La causa scatenante degli ultimi attacchi

Egregio dottore, avendo superato 2 cistiti (l'ultima emorragica) dopo assunzione di monuril,ho prenotato una visita urologica ed un'ecografia pelviva.Premesso che ho 78 anni e che essendo affetta da cistocele di 3 grado sono portatrice di pessario vaginale, vorrei sapere se tale protesi inserita in vagina puo' ostacolare la visita urologica ed alterate la visione corretta della vescica durante l'esame ecografico.Inoltre ho notato che questi ultimi due episodi di cistite (in passato ne avevo avuti altri 5 o 6 ) si sono presentati in seguito alle manovre di rimozione e riposozionamento del pessario per la manutenzione.Potrebbe essere questa la causa scatenante degli ultimi attacchi di cistite?
Sono molto angosciata da cio' per cui le sarei tanto grata se mi desse un suo gentile parere in merito a questi miei interrogativi anche perche'nella mia situazione temo che la visita e l'esame ecografico debbano essere insostenibili per la presenza del pessario.La ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettrice,

la visita urologica ha molte analogie con una visita ginecologica e quindi il pessario può essere un piccolo problema; per l'ecografia meno problemi; detto questo infine sulla causa dei suoi disturbi non precipiti e senta ora in diretta cosa le dirà il suo urologo di riferimento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Un voluminoso cistocele costituisce senz'altro uno spiccato fattore predisponente allo sviluppo di infezioni delle basse vie urinarie. Il pessario è in grado di ridurre solo in parte questa condizione, ci chiediamo perché non siano mai state poste indicazioni chirurgiche alla sua correzione. Si tratta tutto sommato di un intervento scarsamente invasisvo e potrebbe verosimilmente migliorare stabilmente la sua qualità di vita. Per qunto ci richiede, la presenza del pessario - posto che sia l'ecografista che il nostro Collega urologo ne siano al corrente, non costituisce di per sè un significativo ostacolo alla visita. Sarà eventualmente lo specialista a rimuoverlo, qualora lo giudicasse indispensabile per compiere le sue valutazioni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Egregio dottore ,la ringrazio per la sua sollecita e gentile risposta.Devo ammettere che lo scorso anno avendo consultato un uroginecologo,mi e'stato consigliato l'intervento chirurgico , ma con la prospettiva di un alta percentuale di possibili recidive... per questo considerando la mi eta (78 anni) e considerando i rischi che l'intervento comporterebbe (emorraggie , trombi ecc.) ho preferito rinunciare e scegliere la soluzione del pessario che forse non e'la migliore.Ora mi trovo in una situazione veramente brutta che mi sta logorando e portando alla depressione.Potrei pensare comunque ad un intervento?So che ci sono varie tecniche operatorie e che l'uso delle retine viene ora abolito a causa degli inconvenienti che puo produrre.In tale caso saprebbe lei consigliarmi un bravo chirurgo specialista a Milano?Grazie ancora tanto per la sua cortese attenzione e vive codialita'
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Le possibilità di recidiva del cistocele operato sono è vero presenti, ma molto dipende dalla qualità tecnica dell'intervento che deve essere eseguito da un nostro Collega che abbia nota consuetudine alla chirurgia pelvica riparativa. I rischi sono quelli perlopiù comuni a qualsiasi intervento ed ampiamente controllabili, posto che lei non abbia altri gravi problemi di salute, sull'evetualità dei quali peraltro non ci riferisce. Anche il materiale protesico (retine, benderelle) non è da demonizzare, ovviamente l'utilizzo non può essere generalizzato, ma valutato attentamente caso per caso da parte di un operatore esperto. In ogni caso, prima dell'intervento dovrà essere eseguita una indagine urodinamica completa, poichè talora un voluminoso cistocele maschera una incontinenza urinaria, che dovrebbe essere corretta contestualmente con ulteriori artifizi tecnici. In conclusione, non è possibile in questa sede fornire consigli su singoli professionisti e centri di cura, ma certamente nella sua città non mancano le possibilità ed una breve ricerca specifica la potrà portare a relazionarsi con un nostro Collega che facia al caso suo.
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore,grazie ancora della sua cortese e celere risposta.Mi e'giunto oggi l'esito dell'esame urine, con urinocoltura ed antibiogramma,che avevo eseguito in seguito alla cistite emorraggica del 4/1/2017 su di un campione preso prima di assumere monuril.Le riporto il referto:
U-Colore: giallo paglierino
U-Aspetto: limpido
U-pH:7.5
U-Peso specifico:1.003
U-Glicosio:0
U-Chetoni:0
U-Proteine:0
U-Emoglobina:0.20
U-Leucociti: Presenti
U-Nitriti: Negativo
U-Bilirubina: Negativa
U-Urobilinogeno: 0.2
ESAME SEDIMENTO URINARIO
U-Leucociti:17
Esame microscopico:
5-10 emazie/campo

ESAME/RICERCA COLTURALE
RISULTATO: POSITIVO
CEPPO 1 CITROBACTER KOSERI
ESAME/RICERCA CONTA BATTERICA
RISULTATO: maggiore di 100.000 CFU/mL
L'elenco degli antibiotici sensibili riportato dall'antibiogramma contempla come sensibile anche la FOSFOMICINA che mi pare sia il principio attivo del MONURIL che ho assunto.
Posso sperare di avere debellato questo attacco di cistite?
Vorrei tanto che lei mi desse alcune deluciazioni in merito al Citrobacter Koseri
e mi rendesse consapevole sulla gravita'della mia infezione e sulle possibilita' di cura e di risoluzione.
Grazie ancora di cuore per la sua disponibilita' con molte cordialita
.


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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
La quantità di globuli bianchi nel sedimento è molto modesta ed il contestuale riscontro di un batterio non comunemente coinvolto nelle infezioni urinarie ci fa dubitare di una possibile contaminazione del campione. Pertanto, in assenza di febbre o disturbi acuti, sconsiglieremmo una immediata terapia antibiotica. Piuttosto, sarebbe opportuno continuare a bere molta acqua e ripetere l'esame tra 3-4 settimane.
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Utente
Utente
Egregio Dottore la sua risposta immediata mi ha rassicurata.Tuttavia mi restano alcuni interrogativi riguardo la forma emorraggica della cistite.Le ricordo che dopo avere raccolto l'urina, ho subito assunto monuril che mi pare mi abbia giovato dato che mi ha attutito il forte bruciore entro poche ore. Pensa che abbia sbagliato?Inoltre ,dato che lei parla di contaminazione ,potrebbe questa essere stata generata dalla infiammazione vaginale provocatami dalle precedenti manovre eseguite per la manutenzione del pessario?
Ora a distanza di 3 giorni dal fatto acuto avverto ancora un poco di fastido e disagio quando urino..Crede che non sia ancora risolta la fase acuta?
Grazie tanto della sua cortesia e vive cordialita
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Difficile esprimere giudizi, d'ogni modo attenderemmo quache tempo e la ripetizione dell'esame prima di assumere altri antibiotici.
Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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