Accettazione

buongiorno! cerchero'di essere sintetica...da quando sono mamma il mio (gia esistente!) limite nel non riuscire ad accettare scelte diverse da quelle che io condivido,ecco appunto il suddetto limite e'aumentato in modo esponenziale con i genitori che io trovo non in grado di educare i figli.
Questo non inficia il nostro stile di vita familiare,in quanto il mio punto di vista e'sempre condiviso largamente e con grande approvazione da mio marito e dalle mie amiche che considero delle brave mamme,ma mi sta mettendo in seria difficolta perché non riesco più a frequentare le mie cognate,ultimamente taccio e ho perso la mia solarita' in occasione di cene di famiglia,compleanni,ecc,poiche' a differenza proprio di mio marito che mi dice"ma sono figlie loro,che ti frega,noi abbiamo nostro figlio,siamo felici,orgogliosi,ma lascia perdere....tanto ne sono consapevoli anche loro" io non mi do pace,e mi domando continuamente :PERCHE???
Ebbene..io non sono psicologa..non sono educatrice(anche se lavoro con i bambini disabili)...ma sono una persona mediamente intelligente,brillante,azzarderei"vincente",a livello lavorativo,di relazioni interpersonali,ecc, senza voler sembrare narciso ecco..e mi domando come sia possibile mettere in atto (anzi,per la verita'NON mettere in atto!) determinati comportamenti con i propri figli senza capire il danno che si fa!senza regole..senza confini...senza un rimprovero perché i bambini non sono in grado di accettare la frustrazione....non le sto ad elencare tutto ma in sostanza mi riferisco ad una educazione in cui il genitore e' un osservatore passivo ed interviene il meno possibile. disapprovo,provo pena per le mie nipoti che sono allo sbando,si buttano per terra nei ristoranti,hanno 3 tablet a testa e si alimentano quando vogliono e con cio'che vogliono... non me ne faccio una ragione! puo'gentilmente provare a darmi qualche suggerimento per tentare di soprassedere senza farmi venire la gastrite...? sperando di essermi spiegata,la ringrazio anticipatamente!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Ci scrive:
"...mi sta mettendo in seria difficolta perché non riesco più a frequentare le mie cognate ..."

Lei vorrebbe che il mondo e le persone avessero dei comportamenti giusti ed etici, in particolare nell'educazione dei bambini.
Questi coincidono con quelli che Lei e le Sue amiche condividete e praticate.

L'amicizia nasce anche proprio dalla condivione di valori e pratiche.

Le cognate non sono Sue amiche bensì Sue parenti, non se le è scelte, se le è trovate.
Perchè meravigliarsi se sono educativamente differenti da Lei, dalla Vostra coppia? O se si comportano in modo per Lei incomprensibile, non condivisibiLe?
Può darsi che loro pensino altrettanto di Lei e di Voi, no?

Al di là della parentela non esiste un gran bisogno di frequentarsi, mi pare di capire.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
....Mi scusera' se non ho affatto compreso la sua risposta?? Non volevo mi proponesse 10 anni di analisi,ma suggeririmi di non frequentare le mie cognate mi sembra un tantino superficiale! Perché la psicologia non valuta l'obiettivita di un comportamento e rimane sempre al di fuori da ogni giudizio?
va bene che definire la normalita' sono sempre stata la prima a dichiarare che e'difficile e che soprattutto per me i parametri sono molto soggettivi,ma non bisogna essere un nobel per capire che un bambino che dorme sotto il tavolo del ristorante e decide di digiunare senza essere ripreso,guidato,dai genitori e' una cosa anormale..la prego pero'di correggermi se sbaglio...dopo anni di analisi cognitivo comportamentale la psicologia rimane per me un enorme mistero!la ringrazio di nuovo e perdoni la mia replica!
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


"... un bambino che dorme sotto il tavolo del ristorante e decide di digiunare senza essere ripreso,guidato,dai genitori e' una cosa anormale..la prego pero'di correggermi se sbaglio.. "

Non ne è Lei la responsabile.

Non travalichi i Suoi confini.