Uretrite & Prostatite Batterica

Salve, giorno 19/01 ho iniziato ad avvertire un lieve bruciore durante la minzione, nulla di terribile, ma leggermente fastidioso. L'indomani al risveglio, ho trovato il pene insolitamente umido. Nel corso della giornata le perdite sono continuate, insieme al fastidio durante la minzione. La mattina seguente le perdite dal pene sono aumentate rispetto al giorno precedente e inoltre hanno assunto una colorazione giallastra e una consistenza più densa. Martedì 24/01 mi sono recato da un Urologo, che ha fatto tale referto:
-Es. Obiettivo:
nei limiti
-Esplorazione rettale:
Prostata circa 10 gr. di consistenza parenchimatosa molle. Abbondante secreto uretrale
-Ecografia app. urinario:
Reni bilateralmente di regolare morfovolumetria. Vescica normorepleta esente da lesioni ecograficamente apprezzabili. Ristagno post-minzionale assente.
-Ecografia Prostatica transrettale:
Vescicole seminali nei limiti. Prostata V=20 cc.(44*22*37mm.) ad ecostruttura finemente disomogenea per presenza di multiple aree calcifiche. Capsula regolare. Iperemia intraghiandolare.
-Uroflussometria:
Flusso max. 28 ml/sec
Flusso medio 11 ml/sec
-Diagnosi:
Prostatite con Uretrite batteriologicamente da determinare
Mi sono stati richiesti poi i seguenti esami:
Esame urine con urino coltura, spermio coltura e ricerca Ureaplasma, Micoplasmi, germi comuni, miceti, Chlamydia e Gonococco.
Inoltre mi è stato prescritto di iniziare subito dopo aver effettuato gli esami Ciproxin 500 1 cp ogni 12h per 8 giorni.
Ho svolto gli esami, iniziato la cura (oggi sono al 5°gg).
Ho ritirato venerdì 27/01 l'esame urine e urino coltura con i seguenti esiti:
ACIDO ASCORBICO 0
COLORE GIALLO PAGLIERINO
ASPETTO TORBIDO
Ph 6.0
GLUCOSIO 0
PROTEINE 0
LEUCOCITI 500Cell/u
CORPI CHETONICI 0
BILIRUBINA 0
UROBILINOGENO ASSENTE
NITRITI PRESENTI
PESO SPECIFICO 1.020
SANGUE 0
EMOGLOBINA 0
-ESAME MICROSCOPICO
MUCOPUS ASSENTE
EMAZIE ASSENTI
CILINDRI ASSENTI
CELLULE NUMEROSE
GRANULI ASSENTI
BATTERI ASSENTI
LIEVITI ASSENTI
CRISTALLI ASSENTI
LEUCOCITI A TAPPETO
URINO COLTURA POSITIVA
ORGANISMO SELEZIONATO ESCERICHIA COLI
QUANTITA' ORGANISMO 450.000 COLONIE
Dall'antibiogramma il patogeno, risulta essere Sensibile al farmaco prescritto dall'urologo.
Oggi 30/01 ho ritirato la spermio coltura con i seguenti esiti:
LEUCOCITI ASSENTI
EMAZIE ASSENTI
FORME MICROBICHE ASSENTI
ESITO TRICHOMONAS NEGATIVO
ESITO FINALE ASSENZA DI SVILUPPO
GONOCOCCO NEGATIVO
RICERCA MICETI NEGATIVA
MYCOPLASMA NEGATIVO
UREAPLASMA POSITIVO 10^5 UFC
CHLAMYDIA NEGATIVA
L'Urologo, mi ha confermato di completare la cura e vedere cosa succede.Desideravo sapere, come si può contrarre l'ureaplasma, se è facile da curare e quanto tempo ci può volere, se può essere pericoloso, e se la mia compagna, che non presenta alcun sintomo e ha urino coltura negativa, deve curarsi con me oppure no?(il dott. dice di no) Grazie in anticipo
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
L'infezione da ureoplasma si contrae come tutte le altre infezioni batteriche (scarsa igiene, ambienti sporchi, trasmissione diretta, ecc.). Era evidente l'avvento di una infezione prostato-uretrale acuta, su una condizione prostatica infiammatoria di lunga data mai adeguatamente trattata, che l'antibiotico sembra aver dominato e che deve risolversi. Quindi dia tempo alla terapia e beva acqua per urinare così da tenere "detersa" l'uretra. Poi ci sarà da tornare a ragionare sulla condizione della sua prostata con l'andrologo. Visto che la sua partner non ha nulla, nulla deve fare, ma sarà il ginecologo a doverlo decidere.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore per avere risposto ai miei quesiti. Purtroppo fino all'esplosione di questa infezione non ho mai avuto sintomo alcuno che mi facesse pensare ad una infiammazione prostatica, infatti come mi è stato detto dallo specialista purtroppo spesso se ne verificano tante blande che magari si risolvono spontaneamente o perdurano asintomatiche nel tempo fino a esplodere poi con sintomi come è successo a me. Si, anche il mio urologo mi ha consigliato di bere tanto, e infatti così faccio. Avrei una domanda, nella sua risposta Lei scrive che successivamente ci sarà da tornare a ragionare sulle condizioni della mia prostata, e desideravo sapere se si riferiva a controlli puramente di routine o se a suo parere dal quadro clinico che emerge dalla visita che ho svolto, ci sono da effettuare altri approfondimenti o terapie mirate a risolvere un qualche problema che magari al mio occhio non emerge. Ho chiesto infatti post visita all'urologo che mi ha detto di stare assolutamente tranquillo che non ci sono problemi di alcun tipo nè avrò strascichi e che le calcificazioni le abbiamo praticamente tutti.
