Schizzofrenia, disturbo bipolare, di personalità o episodi psicotici brevi dovuti a stress?

Gentili dottori vi contatto per chiedervi un parere. Premetto che dall'età di 17 anni ho iniziato ad abusare (3 canne al giorno) di marijuana per ben 8 anni (dai 17 ai 25). Dopo la maturità ho fatto molta fatica a trovare la mia strada. Ho iniziato ed abbandonato l' università , iniziato ed abbandonato tre lavori. Per quanto riguarda le relazioni interpersonali non ho mai avuto problemi, il mio ragazzo è sempre quello da 10 anni (nonostante alcuni alti e bassi). Ho sempre sofferto di "disturbi affettivi" stagionali sopratutto in autunno e in primavera (cali e aumenti di peso senza significativi cambiamenti nella dieta e nello stile di vita, disturbi del sonno, umore un po' depresso). Tre anni fa (io avevo 25 anni) il mio ragazzo decide di lasciarmi. Dopo la fine della mia relazione ho avuto una forte depressione reattiva durata ben tre mesi (piangevo di continuo, anche al lavoro facevo fatica a contenere le lacrime, non dormivo più la notte, mi sentivo fallita, vuota, spesso pensavo al suicidio ecc.). Conobbi e frequentai un altro per poi scoprire che era sposato e che stava diventato padre. Dopo quella seconda esperienza di abbandono è successa una cosa stranissima, ho iniziato ad agitarmi, mi muovevo per casa in modo afinalistico ma consapevole (ma non riuscibo a tranquillizzatmi) la testa macinava mille pensieri ad una velocità incredibile, non riuscivo a controllarli ne tanto meno a placarli (vera e proria fuga di idee), in più il giorno dopo ho avuto un vero e proprio delirio (dicevo alle miei amiche CONVINTISSIMA che Dio mi mandava dei messaggi con le canzoni di you tube e che quelle canzoni d'amore parlavano della nostra complicità e del nostro amore) il delirio e la fuga di idee sono durate 1 giorno, l'agitazione motoria 4/5 gg ma provavo a finalizzarla. Fortunatamente dopo qualche mese il mio ragazzo storico si è rifatto vivo e siamo tornati insieme (dovevo essere felice ma invece piangevo, facevo fatica a dormire ed essere molto agitata fisicamente più attacco di panico, pensavo ancora a quell'altro). Dopo questi 6 mesi burrascosi pensavo che la mia vita sarebbe tornata alla normalità e invece ho iniziato a diventare ipocondriaca. Avevo giramenti di testa e vertigini, vampate di caldo e di freddo (fatti esami del ferro e della tiroide ma nulla), avevo l'orticaria sporadicamente ( visita ma nulla). Periodo tranquillo, poi dopo lo scadere del contratto di lavoro, ho iniziato ad avere un umore un po' depresso.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
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Utente
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Mi scusi, il messaggio era moto lungo ed è arrivata solo la prima pare.

Parte seconda. Avevo una forte dolore allo stomaco ed ero convinta che dio mi avesse punita con un tumore allo stomaco perché in quel periodo di forte depressione avuto i due anni prima volevo morire e adesso Dio mi aveva esaudita (anche di questo ero abbastanza convinta anche se dopo aver fatto la gastroscopia dove erano diagnosticate ernia iatale e celiachia ho accettato la diagnoai). Poi ancora periodo di benessere ma poi ho iniziato ad aver paura degli attacchi terroristici,mi è capitato di prendere il treno e avere accanto a me un uomo musulmano con una valigetta e quando si è alzato (probabilmente per andare in bagno) stavo (e per fortuna che non l'ho fatto) per controllare se c'era una bomba. Al che ho deciso di consultare una psicoterapeuta e uno psichiatra perché ho inizato (sintomi che sono durati due settimane) a svegliarmi la mattina molto presto con una fortissimi angoscia, non riuscire più a seguire un film in televisione e a leggere perché ero molto distratta e i pensieri andavano per i fatti loro, ho avuto ancora per tre giorni questa forte irrequietezza psicomtoria con fare afinalistico, mi è ricapitata l'accellerazione del pensiero durata un giorno e ho fatto 4 notti completamenti insonni. Il giono dopo mi capitava di andare in fissa con lo sguardo perso nel vuoto. In tutto questo non sono mai arrivata al punto di farmi ricoverare in psichiatria perché ho sempre mantenuto il "controllo". Ora arrivo al dunque: secondo il vostro parere c'e il rischio che questa possa essere schizzofrenia? Oppure visto che si è sempre risolto tutto da solo senza antispicotici siano stati degli episodi psicotici brevi dovuti an un accumolo di stress e delusioni?Ora sono seguita da uno psichiatra che mi ha prescritto brintellix 10mg e xanax 0,5 a rilascio prolungato al bisogno e da una psicoterapeuta che vedo una volta a settimana.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
le ho risposto nella seconda parte.

