Danni da strangolamento

Oltre 20 anni fa sono stata vittima di uno strangolamento. Mi rimase sul collo come un "ustione" di colore scuro per oltre un mese, alla base del collo, e non riuscii a parlare correttamente per oltre 3 settimane. Fui strangolata e sollevata da terra in una aggressione. Rimasi in quella posizione per dei terribili minuti, ma non svenii. Sentii le forze abbandonarmi e gli occhi girarsi sotto le palpebre, anche se fin da subito non potei opporre resistenza perché non respiravo e non avevo modo di agire. Ci misi mezz'ora prima di riprendere le mie facoltà motorie normali. Essendo una lite coniugale, non solo non lo dissi a nessuno, ma lo nascosi, e lo rimossi persino dai ricordi; trauma che pensavo non potesse lasciare conseguenze e comunque ora ex marito. Da subito inizia a avere delle difficoltà di respiro in montagna, 1500 mt slm, ma non associai questo a quanto accaduto, anche perché una volta viva da questa brutta esperienza, mai ho pensato potesse lasciare conseguenze. Invece in quel periodo, oltre che iniziare delle aritmie/tachicardie, la mia tolleranza nell'andare in montagna si è ridotta nel tempo. Ora arrivo a 600 mt slm e inizio a non respirare più, improvvisamente, mi si irrigidisce il volto e lentamente tutto il corpo, assomigliando come effetti all'attacco da panico, mani da ostretica comprese e dispnea respiratoria, ma non iper ventilazione, ma assenza di contrarre i muscoli del collo. Posso aver subito danni al cuore e ai polmoni? E di che tipo? Che visite dovrei fare? E se c'è una cura, dato che ora vado in affanno respiratorio da sforzo per movimenti di poco conto. Non bevo, non fumo, conduco una vita regolare. Dal cardiologo oltre che rilevare la tachicardia, iniziata dopo questo episodio, il cuore dall'ecografia risulta normale. Nessuno sa dello strangolamento, lo scrivo e lo realizzo solo ora, dato che è stato un trauma che avevo voluto completamente rimuovere. Grazie.
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Dr. Alfonso Gianluca Gucciardo Otorinolaringoiatra 205 6 1
buonasera. grazie per il suo messaggio. d'accordo con il suo medico di famiglia, effettui una laringostroboscopia per accertare la presenza di una paresi/paralisi di una corda vocale. un caro saluto. stia bene. agg

Alfonso Gianluca Gucciardo
Medicina delle arti e della Voce - Medicina per gli Artisti
www.gianlucagucciardo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta, ma la mia voce dopo un mese si è lentamente ripristinata e non ho avuto conseguenze alcune. Lamento un problema a respirare se salgo di quota. Non sono una sportiva, mi accade come passeggero in macchina, e abitando già a 300 mt slm, in un territorio montano, ogni spostamento minimo, porta a salire di quota di 200/400 mt. Questa difficoltà si è manifestata subito dopo l'aggressione e a distanza di tutti questi anni va peggiorando, cioè la quota di tolleranza si sta abbassando. Prima si manifestava a 1500 mt ora addirittura a 700 mt. Il respiro viene meno improvvisamente e senza segnali di preavviso. La forte tachicardia è stata controllata attraverso cardiogramma ed ecografia cardiaca e tutto risulta sano. Ho effettuato una visita pneumologica e mi è stato consigliato di fare D-dimero, diffusione alveolo-capillare, spirometria globale e test da sforzo cardio-polmonare, dato che il test da sforzo cardiaco era risultato nella norma, e la spirometria dal medico sportivo anche. Se scendo di quota e mi fermo immediatamente il corpo inizia ad acclimatarsi, ma non posso proseguire, sono costretta a tornare indietro. Sono una persona serena e non vivo in apprensione quanto accade, ma ora viene meno il minimo spostamento, abitando tra le Alpi lei capirà la difficoltà nei minimi spostamenti. Non so proprio da chi rivolgermi per non fare esami e visite mal riposte, e sopratutto dover ora raccontare un episodio traumatico molto personale e riservato che avrei voluto rimuovere completamente. Questo fatto ha lasciato delle conseguenze, respiratorie e cardiache, e forse neurologiche? La ringrazio della sua disponibilità.