Dolori addominali ricorrenti

buongiorno sono un ragazzo di 29 anni.
richiedo la vostra consulenza in merito ad una situazione complicata che sto affrontando. sono stato da alcuni GE per risolvere il mio problema ma nessuno è riuscito a capirne granchè nel senso che non è stata mai data una diagnosi definitiva al mio malessere.
da piu di un anno soffro di dolori addominali.
i sintomi iniziali sono stati diarrea e un gonfiore improvviso alla pancia molto doloroso durato pochi giorni.
in seguito sono iniziati i dolori ricorrenti che comportavano:
dolori addominali intensi nel basso ventre che si riflettevano su schiena (zona lombare) e gambe che provocano disturbi anche nel sonno.
il tutto era accompagnato da una febbre costante, un senso di fame costante ed esagerato ed un senso di spossatezza continuo.
dopo aver assunto l'asacol i dolori sono calati dopo circa 3mesi dalla continua assunzione del farmaco.
dopo avere fatto esami del sangue, colonscopia, esami per allergie ne è venuto fuori che:
la colonscopia ha diagnosticato - frammenti di mucosa ileale con note di flogosi cronica aspecifica di entità moderata severa caratterizzata da marcata iperplasia linfoide delle strutture associate alla mucosa e delle placche di peyer. non si osservano quadri riferibili a IBD.
l'esame del sangue mostra che sono entrato in contatto con i virus cytomegalosvirus e epstein barr ma che il virus è stato eliminato dall'organismo (gli igg sono fuori range gli igm sono entro i limiti).
in ogni caso gli anticorpi anti epstein barr (antigene nucleare igg) sono fuori range (limite 20 rilevati 600).
dalla tipizzazione linfocitaria non è derivato nulla di insolito.
dagli esami per allergie agli alimenti non è derivato nulla.
niente sangue nelle feci e niente parassiti.
l'ecografia è normale.
in sostanza nessun medico da cui sono stato visitato ha dato una spiegazione valida al mio malessere (inizialmente un'allergia poi scartata visti gli esami), è stato escluso il crohn la colite ulcerosa e la sindrome da intestino irritabile.
l'ultimo medico da cui sono stato visitato sostiene che il malessere iniziale è stato causato dai virus sopra citati. e che il virus si era cronicizzato in corrispondenza dell'ileo.
ad oggi assumo il pentasa da circa 6 mesi oltre che un periodo dove ho assunto anche flantadin.
ora i dolori sono migliorati ma sono comunque instabili, alterno periodi di quasi benessere a periodi di dolore ricorrente con cambiamento di consistenza delle feci. i dolori sono sempre nel basso vetre e circa a metà pancia sul fianco destro nonche sulla zona lombare della schiena. dopo i pasti ho una frote sensazione di gonfiore.
noto che il fatto di sfasare gli orari di routine (esempio tardare la sera) mi provoca il gg successivo spesso scariche diarroiche e la ricomparsa dei dolori addominali.
quando riprendo la mia normale attività di ogni giorno la cosa migliora (si manifesta spesso nei weekend quando sfaso gli orari).
in sostanza i primi 5 mesi di malessere iniziato a settembre, sono stati i piu intensi e dolorosi. poi ho avuto un miglioramento fino ad aprile. poi ancora un peggioramento fino a settembre e da li la cosa è stabile non migliora ne peggiora.
ora volevo capire se per guarire da questo malessere effettivamente i farmaci (mesalazina) mi siano di aiuto xchè cmq i primi miglioramenti sono venuti dopo circa 3 mesi dalla prima assunzione del pentasa o asacol... quindi effettivamente questi farmaci hanno avuto un ritorno utile o sono stati superflui ed è il caso di smettere di prenderli?
per quanto riguarda la diagnosi ad oggi è ancora ingota.trattasi di un'ileite aspecifica di cui le cause sono ignote cosi come riconosciuto anche dagli specialisti che mi hanno visitato, escludendo pero malattie piu gravi come colite ulcerosa, crohn, colite spastica (ho già assunto antispatici senza beneficio) o intestino irritabile.
se poteste darmi un parere sarei molto grato.
[#1]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.5k 660 233
Il quadro e' sicuramente di non immediata interpretazione e ben indagato, tuttavia non ho capito perche la sindrome dell' intestino irritabile e' stata esclusa dalla possibili diagnosi essendo compatibile per quanto leggo dal suo resoconto con i sintomi e gli accertamenti eseguiti. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
la sindrome da intestino irritabile è stata scartata vista la presenza di febbre costante che non è compatibile con i sintomi di intestino irritabile, inoltre avevo già provato una cura (antispatici) per tale problema senza aver avuto nessun giovamento (i dolori sono poi peggiorati)
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Dr. Carlo Camplone Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 23
G.le Utente,
vorrei sapere se la sospetta diagnosi di Malattia Celiaca è stata considerata visto che i disturbi che Lei riferisce potrebbero essere dovuti anche questa patologia.
Una dettagliata anamnesi sulle sue abitudini ed eventualmente comparsa di altri sintomi ( perdita di peso, alopecia, dermatite, stanchezza...)
Ne parli con gli specialisti gastroenterologi che l'hanno seguita per studiare con loro un iter diagnostico attraverso il quale escludere o confermare tale patologia.

