come capire se sto andando bene nella psicoterapia

salve a tutti
tutto è partito per superare la separazione dalla mia ex ragazza,punta dell'iceberg di altre problematiche più persistenti e remote,per cui decisi di intraprendere un percorso di terapia per superare l'accaduto.
fin qui tutto bene,problema in qualche modo lasciato alle spalle,ma solo secondario rispetto a quello che mi affligge di più,cioè la difficoltà estrema a rapportarmi con le donne,per un rapporto di coppia(che sia occasionale o con destinazione duartura) che non sia quello di una semplice amicizia,cosa che all'opposto mi riesce con una facilità disarmante e di andare a prostitute nemmeno a parlarne,cosa che non giudico ma che non riesco proprio a fare.
ora,il mio dubbio non è tanto il fatto del perché o del per come risolvere,dato che sono in terapia da ormai un anno esatto e tra l'altro sono tematiche oserei dire quasi banali e all'ordine del giorno,ma appunto,per una problematica del genere,per una persona come me (assolutamente normale,senza alcun tipo di deficienza fisica ne tantomeno psichica) la cura si debba protrarre per tutto questo tempo?
purtroppo coi tempi che corrono,già mi ritengo fortunato a potermi permettere un trattamento del genere,non oso immaginare se fossi stato disoccupato.
non dico di voler trovare la soluzione dietro l'angolo o comunque una sorta di "parolina magica" che risolva tutto in un batter d'occhio,ma sinceramente in un anno non ho visto questo miglioramento in tal merito,anzi,mi sembra di essere regredito: se prima riuscivo ad avere un appuntamento,ora nemmeno quello,considerato anche che per poter andare avanti nella cura,devo tagliare il bugdet per il resto.
in attesa di gradita risposta
cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Quali sono gli obiettivi della terapia?
Qualcuno di questi è stato raggiunto?
Lei quali difficoltà incontra adesso?
Percepisce un miglioramento?
Ritiene che la terapia sia terminata?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
buongiorno e grazie per la risposta tempestiva
gli obbiettivi della mia terapia erano inizialmente il superamento dello stato di depressione dovuto alla separazione dalla mia ex ragazza,raggiunto ma con riserva,perché anche se ormai non ci sto più male per l'accaduto si torna spesso a discutere dei vari aspetti della storia.
la difficoltà che incontro adesso è il riuscire a rapportarmi con le donne in maniera tale da non sfociare nella semplice amicizia; mi spiego meglio: ho diverse amiche la quale non ho attrazione ne fisica ne di altro tipo e queste le considero amiche...tutto molto bello,ma dato che anch io ho i miei sentimenti e i miei istinti, capita come tutti che inizio a guardarmi intorno e vedo qualcuna che per un motivo o per l'altro c'è una o più ragazze che mi attraggono.
problema 1) difficilmente riesco a farmi avanti
problema 2) quelle rare volte che ci riesco,vengo puntualmente respinto o perchè la "spinta iniziale" va a scemare (perdita di interesse da parte di entrambi) o con un rifiuto netto.
problema 3) spesso e volentieri mi infatuo di amiche,che puntualmente mi fanno notare che "siamo solo amici" con un mio conseguente allontanamento per andare avanti.
insomma,sono arrivato a 30 anni che non sono non ci so fare,ma anche con una bella serie di rifiuti che non mi hanno saputo rafforzare ma anzi,mi hanno indebolito l'animo ed io mi sento sempre più solo.
tutti argomenti triti e ritriti,che ogni caso ha storia a se,il che mi ha fatto optare per un discorso terapeutico presso uno specialista a cadenza settimanale.
solo che dato che,come già scritto nel post precedente,miglioramenti non ce ne sono stati,mi chiedo se sono io,se il dottore la sta volutamente portando alle lunghe ,se non è il suo ambito e quindi sarebbe meglio recarmi altrove...