Sarebbe meglio se vuole chiedere un consulto di mantenere il numero di caratteri prestabiliti sia perché spezzando la richiesta non si capisce niente sia perché il numero di caratteri è predeterminato per evitare che il consulto sia troppo lungo ed illeggibile (come il suo).

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Ha perfettamente ragione. Me ne sono accorta solo dopo.

La ringrazio. Buona serata e Buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
". In tutto questo non sono mai arrivata al punto di farmi ricoverare in psichiatria perché ho sempre mantenuto il "controllo""

No, anzi quest'idea del controllo è al centro del suo disturbo verosimilmente. Non è finita in ospedale perché evidentemente la situazione non è evoluta in quel senso, spontaneamente, non perché uno la controlli.

Se è seguita da uno psichiatra dovrebbe conoscere la diagnosi (il brintellix in teoria serve al momento solo per la depressione).
Ovvio che le domande su timori di perdere il controllo tipo quella sulla schizofrenia non possono essere trattate come fossero richieste di informazioni, anzi, non vanno alimentate.
Rassicurare il cervello che non succede nulla fuori controllo peggiora l'idea di dover avere tutto sotto controllo.

Si intuirebbe da quel che scrive una componente ipocondriaca.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottor Pacini. Lo psichiatra mi ha vista sola due volte e non vuole fare ancora una diagnosi perché i miei sintomi sembrano al limite tra nevrosi (termine ormai in disuso nel DSM) e la psicosi. In questi due anni ho avuto diverse idee di riferimento, e anche i due deliri avuti (confessati ad amiche il primo e al mio medico condotto il secondo) sono sempre di riferimento, ossia: le canzoni mi inviavano tramite il loro testo dei messaggi di Dio su come sarebbe andata a finere quella relazione d'amore e la televisione mi avvisava tramite la storia di una ragazza malata di cancro del mio "male", il tumore che ero convinta avere allo stomaco. Entrambe queste due disorganizzazzioni del pensiero sono durate qualche mese e mi hanno creato parecchio disagio. E solo dopo essere arrivata a patti con la realtà (il ragazzo che si è sposato con un' altra e la diagnosi della gastroscopia) le ho accantonate. Ora due sintomi non mi spiego, la fuga di idee avuta un giorno e l' insalata di parole avuta una notte prima di dormire e che mi ha fatto passare la nottata completamete in bianco. Altro sintomo che non mi spiego con l'ipocondia è l'agitazione psicomotoria con fare afinalistico (giravo per casa persa e sfregando le mani come quando di ha freddo). Entrambi questi due sintomi si sono manifestati in concomitanza con le due fissazioni/illusioni prima descritte.
Ora le confesso che se non fosse stato per l'angoscia mattutina che mi svegliava in piena notte e che è perdurata per buona parte della mattina, la difficoltà nel leggere, nel seguire una conversazione e nel vedere la televisione e la confusione mentale anche nel lavarmi e nel vestirmi non sarei mai andata da uno psichiatra perché nelle mie fissazioni (e ne ho avute ben diverse sul diavolo, dio e i segni del destino che tutt' oggi colgo nel quotidiano cercando di bollarle come assurde) non ci vedevo nulla di assurdo.
Solo ad oggi che ho ricostruito con attenzione i miei pensieri e di come abbiano condizionato le scelte e le azioni fatte in questi due anni capisco l'assurdità di tutto.

Sicuramente il mio aver abusato di cannabis per 7/8 anni non mi ha aiutata, anzi.
Ora io non sono una psichiatra solo una persona molto confusa e che avverte un profondo senso di disagio e di speciale diversitá e che con molta sofferenza ha superato queste due brutte esperienze.
La cura con il brintellix e lo xanax hanno fatto il loro effetto e ad oggi posso dire di stare bene.

Il mio spichiatra lo rivedo questa primavera.

Non so che conclusioni può trarre da questo mio sfogo.
Cordialmente la ringrazio e saluto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

A me sembra una situazione anomala. Nessuna diagnosi fatta, invece una terapia impostata che ha specifiche indicazioni, e non altre, e rimane così fino a Primavera ?

