Ansia/depressione post traumatica

Buongiorno.
Faccio seguito ad una mia richiesta di consulto effettuata nel lontano 15/12/2010 in cui descrivevo la mia situazione di morale a terra a seguito di una separazione improvvisa e traumatica. Ebbi delle risposte dal Dott. Tornello, Dott.ssa Rinella e Dott. Santonocita che ringrazio nuovamente.
Tutti mi consigliarono una terapia psicologica, eventualmente associata a farmaci. Ho seguito i consigli facendomi seguire per un lungo periodo di tempo da una psicologa. Non ha sortito gli effetti sperati, poiché non sono mai riuscito ad elaborare il lutto della separazione. Anzi negli anni seguenti si sono succeduti altri due importanti lutti che hanno inciso non poco nella mia psiche già provata, mio padre e mio suocero.
In ogni modo mi sono fatto forza e ho cercato di reagire con la volontà e senza ricorrere a farmaci antidepressivi, se non il ricorso saltuario allo Xanax per gestire momenti di ansia. Ho cercato di riprendere la vita normale, coltivare relazioni ed interessi cercando di buttare il passato alle spalle. Purtroppo non ci sono riuscito perché il passato, il dolore della separazione, era sempre lì presente quasi ogni giorno e durante la notte, nei sogni. La mia ex si è rifatta una vita ma io non sono mai riuscita a metterla da parte, nonostante abbia provato per lei in questi ultimi anni sentimenti di odio e di rabbia.
Tutto questo fino ad un mese fa quando, di punto in bianco, credo di aver avuto un crollo psicologico. Sono passato improvvisamente in una profonda crisi depressiva che è tuttora in atto. Ho provato ad analizzarmi e credo che il problema sia dovuto proprio al fatto di non essere riuscito a metabolizzare negli anni il lutto della separazione. In pratica come se il fisico e la mente mi abbiano chiesto il conto a fronte dei miei vani ed estremi sforzi per ritornare alla normalità in questi anni. Il tempo che passa e io che sono fermo al palo. La paura di restare da solo, io che solo non lo sono mai stato.
Sto intraprendendo nuovamente una terapia psicologica e al momento sto ancora resistendo al tentativo di usare farmaci antidepressivi che pure mi sono stati prescritti (Nervaxon o Entact) Faccio fatica a gestire le crisi di ansia che cerco di tenere sotto controllo con lo Xanax e ho il pensiero fisso al passato e, in particolare agli eventuali miei errori che possano aver contribuito alla fine del mio matrimonio. E non riesco a darmi pace. Mi rendo conto che esiste di peggio e che soprattutto esistono tanti uomini e donne nelle mie condizioni ma non basta.
Chiedo un vostro parere, grazie.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, mi domando che tipo di psicoterapia abbia fatto allora e quale stia facendo ora.. mi domando se il rapporto con il Collega che ha avuto il piacere di aiutarla sia stato buono e se è scattata ..l'alleanza terapeutica..potrebbe darsi inoltre che Lei abbia dovuto superare nel primo tratto della sua vita la perdita, il lutto che ripropone quel dolore ora, ancora.. Perdere una persona che si ama , il dolore, la rabbia , la delusione diventano aggressività introiettata.. come dicono i libri , perchè è anche una grossa disconferma, una
pesante ferita narcisistica..Spero che venga aiutato a fare la pace con sè stesso, a smettere di rinvangare, rimuginare , ci riscriva quando vuole e ci parli dei suoi progetti , belli , di cosa vuol fare per Sè ..Non può regalarle anche la sua serenità , il suo futuro.

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Dott.ssa Fregonese, grazie anzitutto per la sua risposta.
Parlare dei miei progetti? Di cosa voglio fare per me? Se avessi progetti o sapere cosa voglio fare in questo momento vorrebbe dire che non sarei nella condizione in cui sono attualmente.
Il mio stato d'animo, attualmente, é proprio quello di colui che é deluso dalla vita e che non ha interessi e/o stimoli positivi verso ciò che lo circonda.
Sono sempre stato un tipo con molti interessi. I piaceri della vita e quant'altro.
Adesso no, e non so cosa fare per ravvivare il tutto. In questi anni, come ho scritto, ho provato a buttarmi tutto alle spalle e a fare qualcosa soprattutto per il presente. Ma non é bastato.
Ora sono di fronte a un crollo emotivo/psicologico che ovviamente mi ha creato diversi problemi sotto ogni punto di vista.
Non so se la psicoterapeuta sia stata "buona". So solo che la psicoterapia non ha sortito effetti positivi. Per quanto riguarda quella che sto seguendo tuttora, non sono ancora in grado di esprimermi. Al momento anche qui non vedo segnali positivi.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

una riflessione sulla psicoterapia.
Essa non è una pozione magica settimanale che scaccia di per sè i demoni interiori. Funziona a certe condizioni, di cui Le allego la lettura che segue:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Eppure talvolta non funziona.
Tuttavia ritengo una buona scelta quella di riprendere con la psicoterapia con una nuova terapeuta.

