Intervento tumore sigma in paziente con parkinson e iniziale decadimento cognitivo

Buongiorno,
mio padre, 78 anni, malato di parkinson, dovrebbe ora purtroppo subire un intervento per la rimozione di una neoformazione (ancora da definire in attesa dell'esame istologico) nel sigma, a 30 cm.
Siamo in attesa anche di effettuare la tac addome e torace, quindi per il momento non sappiamo altro, l'unica cosa certa è che questo grosso "polipo" è da togliere, come ha detto il chirurgo che l'ha visitato.
La cosa più preoccupante per me è il fatto che lui debba subire un intervento così importante con la sua patologia (per la quale è in cura da qualche anno)... Si trova anche in una fase di iniziale decadimento cognitivo...
So che l'anestesia in un paziente in queste condizioni è deleteria, e oltretutto la sua età di certo non aiuta.
Ci chiediamo anche se sia possibile evitare l'intervento e provare a risolvere diversamente...
Non chiedo che il Vostro parere sostituisca quello dei dottori che lo stanno seguendo personalmente, ma vorrei da parte Vostra un consiglio, un parere, esperienze di questo tipo, anche per sapere cosa dobbiamo aspettarci...
Attualmente aveva trovato il suo equilibrio nella sua malattia, ma questo ora è stato come un fulmine a ciel sereno!
Grazie mille
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore si tratta di vedere se la neoformazione è un tumore o no e se è un tumore se ha infiltrato la base di impianto. nel caso non lo abbia fatto ,se le dimensioni lo permettono, si può asportare la neoformazione per via endoscopica. In caso contrario si deve intervenire per via chirurgica, asportando anche una porzione di intestino (sigma). L'intervento si può effettuare per via laparoscopica e questo permette di avere tempi di recupero nettamente più rapidi, con una invalidità da ferita molto limitata. In questo caso la possibilità di rimettere subito in piedi il paziente facendolo mangiare e camminare molto precocemente, permetterebbe di ridurre l'impatto fisico dell'intervento. E' evidente che la presenza del parkinson complica molto. Bisogna vedere anche che gravità ha la malattia e il grado di autonomia che ha il paziente. Tutto questo deve essere valutato assieme al chirurgo, anche dal neurologo che segue il papà per vedere come ridurre l'impatto neurologico dell'intervento. cari saluti
gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Buonasera Professore,
grazie per la risposta.
Come dicevo sopra, non sappiamo ancora nè se si tratta di un tumore nè se ha infiltrato la base, comunque il chirurgo che l'ha visitato ha gia parlato di intervenire proprio per via chirurgica ed asportare anche una porzione di intestino...
Mio padre nella sua malattia è autonomo, diciamo che la cura che sta attualmente facendo tiene bene sotto controllo i sintomi del parkinson, dopo aver cambiato diversi farmaci aveva finalmente trovato un certo equilibrio, tranne che per l'aspetto psichico, infatti come le dicevo ha un iniziale decadimento cognitivo, ma proprio iniziale.
Sono molto preoccupata... Temo anche per l'eventuale terapia che dovrà fare dopo, se dovesse trattarsi di tumore... Che impatto avrebbe questa?
Mi parlava di ridurre l'impatto neurologico dell'intervento... in che modo eventualmente si potrebbe fare? Ci sono dei farmaci che potrebbero fare al suo caso?
Grazie ancora.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora per l'impatto neurologico dovrebbe parlarne con il neurologo che segue suo padre per avere informazioni più precise.
L'intervento deve essere fatto se non entro breve tempo l'intestino si occlude e il papà muore male e sicuramente un intervento in urgenza non migliorerebbe la prognosi. Quindi se deve essere fatto l'intervento è meglio che sia fatto in condizioni elettive. La necessità di una chemioterapia sarà valutata in seguito. Se le condizioni fisiche non sono permittenti vuol dire che non si farà. Infatti se la situazione non è grave (presenza di metastasi o altro) l'attesa di vita senza chemioterapia potrebbe coincidere con quella assicurata dal semplice intervento chirurgico. Quindi tutta la problematica è da affrontare con il chirurgo che farà l'intervento meno invasivo possibile ed il neurologo che cercherà di migliorare le performance neurologiche del papà e una intensa fisioterapia da preventivare subito, perchè la complicanza più frequente nei pazienti anziani è che l'allettamento fa perdere loro la capacità di camminare e favorisce il disorientamento. Quindi bisogna farlo alzare subito (dopo 24 ore in poltrona , 48 in piedi), farlo mangiare precocemente a tavola e non a letto e non avere "timore" di fargli male costringendolo a muoversi. Cari saluti
Gerunda
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Grazie Professore.
