Aftosi ricorrente

Buongiorno dottori, da circa 9 mesi ho questo problema ricorrente. Devo dire che Il contesto in cui il problema è scaturito è stato di un periodo in cui ho avuto il sovrapporsi di una precaria e difficile situazione psicoemotiva ( sono in cura con Citalopram da 4 mesi), con una dieta molto restrittiva durata 9 mesi (gennaio-settembre) in cui ho perso quasi 10 kg. Afte ne ho avute in passato, fino ai 25 anni circa. Poi un'ampia finestra di 10 e più anni in cui non ricordo di averne avute. Forse occasionalmente. Comunque, a giugno il primo episodio di afte ( ne avevo 2), seguito a distanza (settembre) dal secondo ( 3 afte), entrambi dolorosissimi e guariti in 2 settimane. Da lì, mi sono recato dal medico che mi ha prescritto analisi da cui è emerso uno stato di pre-carenza di b12 (200 pg/ml), PCR 0,9, VES regolare, e monociti alterati di un 10% circa. Il mio medico non ha ritenuto utile farmi ripetere le analisi, suggerendomi integratori vitaminici e il ritorno ad una regolare alimentazione ( di lì a poco avrei iniziato con cura Citalopram). Così ho fatto. Ho cominciato integratori ed ho ripreso con un'alimentazione attenta ed equilibrata. Dopo due mesi di nuovo un'afta, ma stavolta praticamente asintomatica. È seguito altro episodio a dicembre e poi 2 a gennaio e 2 (per ora) a febbraio. Tutti con afte piccole (1 o 2)e asintomatiche che sono regredite in 3 -4 giorni. Quindi, nel tempo episodi più frequenti ma molto,molto meno intensi come dolore e come durata. Ho fatto visite da 3 Odontoiatri e 1 otorinolaringoiatra riicevendo diversi pareri, soprattutto sulle cause (virali, ma soprattutto psicoemotive/nutrizionali). In mezzo anche una visita oculistica in cui mi è stata trovata una lieve meibomite sub clinica che si sta risolvendo senza particolari cure ( impacchi serali e spray per lo strato lipidico) e che credo abbia beneficiato del ritorno ad una normale alimentazione. Comunque ho parlato delle afte anche all'oculista che non ha trovato connessioni col mio disturbo al film lacrimale. A fine mese avrò anche visita dermatologica, poi una visita neurologica per altre questioni indipendenti e anche per un sintomo che è subentrato di recente, cioè senso di freddo ai piedi. Inoltre avverto quasi costantemente un senso di bruciore localizzato ai lati e sul dorso linguale, come se avessi assunto alimenti o bevande molto caldi che mi hanno ustionato la mucosa. È una sensazione accompagnata anche da doloretti puntori e altri fastidi che accuso sempre nella mucosa della bocca. Vi chiedo: -un vostro parere. - una lettura clinica dell'andamento degli episodi aftosi prima (acuti) e dopo il ritorno ad una normale alimentazione con integratori ( asi ntomatici ma più frequenti) Grazie a tutti.

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Dr. Diego Ruffoni Dentista 10.4k 362 2
Gentile utente, 50 anni fa molti dei suoi problemi li avrebbe trascurati, oggi vengono portati all'esasperazione creando stati ancora più complessi. Le consiglio di abbandonare internet e di comprendere che le afte in un soggetto sano non sono un rischio di morte o di gravi malattie. Le dico questo perché in alcuni soggetti complessi che per cose comuni amplificano e sopravvalutano il problema, rischiano di non essere presi in considerazione quanto si ritrovano in condizioni più gravi; si ricordi sempre la favola che si racconta ai bimbi "al lupo, al lupo". Si rassereni ci sono state 3 visite odontoiatriche che non hanno riscontrato nulla di grave.

Dr. Diego Ruffoni
http://www.dott-diego-ruffoni.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2017
Ex utente
Credevo di aver postato in dermatologia! Forse sono stato reindirizzato?
L'otorino mi ha detto che qualora le afte non dovessero regredire spontaneamente sarebbe utile valutazione dermatologica.

Comunque, grazie di nuovo dottore!
[#3]
Dr. Diego Ruffoni Dentista 10.4k 362 2
i suoi ringraziamenti sono graditi.
Oggi Il dermatologo si occupa di dei tegumenti e malattie veneree, non delle patologie della bocca che sono di stretta pertinenza dell'odontoiatra.
Forse c'è stata confusione tra lei e l'otorino, se prende strade non corrette rischia ancor più confusione; di norma quando un medico consiglia un altro specialista rilascia due righe al collega a cui l'invia, potrebbe sempre farsele rilasciare.
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