Riguardo ai farmaci prescrittiLe dallo specialista e che Lei non assume,
non so se "resistere" sia una decisione accorta:
Lei ha già visto scorrere parecchi anni della Sua vita senza viverla anzi andando incontro ad un peggioramento,
gli studi riscontrano un migliore successo con l'abbinamento di psicoterapia e farmaci,
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
quindi valuti accuratamente, e non solo sulla base del timore dei farmaci o per resistere a tutti i costi.

Sui lutti difficili da elaborare può essere interessante questa lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2328-eventi-di-perdita-quando-il-lutto-diventa-complicato.html

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Dott.ssa Brunialti. Intanto grazie per la sua risposta. Scrive da Rovereto. Mi si apre il cuore quando sento certe località. Ma al tempo stesso mi si stringe poiché uno dei motivi che mi hanno portato alla condizione attuale e' dato anche dal fatto che fin da giovanissimo non mi sono mai ambientato nella mia città natale dalla quale volevo fuggire via e il mio grande errore é stato quello di non prendere questa decisione nel momento in cui ero single ma di aspettare di trovare una compagna con la quale condividere questo aspetto. Cosa che ho pensato di fare con la mia ex moglie.
Ho letto i link che mi ha proposto e devo dire che mi ha molto colpito quello relativo al lutto complicato. Mi sono identificato non poco nella problematica e ho notato che lei, probabilmente, ha colpito nel segno.
Sarebbe un po' complicato spiegarle alcune cose da questo sito.
Mi chiedo, e le chiedo, se fosse possibile contattarla.
Grazie di nuovo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

sono contenta se ha potuto "specchiarsi" nella lettura consigliata.

Quanto ai recapiti degli specialisti di Medicitalia, essi sono presenti nella scheda personale di ognuno.

Saluti cordiali.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> credo che il problema sia dovuto proprio al fatto di non essere riuscito a metabolizzare negli anni il lutto della separazione
>>>

Da terapeuta strategico, mi viene da chiederle se e quali tipo di istruzioni abbia ricevuto dalla sua terapia. Il lutto si può superare, attraverso azioni appropriate e se la persona è sufficientemente motivata. Quest'ultima condizione è altrettanto importante della prima.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie anche a lei dott. Santonocito e piacere di risentirla.
Riguardo la mia situazione attuale vorrei formulare una domanda anche se, forse, non proprio pertinente la psicologia.
É esattamente un mese e mezzo che sono caduto improvvisamente in depressione. In questo mese e mezzo sono dimagrito circa 8/9 kg. L'ansia attuale é estrema, una continua tenaglia allo stomaco e tensione continua.
Ho ridotto di molto la quantità di cibo anche se comunque riesco a mangiare con fatica un primo secondo e contorno, ma in quantità molto limitate rispetto a prima della depressione.
Pochi giorni fa avendo a disposizione delle striscette reattive per il controllo dei chetoni nelle urine ho verificato più volte la positività.
Mi chiedo e chiedo se questi chetoni nelle urine possano essere determinati da questo dimagrimento eccessivo causato da questa estrema ansia e depressione.
Nel frattempo ho effettuato analisi delle urine e sono in attesa delle risposte.
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Buongiorno a lei.

Ha ricevuto istruzioni specifiche quando era in terapia o non ne ha ricevute?

Da un punto di vista strategico non si può uscire dall'ansia se non si impara, aiutati dal terapeuta, a stare nelle situazioni che la provocano, fino poi a non sentirne più. Parlare e interpretare non è sufficiente. Può non esserlo anche per superare i lutti, se si tratta di lutti cosiddetti complicati.

Per i chetoni deve chiedere in area medica. Anche se mi chiedo quante persone non ansiose facciano uso di striscette reattive per i chetoni.
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Utente
Utente
Buongiorno dott. Santonocito
Che dirle? Istruzioni mi sono state sicuramente date, non so. Forse non le ho recepite. Fatto sta che non é cambiato nulla.
Anzi forse é peggio!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Quali istruzioni, specificamente?
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Utente
Utente
Di nuovo buongiorno dott. Santonocito. Ormai sono passati diversi anni da quella terapia. Non so cosa intende precisamente per "istruzioni". Ricordo che il dialogo era improntato sulla rimozione dei sensi di colpa e sulla capacità di perdonare me stesso. Guardare avanti e non rimuginare sul passato. Pensare al presente e non pianificare troppo. Accettare il fatto che una persona possa cambiare.
Si parlo' di dipendenza affettiva, della mia incapacità di stare da solo, (senza una compagna cioe'), di idealizzazione .
Forse la mia mente non riesce a recepire certe indicazioni. Non so.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Intendo compiti e prescrizioni specifiche da fare fra una seduta e l'altra, assegnate dal terapeuta, di cui riferire i risultati nella seduta successiva. Dialogo, consigli e buoni propositi vanno bene, ma se a ciò non seguono azioni specifiche e di provata utilità contro la situazione problematica da superare, si resta nel campo della speranza e della buona sorte. Sempre da un punto di vista strategico.