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
L'ecografia con esito in struttura disomogenea con calcificazioni è indice di uno stato congestizio-infiammatorio persistente di cui vanno valutate le ragioni che non è detto che siano strettamente genitali (da verificare senza minimizzazioni: condizioni del prepuzio e della circolazione peritesticolare in primo luogo) ma che possono avere base metabolico-ossidativa e/o endocrino-immunitaria. Gli effetti di una prostata disfunzionante si fanno sentire nel medio termine sia sulla funzione fertile che sulla funzione erettile e quindi è meglio avere bene chiare le idee sulla situazione per agire in prevenzione e non quando compaiono i sintomi forti come è accaduto ora, dove poi ci si preoccupa solo dei batteri e si tralascia tutto il resto. Un buon andrologo deve essere in grado di gestire l'intero problema in tempi brevi, così da darle le dovute corrette e utili risposte.
[#4]
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente Dottore per la sua dettagliata spiegazione. Al più presto cercherò un andrologo per sottoporgli il caso. Un'ultima domanda, alla fine del trattamento antibiotico, le secrezioni uretrali dovrebbero essere totalmente scomparse? Attualmente infatti durante la minzione ho solo un impercettibile dolore e le secrezioni che trovo sono notevolmente inferiori rispetto all'inizio, ma permangono (oggi 6°gg su 8 di cura)
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Entro il termine della terapia, se l'antibiotico ha ben funzionato, la secrezione deve essere scomparsa. In realtà potrebbe permanere un poco di secrezione assolutamente trasparente indice del solo stato infiammatorio prostatico. In ogni caso la coltura del secreto residuale emesso darà la risposta necessaria.
[#6]
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Utente
Utente
Quindi effettuare a un tot di giorni dalla sospensione dell'antibiotico, un tampone uretrale, giusto? La ciprofloxacina ( che è l'antibiotico che io assumo) è efficace contro l'ureaplasma?
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Il meglio è effettuare la coltura del secreto prostatico estratto al meato uretrale con massaggio e/o come detto della secrezione residuale autoemessa. La ciprofloxacina può essere utile se l'ureoplasma è risultato sensibile ad essa dall'antibiogramma svolto se lo hanno svolto... così come ciò vale per ogni batterio.
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Utente
Utente
No purtroppo l'antibiogramma è stato svolto solo per l'urino coltura, mi sembrava di averlo precisato anche al laboratorio di farlo pure per la spermio coltura ma non è stato fatto. La coltura del secreto che fuoriesce dal meato la posso svolgere in un qualsiasi laboratorio d'analisi o devono avere determinate specializzazioni?
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Speriamo che sia sensibile... ma solitamente lo è. La coltura può svolgerla in qualsiasi laboratorio , basta che la raccolta al meato della secrezione autoemessa sia svolta in modo corretto, mentre l'estrazione del secreto prostatico la deve effettuare l'andrologo... quindi meglio che entrambe siano svolte dall'andrologo.
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Utente
Utente
La ringrazio veramente tantissimo Dottore per tutti i consigli e le risposte datemi. E' stato davvero molto gentile e disponibile. Ricapitolando, il Suo consiglio è terminata la cura, entro qualche giorno mi reco da un bravo andrologo, che preleverà le varie secrezioni per mandarle in laboratorio in modo da appurare se il patogeno è stato eradicato. Inoltre devo far valutare allo specialista le condizioni della mia prostata per vedere cosa c'è eventualmente da fare. Una curiosità, qualora il medico ritenesse necessario fare qualcosa, si tratterebbe di farmaci o piccoli interventi chirurgici? inoltre, nel caso di farmaci, c'è la possibilità che io possa avere problemi erettili durante la cura? mi scuso per tutte le domande che Le porgo, mi dispiace magari risultare insistente
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Attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Ha ben compreso come deve agire.... poi sulla base dei risultati sarà l'andrologo che dovrà decidere come agire o sul fronte diagnostico ulteriore o sul fronte terapeutico con i relativi controlli. E' importante che instauri un buon rapporto con l'andrologo che sceglierà.
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