Intervento per idrocele - Complicanze a lungo termine - Un caso particolare

Buongiorno, vorrei sottoporre all'attenzione dei gentilissimi, illustri medici un caso particolare.

Alcuni anni fa mi è stato diagnosticato un lieve idrocele al testicolo destro. Non presentava dolore, né fastidi particolari. Era del tutto asintomatico. Il poco liquido all'interno della tunica vaginale si riassorbiva completamente per poi ritornare ciclicamente.

Dopo quasi un anno di attesa con terapia antinfiammatoria senza risultati, il medico specialista consigliò l'intervento chirurgico risolutivo a causa dei problemi di fertilità derivanti dalla patologia (mi sembra di leggere che in realtà non ci siano nessi fra un lieve idrocele e fertilità).

L'intervento chirurgico è stato effettuato dopo un anno circa attraverso un solo taglio sull'inguine ed eversione della tunica vaginale. Il testicolo destro dopo l'intervento si presentava molto in alto (a ridosso dell'inguine) senza possibilità di movimento e con l'epididimo "anteriorizzato" (rivolto verso la parte anteriore del corpo umano).

A causa dei forti dolori, delle infiammazioni continue e dei fastidi, ho consultato più volte lo specialista che mi ha operato anche a distanza di anni. La risposta è sempre stata che è tutto nella normalità. Ho consultato anche altri specialisti sul problema ma hanno sempre risposto che una eventuale nuova operazione potrebbe complicare il quadro.

A distanza di anni dall'intervento i dolori, le infiammazioni ed i fastidi continuano e mi trovo ancora a parlarne.

Vorrei porre all'attenzione delle domande:

È normale avere una situazione post-operatoria con un testicolo molto in alto, ruotato con l'epididimo rivolto verso la parte anteriore del corpo?

A cosa può essere dovuta questa situazione anomala? La tecnica chirurgica inguinale, anziché scrotale, utilizzata? Aderenze post-operatorie?

Oltre al dolore, ai fastidi e alle infiammazioni molto frequenti, quali influenze potrebbe avere sulla fertilità? (Ironia del destino)

Cosa si può fare per trovare finalmente una soluzione concreta? Un intervento di lisi delle aderenze?

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
L'intervento di molti anni fa è stato eseguito da un urologo o da un chirurgo generale? Le chiediamo perché la comune abitudine urologica è quella di operare queste situazioni con una incisione scrotale. Evidentemente il ri-posizionamento del testicolo nello scroto non è riuscito molto bene, ovvero si sono create delle aderenze. Se queste le creano così tanti problemi ci pare strano che nel tempo non sia stata consigliata una revisione con "sbrigliamento" delle aderenze ed eventuale fissazione del testicolo in una posizione più bassa e meno fastidiosa. Non dovrebbe trattarsi diun intervento così complesso, ovviamente fatto da un operatore esperto. D'ogni modo ogni caso fa a sè ed è per noi impossibile giudicare nel dettaglio a distanza.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Per prima cosa grazie per la risposta.
L'intervento è stato eseguito da un chirurgo generale.
Il fatto che il testicolo sia ruotato con l'epididimo rivolto verso la parte anteriore del corpo umano si può definire una situazione di normalità come mi è stato detto?
È possibile ipotizzare un intervento di "sbrigliamento" delle aderenze con tecniche mini-invasive?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
L'invasività della chirurgia genitale è di per sè molto modesta, trattandosi comunque di strutture molto superficiali. Parliamo di interventi normalmente eseguiti in regime di ospedalizzazone diurna. Ipotizzare quindi eventuali "tecniche mini-invasive" non ha alcun senso. Come già le abbiamo scritto, a distanza non è possibile giudicare, ma in linea di massima non vediamo grossi problemi nell'eseguire un intervento correttivo, nel caso si confermassero le indicazioni.