorare con il pz. proprio sulle emozioni, sul loro riconoscimento, intensità e modulazione.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per la risposta.
DR. ANGELA PILECCI,
Normalmente riesco a capire quali sono le emozioni che provo.
In realtà le provo ma le provo molto molto poco...
Noi non abbiamo fissato nessun obiettivo, il terapeuta però mi disse che l'unico obiettivo che ci poniamo è quello di essere felice.
Volevo chiederle se pensa che ci sia un supporto farmacologico che potrebbe fare al mio caso. Anche se in realtà ho paura a prenderlo in quanto penso che possa essere invasivo e farmi male cambiando le strutture celebrali.
Grazie,
cordiali saluti.
Giovanni.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Premesso che per il supporto farmacologico è sempre necessario affidarsi al medico, preciso che quando dici: "In realtà le provo ma le provo molto molto poco... ", anche qui, bisogna capire che tipo di aspettativa hai tu.

Possiamo essere felici, ma per qualche manciata di minuti al giorno e non sempre con intensità elevata; questo determina tutte le sfumature di un'emozione, fino all'euforia, ma chiaramente non possiamo vivere costantemente in una fase di euforia.

Oppure possiamo essere tristi, disperati, delusi, arrabbiati, ansiosi, ecc... ma a livelli d'intensità diversi. Tali livelli variano a seconda di molti fattori.

Mi sembra poi strano aver posto un obiettivo del tutto generico e, credo, poco raggiungibile e misurabile, come un "essere felice", obiettivo per il quale non è possibile fare una psicoterapia.
Infatti, se da una parte chiunque al mondo vorrebbe essere più felice, dall'altra non è neppure possibile raggiungere questo obiettivo, dal momento che non è declinato in azioni concrete e misurabili.

Cordiali saluti,