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Utente
Utente
Esattamente! La psicoterapeuta io la vedo una volta a settimana e ripete che ci vuole tempo e di non insistere nel provare ad etichettarmi con una diagnosi. Lo psichiatra dice che i miei sintomi possono essere stati causati dal farmaco che stava facendo i suoi effetti e che certe persone meno equilibrate e più emotive e sensibili davanti a situazioni stressanti possono rispondere con questi scompensi. Altro non mi ha voluto dire. Se non di chiamarlo tempestivamente quando accusavo una situazione simile a quelle descritte in precedenza e che non si pronunciava altrimenti perché non vedeva una persona davanti a sè affetta da psicosi. Mi ha solo detto di aspettare e avere pazienza e vedere come si evolveva la sitiazione. Raccomandandomi poi di continuare con la terapia brintellix 10mg almeno per 6 mesi. Io, oltre a puntualizzare che secondo il mio punto di vista quelli che lui chiama scompensi sono stati dei brevi episodi spicotici e che il primo io lo abbia riconosciuto solo dopo averne vissuto un altro simile, non ho potuto fare. So solo che quelle sensazione di forte smarrimento, alienazione e confusione non le vorrei più rivivere perché a ripensaci mi viene da morire.
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Utente
Esattamente! La psicoterapeuta io la vedo una volta a settimana e ripete che ci vuole tempo e di non insistere nel provare ad etichettarmi con una diagnosi. Lo psichiatra dice che i miei sintomi possono essere stati causati dal farmaco che stava facendo i suoi effetti e che certe persone meno equilibrate e più emotive e sensibili davanti a situazioni stressanti possono rispondere con questi scompensi. Altro non mi ha voluto dire. Se non di chiamarlo tempestivamente quando accusavo una situazione simile a quelle descritte in precedenza e che non si pronunciava altrimenti perché non vedeva una persona davanti a sè affetta da psicosi. Mi ha solo detto di aspettare e avere pazienza e vedere come si evolveva la sitiazione. Raccomandandomi poi di continuare con la terapia brintellix 10mg almeno per 6 mesi. Io, oltre a puntualizzare che secondo il mio punto di vista quelli che lui chiama scompensi sono stati dei brevi episodi spicotici e che il primo io lo abbia riconosciuto solo dopo averne vissuto un altro simile, non ho potuto fare. Precisando che nella prima occasione avevo fumato marijuana ma nella seconda no. Io ad oggi so solo che quelle sensazione di forte smarrimento, alienazione e confusione non le vorrei più rivivere perché a ripensaci mi viene da morire.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

A fare una diagnosi non ci vogliono tempi così lunghi in genere, ma anche se fosse, come si spiega allora una terapia già impostata, che non serve un po' a tutto, ma a una cosa precisa.
Poi, questa cura non si controlla dopo mesi, ma all'inizio dopo 1-2 mesi.
La psicoterapia, se non c'è una diagnosi, in base a cosa si orienta ?

Ripeto, mi pare una situazione inutilmente poco definita.
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Utente
Utente
Allora la psicoterapista mi ha consigliato tecnine di mindfulness e di training autogeno, mi chiede com'è andata la settimana e se ho sognato. Insieme interpretiamo i sogni e lavoriamo sulla gestione delle emozioni. Mi ha consigliato di fare attività fisica. Io posso solo supporre che il brintellix mi sia stato prescritto perché al nostro primo incontro accusavo sintomi di carattere più affettivo: pianto incontinende, angoscia, agitazione, confusione, scarsa attenzione e disturbi del sonno. Una volta inniziata la psicoterapia ho iniziato a prendere in considerazione le mie idee bizzarre e di come avessero condizionato la mia vita e l'accelerazione del pensiero. Non so perché con abbia voluto prenderebin considerazione anche questi sintomi. Io mi mie dubbi sulla cura farmacologica li ho esposti e mi è stato detto di avere pazienza vedere come si evolve la situazione e se sará il caso si provvederà a inserire o sostituire il farmaco. Io ora non capisco, è vero che i sintomi descritti ora non ci sono più ( tranne qualche turba e paura per tutto quello che mi è successo) ma devo proprio aspettare che si ripresentino per avere una diagnosi più accurata? non si può intervenire in anticipo per evitare che si cronicizzi il disturbo?
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Utente
Io non uno una psichiatra e so anche che le autodiagnosi non si dovrebbro fare soprattutto se si ha una conoscenza profana e molto superficiale della psichiatria. Io penso, ma la mia è solo una supposizione, che il mio possa essere un disturbo di personalità e grazie al mio abuso di cannabinoidi abbia avuto degli episodi spicotici (relativamenti brevi) fortunatamente senza allucinazioni. Poi mi viene detto di non preoccuparmi, avere pazienza, non etichettarmi con una patologia e fidarmi di chi svolge da anni questa professione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Dice che non si fanno le autodiagnosi, e poi le vuole fare lo stesso...

Non è che non si fanno, è che non sussistono. Le autodiagnosi sono per lo più errori prevedibili di diagnosi indotte dagli stati mentali in cui si è.

La questione è che riceve indicazioni su tecniche di intervento senza che sia definita una categoria diagnostica, che serve appunto a selezionare il tipo di terapia.
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