sincerità, fedeltà

38 anni, sposata con un coetaneo, che è stato il mio migliore amico per anni, da 5; figlio di 3 anni. Dopo un periodo sereno, ma non vivacissimo sessualmente anche a causa di problematiche quotidiane, lui si apre con me..vuole confidarsi con sua moglie ma anche con la sua migliore amica. Abbiamo parlato abbastanza serenamente ore e ore, anche se io ero un po' scossa.
Ha voglia di un po' di respiro, di fare un po' di più cose che gli piacciono. Ha consultato un po' più frequentemente del solito siti porno, ammette di avermi tradita col pensiero, di essersi masturbato pensando a un'altra... Dice anche che è una fase, che in alcuni periodi pensa più al sesso, in altri di meno, nulla di preoccupante. Però vuole rompere l'ultimo tabù, quella di dover per forza pensare alla fedeltà come dovere: per lui è un concetto ipocrita, vista l'indole dell'uomo inteso come maschio. Quindi mi ha confidato che il pensiero di tradimento c'è, al momento come pura trasgressione mentale, meglio identificata nella "possibilità di trovarsi nella situazione" e di poter scegliere. Magari poi non succede nulla. Lui vede il coraggio e l'onestà di condividere tutto, il principio del dirsi tutto molto più forte di quello dell'esclusività sessuale, il dialogo tra noi come punto di enorme forza del nostro rapporto; io ci vedo anche il "sogno immaginario" rovinato dalla coscienza sporca, che nella condivisione con me viene lavata. Certo, vuol sapere cosa penso, non vuole ferirmi, mi desidera ancora (abbiamo anche fatto del buon sesso in questi giorni, voleva anche scatenare una reazione e c'è riuscito) ma ad esempio lui dice "capisci quando andrai in menopausa e non avrai certe esigenze che io ho come si fa? si finge? si fanno le cose di nascosto? io non ci sto, voglio condividere tutto con te, questo per me è quello che conta, non nascondersi nulla". Ora non ha l'esigenza di fare nulla, se non la condivisione del suo ragionamento. Ho detto che ipoteticamente accetterei un tradimento con una persona con cui non mi sento in concorrenza, non mi identifico (una escort?), con cui non temerei l'inizio di una relazione, non con "la giovane e carina barista vicino casa", mi spiace per lui ma non reggerei, quindi non lo vorrei sapere perchè temo conseguenze irreversibili. Gli ho detto anche che sono meno bigotta di quanto crede, che anche con me può trasgredire, con intelligenza. Per ora non vedo suoi desideri estremi (scambismo ecc), qualcosa (come idea ipotetica, non impellenza) del tipo di live cam ecc. Ora ho voglia di curarmi di più, di piacere e piacermi di più, e questo penso sia un bene. grazie. ma il suo ragionamento razionale e rassicurante sul poter "gestire insieme" questo argomento scottante e tutte le eventuali conseguenze NON MI CONVINCONO AFFATTO.
grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

se fosse lei a dire queste cose a suo marito e gli preannunciasse che, in vista della sua futura andropausa, troverebbe accettabile avere un amante giovane del quale metterlo a conoscenza, in nome della serena condivisione di ogni cosa, come pensa che reagirebbe?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
(vedi sotto)
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E come prenderebbe una sua eventuale considerazione sul fatto che l'"indole" incline al tradimento è presente anche in molte donne, fra le quali forse anche lei?

Immagino molto male.

Allora perché lei dovrebbe prenderla bene?

Se lui non intende più rispettare l'obbligo di fedeltà - presente sia nel matrimonio religioso che in quello civile - è bene che trovi il coraggio di dirglielo, invece di aggrapparsi a stereotipi e cliché per giustificarsi.

Se avete dei problemi dal punto di vista sessuale potete rivolgervi ad uno psicologo e parlarne: questa possibilità è stata almeno presa in considerazione?
[#4]
dopo
Utente
Utente
gliene ho parlato, certo. "tu mi parli di un'ipotetica ragazza giovane e stupenda? e se io voglio provare uno più dotato di te ad esempio?" (per metterla su piani di persone sulla carta più appetenti). la sua risposta è sempre quella: "DIMMELO! parliamone, ci ho pensato a lungo, e penso che l'unica cosa che non potrei sopportare è la menzogna, la cosa nascosta, l'inganno. di più, se tu sbagli e corri a dirmelo subito è molto diverso che se vengo a scoprirlo"
Io penso che sulla carta potrei farlo andare in crisi più di quanto lui manderebbe in crisi me invece. Se una donna più giovane e bella ci può mettere in crisi come donne, come la vediamo per l'uomo la reazione, il crollo di autostima e di identità di fronte ad un amante (BANALIZZO) PIU CAPACE DI FARE GODERE, PIU' BRAVO, PIU DOTATO?

per il resto problemi sessuali non ce ne sono, abbiamo avuto un periodo più tranquillo che ora con questo scossone si è rianimato... sicuramente c'era bisogno, nel senso buono.

ad ora parrebbe una trasgressione che dovrebbe essere, se concretizzata, un'eccezione, appunto una trasgressione, non una nuova routine. il tutto in nome dell'essere maschio, quindi NATURALMENTE INCLINE A TUTTO QUESTO. (davvero?) ma chi mi dice che uno sappia quando fermarsi???????!!!
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quello a cui si appella suo marito è uno stereotipo e non è raro che chi sa che ciò che vorrebbe fare è male si appelli a stereotipi e cliché per sentirsi giustificato.
Se questa fosse una sua reale e autentica convinzione gliene avrebbe parlato anche anni fa e soprattutto prima del matrimonio, se davvero ritenesse che di tratta di una visione pacificamente accettabile, ma così ovviamente non è stato.

Appellarsi a un cliché è più facile e meno doloroso rispetto ad analizzare emozioni e sentimenti, ma non porta a nulla.

Il punto mi sembra questo:

"Ha voglia di un po' di respiro, di fare un po' di più cose che gli piacciono"

e cioè la difficoltà di gestire il quotidiano, di assumersi responsabilità e di sostenere impegni differenti da ciò che si desidera egoisticamente (cioè per sé stessi, senza tener conto degli altri).

Lui vorrebbe l'autorizzazione al tradimento perché forse la vita da marito e padre gli va stretta ed è possibile che si sia reso conto di aver fatto il passo più lungo della gamba, perché mantenere certi impegni implica una maturità che non tutti possiedono.
[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

la fedeltà è un patto che i due si fanno reciprocamente,
in vista di vantaggi certi.

Il patto non è facile da rispettare,
prova ne sono i numerosi tradimenti
sia da parte machile che femminile.

Suo marito ha il merito di averLe parlato delle proprie fatiche.
Anche Lei potrebbe parlarLe delle Sue, senza troppi pudori o paura di ferirlo.

Inoltre:
certe affermazioni sono grossolane:
"... quando andrai in menopausa e non avrai certe esigenze che io ho come si fa? si finge? si fanno le cose di nascosto? ....".
E perchè la menopausa dovrebbe rappresentare la chiusura di una porta,
e non invece, sesso libero, liberato dal rischio di gravidanze indesiderate?
E se la donna può soffrire di secchezza vaginale, perchè non dire che l'uomo soffrirà di erezioni meno vigorose e più lente da raggiungere?

In ogni caso, se il patto di fedeltà non è più a misura per uno,
l'altra persona può dichiararsi altrettanto libera;
affermazione "di principio" talvolta,
ma che che mette ambedue di fronte alla esigenza della reciprocità.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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