Le suggerisco di chiedere un parere a un diverso terapeuta, che adotti un approccio più attivo e direttivo, ad esempio comportamentale o strategico.
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Utente
Utente
Salve di nuovo dott. Santonocito e grazie ancora per la sua disponibilità.
Probabilmente non conosco la psicoterapia strategica e, forse, la psicoterapeuta seguiva un altro iter procedurale.
Personalmente mi trovo in difficoltà a capire quali possano essere le istruzioni e/o azioni specifiche da adottare in un caso come il mio.
Parliamo di senso di colpa. Quindi in relazione a cose fatte o non fatte. Nel mio caso non fatte. Si parla di rimpianti quindi. Non aver fatto delle cose che sicuramente avrebbero cambiato la tua vita, ma che non hai fatto per paura o per troppo pensare. Qualche comnento fa parlavo con a collega di Roveteto. Il mio sogno era quello di andarmene dalla mia città dove mi sono sempre sentito un pesce fuor d'acqua e che mi ha creato notevoli problemi anche nel campo delle relazioni ma non solo. Oggi a più di cinquant'anni mi trovo ancora nella città che odio e che mi ha creato problemi su problemi.
Da ignorante in materia mi viene da pensare che le soluzioni sono due : o accettare che le cose siano andate così o mollare tutto adesso e cambiare città. Due cose piuttosto complicate e difficili soprattutto adesso con un bagaglio piuttosto pesante sulle spalle.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Esistono protocolli di trattamento per rimpianti e sensi di colpa in TBS. Ma ovviamente non possiamo darli qui, se è questo che intende. Dare istruzioni senza vedere il paziente sarebbe come prescrivere medicine alla cieca. Una cosa che non possiamo deontologicamente fare. Può però cercare un terapeuta strategico nella sua zona, se crede. Oppure contattare la collega Brunialti se è rimasto contento delle risposte che ha ricevuto da lei.
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Utente
Utente
Buongiorno dott. Santonocito
Il riferimento alla dott.ssa Brunialti, peraltro molto gentile e disponibile, era riguardo la sua città : Rovereto.
Uno dei miei grossi rimpianti, che ha successivamente creatomi altri problemi, é stato quello di non aver ascoltato il mio malessere giovanile che mi ha suggerito più volte di cambiare aria e fuggire dalla città dove vivevo e nella quale non mi sono mai adattato.
Per cui quando sento parlare di città vivibili e a misura d'uomo come Rovereto, ma anche Siena mi crea un notevole disagio poiché accentua il mio stato ansioso/depressivo per non aver fatto quello che avrei dovuto fare per vivere la vita così come il mio modo di essere e pensare mi suggeriva.
Ho vissuto per anni e per mia colpa come un leone in gabbia. E un leone in gabbia é purtroppo limitato in ogni sua azione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
I leoni non soffrono di malesseri giovanili. Né si rassegnano a stare dove sono, se non hanno gabbie di tipo fisico a imprigionarli. Perciò se fossi in lei tenterei dei paragoni, per il momento, più terreni. Non lo dico per ferirla, ma per farle notare che il linguaggio che usiamo per descriverci dice tanto sul nostro assetto mentale. E il suo, mi perdoni, non sembra quello di un leone, ma più di un normale gatto che ha bisogno di essere confortato. E non c'è nulla di male in questo.

Solo che continuare questo tipo di conversazioni per email, non fa altro che alimentare in lei la convinzione che le pacche sulle spalle l'aiutino. Mentre non è così, è proprio il contrario. La rendono sempre più dipendente da altre pacche sulle spalle.

Perciò, cerchi un terapeuta capace e faccia delle cose concrete per cambiare il suo stato, se così com'è non le piace.
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Utente
Utente
Dott. Santonocito
Sicuramente lei ha ragione. Attualmente potrei essere un gatto ferito in gabbia non un leone.
Era un paragone per lasciare intendere come un leone in gabbia non combini nulla di buono.
Ovviamente il mio assetto mentale attuale non é dei migliori altrimenti non starei qui a scrivere riguardo questa questione.
Sono d'accordo con lei che le pacche sulle spalle non aiutino.
Il problema adesso sarebbe scrollarmi di dosso errori passati. Da qualche settimana sto tentando nuovi approcci psicoterapeutici con un'aktra collega. Ma finora non trovo miglioramenti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Il problema adesso sarebbe scrollarmi di dosso errori passati.
>>>

Si può fare benissimo, ogni terapeuta ad approccio attivo e direttivo ha nel proprio repertorio protocolli specifici per ogni tipo di comune problema psicologico.

Forse non sono stato abbastanza chiaro su questo punto, ma credo sia necessario, più che mai nel suo caso, se è depresso, che il terapeuta utilizzi un approccio ATTIVO. Deve ricevere istruzioni e compiti specifici, non ne uscirà parlando, sfogandosi e basta.

Le faccio molti auguri
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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