Extrasistoli frequenti in soggetto ablato per TPSV

Gentili dottori,

sono un ragazzo di 28 anni, normo peso, niente fumo nè alcol in eccesso, con una vita sedentaria da un paio d'anni (praticavo sport, ma la vita del giurista contemporaneo è completamente assorbente, anche se mi sono deciso a riprendere un'attività aerobica regolare, con passeggiate di un paio d'ore durante la settimana).

Soffrivo fin da adolescente di tachicardie, finalmente documentate a 26 anni e ablate nel settembre 2014. Era in particolare una tachicardia parossistica sopraventricolare da 250bpm, che tuttavia non mi dava problemi - ma i medici mi hanno convinto a curarla perché in effetti con l'avanzare dell'età l'avrei accusata di più.
Ho inoltre una lievissima insufficienza aortica e un blocco di branca destro.

Da momento dell'ablazione ho avvertito qualche recidiva di tachicardia (sempre a frequenze elevate, troppo per essere misurate dal polso) nei due anni seguenti, ancorché di brevissima durata e quindi le corse al PS per registrarla sono sempre state vane.

Non ho mai sofferto di extrasistoli fino ad un mese fa. Eseguo subito un holter che rileva circa 3000 extrasistoli ventricolari monomorfe con tratti di tri e quadrigeminismo, ma senza pause patologiche.
Mi consigliano quindi una visita cardiologica che fisso il prossimo 14 febbraio previa prova sotto sforzo che farò un paio di giorni prima della visita.

Tuttavia, proprio stamattina, alle ormai quotidiane e numerose extrasistoli, si aggiungono doppiette e triplette.
Ne ho contate una decina nei pochi minuti che controllavo il polso per capire di che si trattava.
In altre parole, se prima le sequenze di extrasistoli erano intervallate da un battito regolare fra l'una e l'altra, questa volta si susseguono lunghe pause una dietro all'altra, fino a un massimo di 4.
Dopodiché il cuore riparte un poco più rapido (da ex musicista direi tra i 100 e 120 bpm) per poi tornare alla regolarità fino alla successiva.

La mia domanda è: è opportuno eseguire un nuovo holter o comunque la visita specialistica potrà verificare che il non si tratta di eventi maligni pur in assenza di un tracciato?
Insomma, c'è una reale urgenza o un probabile pericolo in questa evoluzione sintomatica?

Nella mia ignoranza penso che queste aritmie possano derivare dalla quotidianità un po' troppo intensa, ma ormai si tende a dare la colpa sempre allo stress e non so quanto il consiglio del medico di base di prendere del Lexotan abbia un fondamento scientifico - certo, se male non fa non ho nessun problema a provare..
Ho fatto inoltre una visita dal gastroenterologo, su suggerimento del medico di base, diagnosi: ipersensibilità viscerale. Secondo lui le extra sono colpa dello stomaco.
Ma anche le triplette?
Cioè, la mia è una sintomatologia compatibile con cause "emotive" o problemi di stomaco, oppure sono sintomi talmente eccessivi da far necessariamente pensare a un problema del cuore?

Scusate la prolissità, è deformazione professionale che pur tento in tutti i modi di arginare
Grazie!
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.4k 3.6k 3
lei é una persona molto intelligente e quindi molto attendibile in ciò che scrive.
Ripeta quanto prima un Ho,terapia cardiaco delle 24 ore per verificare il tipo delle aritmie che la importunarla

se vuole mi faccia sapere l esito

grazie
cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Gentile Dottore,
Grazie per la gentile risposta.
Seguirò certamente il Suo consiglio, nella speranza che al mio cuore passi presto questa improvvisa passione per il jazz...
Un caro saluto,
AB
[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Gentile Dottore,

la disturbo per aggiornarla sugli esami da lei gentilmente consigliati, e su quelli già programmati.

L'holter purtroppo (o per fortuna) non ha rilevato le coppie o le triplette, che si sono ripresentate qualche giorno dopo, sempre salturariamente, principalmente dopo cena e la mattina.
Le extrasistoli ventricolari erano circa 2000, sempre monomorfe con episodi di tri e quadrigeminismo.

Ho sottoposto tutta la documentazione al cardiologo, che notando l'assenza di aritmie anche nella prova sotto sforzo e la diminuzione delle extrasistoli durante la corsa, mi ha tranquillizzato ed ha ipotizzato la benignità anche delle triplette - ancorché non registrate.
Secondo lui, anche sulla base del buono stato del mio cuore verificato con l'ecografia, potrebbe davvero essere un riflesso emotivo.

Il suo suggerimento è stato continuare a rimettermi in forma con lo sport, e verificare se la situazione migliora, smettendo di fare caso a queste piccole aritmie.
Ho chiesto se poteva avere un senso insistere nel tentare di rilevare queste triplette, ma data la loro sporadicità mi è stato risposto che comunque non sarebbe utile ai fini diagnositici.

Personalmente e sebbene sia impossibile per un paziente giudicare un medico, se non sulla base di un buon cv, tendo a fidarmi - altrimenti dovrei farmi visitare da tutti i cardiologi del mondo!

Vorrei solo una conferma su questa posizione, e cioè se anche delle extrasistoli in serie possono inserirsi in una diagnosi di eccessivo stress; oppure se, nonostante pare vada tutto bene, le serie sono sempre sintomo di un problema serio.

È difficile per una persona tendenzialmente razionale credere che la mente possa arrivare a incidere tanto sulla regolarità del battito cardiaco, ma se davvero così accade farò di tutto per lavorare più sul versante psicologico che cardiologico.
Purtroppo alcuni lavori intrinsecamente ed inconsciamente sono deleteri per la mente, e forse il corpo dà dei segnali prima che noi c'è rendiamo conto - e se così fosse devo decisamente ricalibrare le mie convinzioni mediche!

Di nuovo grazie per il tempo che mi ha dedicato e vorrà dedicarmi.
Un caro saluto
A
[#4]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.4k 3.6k 3
Vede lei avverte aritmie e si questo non ho dubbi. Quello che lemposso dire è che non può essere in grado clinicamente di fare signori di triplette perché il loro tempo di copula è talmente breve che neppure il cardiologo più preparato potrebbe diagnosticarle ne alla
Ascoltazione cardiaca ne tantomeno alla palpazione del polso perché tali aritmie non creano sostanzialmente alcuna gittata cardiaca
Arrivederci
Cecchini