Domanda stupida, ma come si fa a sapere quanto tempo abbiamo prima che mio padre rischi il blocco intestinale?
L'intervento è previsto per fine mese, non sappiamo ancora la data precisa, ma il chirurgo ha detto verso fine febbraio.
Per il resto (la chemioterapia) come giustamente dice lei, vedremo in seguito...
La ringrazio anche per il consigli sul post-operatorio, faremo del tutto per rimetterlo subito in moto...
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora sapere quanto tempo ci vuole per arrivare ad una occlusione intestinale dipende dalle dimensioni della massa intestinale. Se lo spazio è ragionevolmente ampio il tempo è di qualche mese, se no molto meno. Quindi dalla colonscopia è possibile saperlo. Cari saluti. Gerunda
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Buongiorno,
volevo comunicare l'esito dell'esame istologico... la diagnosi è questa: "frammenti di adenocarcinoma infiltrante".
Non c'è scritto altro. So che è un tumore maligno, ma... può spiegarmi qualcosa in più?
Inoltre che cosa si intende per frammenti?
Il nostro medico di base ha detto che solo dopo l'intervento, analizzando ciò che verrà asportato, si potrà approfondire...
Io sono a terra...
Grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore, verosimilmente è stata fatta una biopsia sulla massa e l'aspetto probabilmente non lasciava dubbi sulla diffusione locale. Il termine frammenti indica solo che la porzione di tessuto era frammentata , ma comunque idonea ad effettuare una diagnosi di adenocarcinoma infiltrante. Per quanto riguarda la prognosi dipende dalla grandezza del tumore, se è contenuto nell'intestino o fuoriesce nella parete esterna, se ci sono linfonodi presi dal tumore e se ci sono metastasi. Tutte informazioni che si sapranno con la TAC e poi con l'esame istologico definitivo dopo l'intervento. D'altro canto l'intervento deve essere fatto perchè se no in breve tempo andrebbe in contro ad una occlusione intestinale.Mi faccia sapere.
Cari saluti
Gerunda
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Grazie Dottore.
Siamo in attesa proprio degli esiti della tac addome e torace che mio padre ha fatto due giorni fà (nonchè dell'intervento programmato per il mese prossimo)... Ma non mi sento affatto ottimista, già di per sè la parola "infiltrante" mi fa pensare al peggio...
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora il termine infiltrante indica le caratteristiche del tumore e non significa che abbia infiltrato.
Cari saluti
Gerunda
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Grazie ancora Dottore.
Le farò sapere i futuri sviluppi.
Cordiali saluti.
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Buonasera Dottore,
volevo riportarle qui di seguito gli esiti della tac addome e torace di mio padre:
"Non apprezzabili alterazioni densitometriche focali attuali al parenchima polmonare nè linfonodi ingranditi mediastinici nè versamento pleurico.
Presenza di alcune cisti biliari bilobari epatiche, di cui la maggiore al lobo destro, del diametro massimo di 5,5 cm circa.
Nulla da segnalare al pancreas, alla milza e ai surreni.
Piccole rare cisti semplici renali bilaterali.
Non dilatate le vie escretrici urinarie.
Vescica a pareti regolari, a contenuto omogeneo.
Non linfonodi ingranditi nè versamento in addome."
Cosa ne pensa?
Grazie
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora ne penso bene, perchè non ci sono metastasi al pomone ne al fegato. Non sembra ci siano linfonodi ingranditi e il tumore al sigma sembra non visibile alla TAC,il che fa pensare che sia molto piccolo e quindi anche la resezione possa essere ridotta. Ovviamente rimane il problema dell'intervento chirurgico in se su una persona anziana con i problemi neurologici. Se l'intervento viene effettuato in laparoscopia la degenza dovrebbe essere modesta e il recupero anche abbastanza rapido, purchè sia messo subito in piedi e inizi subito la fisioterapia (il rischio è che perda l'uso delle gambe se sta a letto alcuni giorni). Comunque sembra proprio che sia solo un polipo degenerato e quindi molto bene.