Cordialmente.

Dott. Carlo Camplone

[#4]
dopo
Utente
Utente
fatto anche quello.
ho eseguito esame per verificare se si trattasse di malattia celiaca ed è risultato negativo.
ho fatto anche esami per allergie a seguito di visita con uno specialista in allergie alimentari. negativo anche quello.
ho perso peso durante il periodo in cui avevo piu dolori, poi gradatuamente l'ho ripreso. anche la stanchezza è meno pesante di prima.
ho provato a sottopormi anche a una dieta ferrea per quasi due mesi, scartando alcool, possibili alimenti con glutine o conservanti come mi era stato prescritto da uno specialista. nessun giovamento.
lo stato iniziale era stato definito simile a una peritonite ma sono già stato operato di appendicite e non ho mai avuto disturbi.
all'inizio visti gli esami negativi per il crohn e le altre malattie già citate, si pensava si trattasse di allergia. ma è stato smentito anche quello.
l'ultimo specialista (sono stato da due gastroentrologi e un internista) aveva evidenziato come fossero alti gli anticorpi anti epstein barr (antigene nucleare igg, limite 20 rilevati 600) pensando che l'inizio del problema fosse imputabile ad un'enterite causata appunto da quel virus che è stato soppresso dall'organismo (portrebbe spiegare anche la febbre continua che avevo) ma che dopo essersi risolto possa aver causato la flogosi della muscosa dell'ileo.
la cosa strana è che come ho già detto, i dolori compaiono particolarmente quanto sfaso le mie abitudini (gli alimenti non c'entrano visto le innumerevoli prove che ho fatto).
è possibile sia solo un fattore di stress?
[#5]
Dr. Carlo Camplone Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 23
Mi scusi,
se ha notato che il dolore compare a seguito di stress fisico e quindi immagino anche a sbalzi di orari specialmente nei fine settimana, viene da sè consigliarle di non eccedere nello stravolgere le sue abitudini. Provi a regolarizzare le sue abitudini per un periodo di tempo lungo almeno 30 - 40 giorni, verrà da se capire se lo stress sia l'unico fattore a essere causa dei suoi mali, visto gli innumerevoli accertamenti finora eseguiti.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
ho provato ad avere una vita piu regolare ma non è servito a molto, anche nei periodi di riposo il fastidio persiste.
a suo avviso un fattore di stress puo provocare una ileite cronica?
utlimamente ho voluto approfondire anche con una gastroscopia, che non ha avuto esiti, tutto regolare.
evidenzio quanto fossero alti nelle analisi, gli anticorpi anti epstein barr, come avevo sopra scritto, xchè è l'unico dato sospetto che è stato rilevato e a cui, purtroppo, non è seguita una diagnosi definitiva.
che cosa puo stare a significare questo dato anomalo?
inoltre vorrei capire è se l'assunzione della mesalazina sia ancora utile o se sia il caso di interrompere
[#7]
dopo
Utente
Utente
a seguito di una radiografia mi stato diagnosticato un accenno di schisi nell'arco posteriore della colonna

cio che mi fa riflettere è che 2gg prima che inziassero i fastidi intestinali ho avuto un forte mal di schiena nella zona lombare

non sono mai riuscito a capire che connessione abbiano le due cose

è possibile che un'infiammazione alla colonna possa causare per un'elevata permeabilità intestinale delle ileiti?
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dopo
Utente
Utente
ho provveduto ad effettuare una nuova colonscopia nell'ultimo mese
ne risulta:
la mucosa dell'ultima ansa ileale ha aspetto ipertrofico granuleggiante e con aree iperemiche. non aspetti erosivi-ulcerativi
dalla biopsia risulta:
frammenti di mucosa ileale con flogosi cronica linfoplasmacellulare di entità discreta associata ad iperplasia follicolare delle strutture linfoidi associate alla mucosa.
incremento del numero dei polimorfonucleati eosinofili.

la biopsia di 3 anni fa riportava:
frammenti di mucosa ileale con note di flogosi cronica aspecifica di entità moderato-severa caratterizzata da marcata iperplasia linfoide delle strutture associate alla mucosa e delle placche di peyer. non si osservano quadri riferibili ad IBD


in sostanza è un'irritazione della mucosa che nel giro di 3 anni è diminuita? potete spiegarmi il significato preciso ed ipotizzare delle diagnosi? vi sarei grato dell'aiuto visto che questo malessere dura ormai da anni

[#9]
dopo
Utente
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cortesemente posso avere un vostro parere?

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