Doc

Buonasera,
Sono un ragazzo di 23 anni e soffro di DOC.
Premesso che sono in cura farmacologica (anafranil) e psicologica (cognitivo comportamentale) da ormai 4 anni.
Ho iniziato entrambe le terapie a gennaio 2013 e ho alternato fasi di diminuzione dei sintomi, fasi stabili e fasi in cui avvertivo una certa sofferenza.
In questo momento mi trovo in una fase abbastanza stabile, abbastanza tollerabile ma comunque fastidiosa.
Per quanto riguarda la tipologia di DOC sono partito da quella aggressiva per giungere da ormai un paio d'anni a quella da contagio.
La mia ossessione consiste nella paura di contagiarmi da hiv pungendomi volontariamente con siringa abbandonata o lanciata per terra da tossicodipendenti.
Questa ossessione mi capita nei posti più disparati e comunque mai in presenza di tossicodipendenti o siringhe, perchè tali me li invento io.
A questi episodi seguiva una rimurginazione mentale volta a escludere sia la presenza di una ipotetica siringa o tossicodipendente.
L'ultimo episodio, dal quale faccio ancora ora fatica a lasciar scorrere, risale a questa estate: un pomeriggio stavo seduto su una panchina in un parco e all'improvviso parte l'immagine di me che mi pungevo apposta con una ipotetica siringa lanciata da un ipotetico tossicodipendente.
Oviamente so che si tratta tutta di un' invenzione della mia mente, ma nonostante ciò faccio fatica a lasciar scorrere; infatti mi ricordo benissimo di aver fatto un piccolo gesto con la mano, quasi ad indicare l'atto di pungermi.
Ho interpretato questo come una perdita di controllo e mi sono spaventato, anche perchè non è la prima volta che quando ho questi impulsi/immagini faccio quasi per sfogo e per rabbia dei piccoli gesti insensati, che richiamano l'atto di pungermi con la siringa.
Venendo al dunque, volevo sottoporre due quesiti
Il primo se tali gesti sono normali e comuni in persone con disturbo ossessivo compulsivo, le quali potrebbero interpretarle come una perdita di controllo e conferma di essersi realizzato l'evento temuto (come nel mio caso).
In secundo, se è normale che in quattro anni di psicoterapia e terapia farmacologica, non dico non abbia raggiunto dei risultati, ma non abbia rimesso i sintomi del doc (per lo meno quasi del tutto).
Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per quanto riguarda la prima domanda, mi sembra di capire che ancora una volta il gesto come a volersi pungere potrebbe essere inteso come un test e, se fosse così, non va bene...

Non va bene neppure che, dopo quattro anni di psicoterapia Lei non stia meglio, nel senso che avrebbe dovuto già sapere come gestire la problematica. Ho due perplessità, pur con tutti i limiti del consulto on line: la Sua giovane età, che è un fattore che fa sperare per una guarigione più veloce e il fatto che le ossessioni di contaminazioni si trattano bene con la TCC.

Quali indicazioni specifiche ha ricevuto in terapia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa,
cercando di riassumere il più possibile quello che mi è stato detto in terapia, mi è stato detto che tali pensieri sono normali e li fanno tutte le persone, solo che nel caso di chi soffre di doc essi sono avvertiti con una certa ansia e che l'ansia rafforza la valenza reale del pensiero, che ovviamente di reale non ha nulla. Poi mi sono stati fatti gli ABC e spiegato come funziona la trappola del doc. Mi è stato detto che la mia è una morale troppo rigida che non mi concede nemmeno di pensare che io possa perdere il controllo, quando dovrei imparare a perdere un pò il controllo e accettare questo. Mi è stato pure detto che la mia paura di infettarmi di hiv, non è tanto la paura della malattia ma quanto il tema della colpa ( ovvero di essermelo autoinflitto apposta); per quanto riguarda quest'ultima indicazione mi sento di condividerla solo in parte, in quanto a volte ciò che mi interessa veramente è di sapere che non ho hiv e non mi importa sempre della colpa.
Mi è stato detto che più cerco conferme e rimurginazioni verso il passato più l'evento passato temuto mi sembra reale.
Che devo imparare a tollerare il rischio infinitesiamale.
Inoltre, mi rendo conto che non sia facile fare esposizione in quanto questi episodi mi capitano nelle situazioni più disparate e le singhe me le invento, come mi invento gli ipotetici tossicodipendenti. L'unico tipo di esposizione che ho fatto qualche mese fa, è stata quella suggeritomi di pensare mezz'ora al giorno all'evento temuto, e devo dire che è funzionata come cosa per un pò, poi non so nemmeno il perchè non ho più continuato. Ho fatto anche qualche test hiv per comprovare la mia sanità, l'ultimo risale a giugno 2015, da allora mi sono detto basta. Oggi come oggi vorrei rifare un test hiv, ma sono restio per il semplice fatto che so che si tratterebbe di una compulsione.
Grazie per la disponibilità.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Eviterei proprio di fare il test !
Faccia il punto della situazione col terapeuta, perché le indicazioni mi sembrano corrette e condivisibili.
Se vuole, mi aggiorni in futuro.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Provvederò sia a fare il punto della situazioni che ad aggiornarla in futuro.
Grazie mille
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