Cari saluti
Gerunda
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Grazie mille Dottore.
Le sue parole sono molto incoraggianti... Certo, rimane ovviamente la paura e la preoccupazione per l'intervento ed il post-intervento...
Addirittura perdere l'uso delle gambe? Questo mi preoccupa non poco!
Vorrei farle un'ulteriore domanda: com'è possibile che l'esito dell'esame istologico (frammenti di adenocarcinoma infiltrante) sia così "distante" da quello della tac?
Grazie ancora.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora l'esame istologico riguarda una biopsia di 3-4 mm al massimo e quindi non visibile alla TAC. Mentre è perfettamente visibile alla colonscopia. Comunque la TAC è molto favorevole e delimita molto l'entità dell'intervento. Rimangono aperte le questioni rispetto al recupero fisico e mentale. Cari saluti
Gerunda
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Grazie Dottore.
Se le fa piacere la terrò aggiornata.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
certo signora. grazie
gerunda
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Buonasera Dottore,
in attesa dell'intervento (che sarà venerdì prossimo), mio padre, che era in cura con Duoplavin (clopidrogel+acido acetilsalicilico), ha momentaneamente sospeso quest'ultimo nei dieci giorni precedenti appunto l'intervento, sostituendolo, come suggerito dallo specialista, con la Cardioaspirina. Da quando ha fatto questo cambiamento, però, (per ora tre giorni), sembra essere improvvisamente peggiorato dal punto di vista cognitivo... Possibile che dipenda dalla sospensione di Duoplavin e relativa sostituzione con la Cardioaspirina?
E che differenza c'è tra la Cardioaspirina e Cardirene? (che aveva già preso in passato senza problemi)...
Spero di essere stata chiara,
grazie!
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora non c'è differenza tra cardirene e cardioaspirina (sempre acido acetil salicilico è). Però parlerei con il cardillgo del papà perchè non è sicuro lasciare la cardioaspirina in occasione di un intervento chirurgico. Sarebbe più opportuno sostituirlo con eparina a basso peso molecolare per mantenere la prevenzione trombiotica e ridurre il rischio di sanguinamento intraoperatorio. Comunque faccia presente la cosa al chirurgo almeno una settimana prima dell'intervento. Cari saluti
gerunda
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Buongiorno Dottore,
intanto grazie per la risposta.
Lo specialista che segue mio padre, ha detto di interrompere il Duoplavin (doppio antiaggregante) dieci giorni prima dell'intervento, e di sostituirlo con Cardioaspirina/Cardirene, dicendo che con Duoplavin non potevano intervenire, mentre con la Cardioaspirina si... In effetti anche a me sembrava strano, ma abbiamo seguito le sue indicazioni, ed anche il chirurgo sa tutto...
Speriamo bene!
Comunque l'intervento sarà dopodomani. Le farò sapere
Grazie ancora.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Tanti auguri per l'intervento. Cordialmente
Gerunda
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Buonasera Dottore,
venerdì scorso mio padre è stato operato. L'intervento pare sia andato bene, non è stato necessario nemmeno fare la stomia, solo la ripresa è molto lunga, ad oggi infatti, a distanza di una settimana, ha ancora il sondino nasale, i drenaggi ed il catetere... Il chirurgo dice che per lui ci vuole più tempo del previsto ma che sta andando bene.
Dal punto di vista motorio, ha cominciato a camminare un po' con il girello, ma si stanca molto facilmente e si sente molto debole... vorrei farlo muovere un po' di più, ma non ha le forze... Dal punto di vista cognitivo è ancora molto disorientato... ma è normale ancora dopo una settimana? Dicono che dipenda anche dall'ospedalizzazione...
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signora i tempi postoperatori sono decisi dalle condizioni di recupero del paziente. Se ha ancora il sondino nasogastrico vuol dire che l'intestino non ha ancora ripreso a funzionare( non è andato di corpo). Per questo ha ancora i drenaggi , perché verranno tolti dopo la defecazione. Il catetere urinario viene tenuto perché se no urinerebbe nel pannolino e si rischierebbero ulcere da decubito sul sedere. Lo faccia alzare comunque anche se non vuole. Il disorientamento è normale negli anziani ospedalizzati. Cari saluti
Gerunda

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