Daparox

Buonasera,volevo chiedere se si guarisce dalla derealizzazione e dalla depersonalizzazione?spiego meglio i miei sintomi,da ormai 3 anni vado avanti come fossi un robot,senza pensare a idee positive per il mio presente/futuro.Ho quasi 28 anni e dopo una relazione durata 5 anni e 3 mesi,ormai da 3 anni dalla fine della storia nn riesco più a vivere od aprirmi per una nuova storia.Sono stato sempre un ragazzo molto timido,di poche parole e privo di spirito di iniziativa e coraggio.Una vita passata a nn piacersi,preooccuparsi dell'aspetto e chiusa in un circolo nell'attesa ke arrivasse qlcn con un idea x fare qualcosa.Dopo la fine della relazione dove si parlava di figli e stavamo facendo progetti per andare a vivere insieme é come se fossi tornato bambino,nel senso ho molti pensieri infantili,mi rinchiudo in camera dopo il lavoro,esco solo per giri senza metá e nn do pesi ai giorni,non accetto l'idea di essere cresciuto e di ritrovarmi da solo senza nessuna idea positiva.Quando mi capita di uscire in mezzo ad estranei tengo sempre lo sguardo perso nel vuoto,nulla mi tocca.Al lavoro ho sensazioni ke quello che stia facendo quella cosa nn sia io.Ho rivisto la foto della mia ex con un altro ed ho provato un immensa rabbia,anke se l'ho lasciata io.Forse le ho creduto troppo quando litigavamo e mi diceva psico e ke ero un disadattato,nonostante questo qnd sento una canzone d amore penso a lei.In casa nn parlo con nessuno,non faccio e nn sarei in grado di fare niente,sono stato sempre molto viziato forse proprio per questo nn ho mai idee ad esempio su cosa cucinarmi stasera.Per me é sempre stato tutto uguale,nn ho mai espresso preferenze,non ho idee su niente,nn sono in grado di affrontare un discorso serio ke un uomo di 28 anni dovrebbe affrontare.Ho sempre vissuto nell ombra e nel mio mondo,avrei ora come ora paura anche di viaggiare,visto ke ho difficoltá anke ad entrare in un negozio.Guardando indietro nn ho la più pallida idea di come ho fatto ad arrivare fino a qui.Non accetto lo scorrere del tempo,ke I miei amici si sono sposati,convivono o sono fidanzati ed io sono tornato "bambino".Tutti hanno avuto un cambiamento,io no sono peggiorato e nn trovo miglioramenti nonostante un anno di psicoterapia e ora 2 sedute dallo psichiatra ke mi ha prescritto daparox.Non accetto e non vivo la mia realta,la mia etá e la mia vita
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La diagnosi per cui è in cura quale è ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Una diagnosi ancora nn me l'ha data,il problema di fondo é che nn riesco a vivere la mia realtá,tutti hanno desideri su come investire i propri soldi,io no.X me é tutto indifferente,non mi smuove nulla,ho la sensazione di nn vivere
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Un anno di psicoterapia ed una prescrizione di antidepressivo dovrebbero avere un riscontro diagnostico.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Buonasera,finalmente sono arrivato ad una diagnosi,il mio psichiatra mi ha detto Ke soffro di disturbo di personalità depressiva.Domani incomincieró il daparox mezza pasticca al mattino fino al 23 maggio qnd riavrò l'appuntamento con lo psichiatra.Le probabilità di guarire da questo disturbo quante sono?xk leggendo su internet mi sembra di capire che non si guarisce.Potrei avere perfavore piú delucidazioni da parte vostra su qst disturbo?Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Disturbo di personalità depressiva è una diagnosi non chiara, oltretutto mi risulta non più usata come categoria, poiché corrispondente ad altre diagnosi dell'ambito depressivo, con caratteristiche di continuità dei sintomi (distimia, depressione maggiore cronica, temperamento distimico, che però non è un disturbo ma una caratteristica di base)

Poi, se è un modo di dire o di descrivere la cosa, si capisce più o meno cosa può voler dire.
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Utente
Utente
Parlando con lo psichiatra e raccontando i miei sintomi che sono grossa paura e impaccio a frequentare luoghi pubblici o entrare in negozi,fastidio nell'essere guardato e allo stesso tempo evitare il contatto visivo con le persone,poi paura del giudizio dele persone al quale mi difendo provocando prima Ke loro possano dire qualcosa,il tutto condito da un velo di indifferenza per qualsiasi cosa Ke riguarda la mia vita.Non riuscire a creare o avere idee positive x un futuro Ke ora come ora vedo molto nero.Le uniche emozioni Ke provo é ascoltando musica italiana triste Dove riesco a provare emozioni,piango ma almeno é un manifestare qualcosa.Parlando mi é stato detto Ke nn riesco a tirare fuori la rabbia Ke ho dentro e quindi quando sono con gli altri provoco o attacco e le uniche emozioni Ke riesco a tirare fuori sono negative.Mi ha detto Ke é come se non sentissi le emozioni perché mi scivola tutto addosso e visto Ke é da quando ero ragazzo Ke dura é difficile cambiare completamente xk qst tristezza e questo menefreghismo per tutto sembrano fare parte della mia personalità.Ora inizierò la cura,ma quante prospettive ho di vivere una vita normale?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le prospettive ci sono, il fatto che ci sia sempre stato non significa che non possa essere modificato con mezzi medici. Semplicemente significa che i tempi possono essere più lunghi (cioè non settimane ma qualche mese) e che la persona non è detto che si sappia ben adattare da subito al cambiamento, perché in un certo senso è abituata ad un funzionamento d'emergenza secondo le caratteristiche di questa personalità. In altre parole, esporsi all'ambiente non è sempre automatico, e magari i primi passaggi vanno un po' bene e un po' male.
Il fatto che abbia sensibilità agli stimoli artistici, e che ami la musica triste quando è triste potrebbero però far pensare ad una struttura non semplicemente depressiva, ma con l'umore tendente a oscillazioni spontanee o provocate.