Collettore venoso a basso flusso

Buongiorno, vorrei esporvi un referto. Ho effettuato quasi un anno fa un RMN dorsale per altri motivi, in tale RMN era emersa un'area ipodensa da valutare meglio con TAC. Così ho effettuato, a distanza di pochi giorni, la TAC che ha evidenziato un ispessimento pleurico da valutare con follow up per capire se si trattasse di una conseguenza di una semplice infezione polmonare oppure qualcosa di più serio. Siccome non ho potuto ripetere un'altra TAC perché ne avevo già fatto altre due per altri motivi, ho ripetuto la RMN focalizzando l'attenzione del radiologo sull'ispessimento in questione. Questo è stato il referto: la areola a morfologia fusata, margini regolari, segnale disomogeneamente iperintenso in T2w, ipo/iso intenso in T1w, presenta diamentri massimi di circa 5x10mm sul piano assiale e risulta indissociabile dall'asse emiazygos accessorio. Tale reperto, dai caratteri di benignità e di non evoluzione clinica, risulta compatibile in prima ipotesi con collettore venoso a basso flusso. Invariati i restanti reperti. Volevo capire di cosa si trattava, se di una sorta di aneurisma/ingrossamento di questa vena emiazygos o è qualcosa di cui non preoccuparmi. Grazie.

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 338 13 1
E' sempre difficoltoso dare un parere su una indagine diagnostica senza poter visionare l'indagine stessa.
Ma sembra che il Collega referente abbia escluso qualunque carattere di allarme del riscontro RM, da considerare quindi "reperto occasionale".
A volte chi si occupa di Diagnostica per Immagini vede molto, forse troppo, e descrive ciò che vede, omettendo di specificare che il riscontro non ha significato patologico: ma nel Suo caso specifico, mi sembra che questa informazione (ossia della non evolutività del reperto) sia stata chiaramente specificata.
Quindi non si preoccupi per quanto descritto. Il riscontro sarà comunque utile in caso di future indagini toraciche, per evitare differenti interpretazioni ed effettuare un confronto.
Un'ultima considerazione: se è vero che non è protezionisticamente corretto effettuare in maniera disinvolta indagini che prevedono l'uso di radiazioni ionizzanti, è altrettanto vero che non bisogna "demonizzare" esami spesso insostituibili a fondamentali con la TC. Anche perchè il progresso tecnologico delle apparecchiature ha comportato un abbassamento rilevante delle dosi di irradiazione erogate. E' comunque pertinenza dello Specialista in Diagnostica per Immagini (il termine "Radiologo" è ormai riduttivo!) stabilire l'appropriatezza della indagine diagnostica ed il rapporto rischio-beneficio.

Dr. Casimiro Simonetti
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