Ansia quando penso alla mia ragazza

Salve a tutti, cercherò di raccontare la mia storia nel modo più esaustivo possibile. Premesso che sono sempre stato una persona ansiosa, ma nel dicembre del 2015 l'ansia è diventata un problema cronico. Ho iniziato a soffrire di reflusso gastrico e di attacchi d'ansia notturni. A volta mi svegliavo nel cuore della notte per l'ansia. Per i primi mesi ho sottovalutato il tutto, ma poi a lungo andare le cose sono peggiorate. All'ansia si è aggiunta la fobia che potesse venirmi un attacco cardiaco. Neanche l'elettrocardiogramma è servito a tranquillizzarmi.

Nell'estate del 2016 la situazione mi è sfuggita di mano tanto da iniziare a soffrire di insonnia. Il tutto ha avuto ripercussioni sulla mia quotidianità. Mi sono alienato da amici e dalla mia ragazza. Lei ha notato questo cambiamento in me ed abbiamo iniziato a litigare sempre più spesso. A settembre 2016 abbiamo avuto un brutto litigio e da lì è esplosa del tutto l'ansia. Ho iniziato ad avere ansia perenne dalla mattina alla sera, unita all'insonnia cronica. Altresì nella mia testa è iniziata a balenare l'ipotesi che potesse essere lei la causa dei miei problemi. Una sera l'ho anche lasciata e sono stato malissimo. Pertanto il giorno dopo ho fatto marcia indietro e ci siamo rimessi insieme.

Siamo fidanzati da 8 anni e non ho mai pensato di lasciarla, né tanto meno di tradirla. A livello sessuale non ho mai avuto problemi con lei. Ho capito che non volevo perderla e per questo motivo ho preso coraggio e mi sono rivolto a una psicologa. Dopo 5-6 incontri, in cui ho fatto prevalentemente test, la psicologa mi ha detto che il motivo della mia ansia era causata dal fatto che ero (e sono tuttora ) disoccupato e a 30 non ho un'indipendenza economica. Quindi mi ha detto che trovando lavoro, con uno stipendio fisso avrei risolto i miei problemi. Ragionamento ineccepibile ma la cosa che non mi spiego ed è il motivo per cui scrivo qui è: perché sono ossessionato dal timore di non amare più la mia ragazza? A volte questo pensiero mi tormenta e mi chiedo: "e se stessi con lei solo perché ci sono affezionato?! E se non avessi il coraggio di lasciarla?!". Questi pensieri sono ricorrenti e a volte mi vengono anche quando sono con lei. Inerente a questi dubbi la psicologa mi ha detto che devo fare uno step in avanti nella mia relazione, magari andando a convivere. Qui torniamo al problema del lavoro e dell'indipendenza economica. Tutto si ricollega a questo, almeno stando alla diagnosi della mia psicologa. Io sto bene con la mia partner, c'è feeling e attrazione sessuale, ma allora perché la mia mente si pone queste domande? Grazie per la risposta.

p.s. a onor di cronaca negli ultimi mesi l'ansia è diminuita sensibilmente, mentre l'insonnia e la fobia di avere un infarto sono sparite del tutto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"perché sono ossessionato dal timore di non amare più la mia ragazza?"

Gentile Utente,

lei ha sviluppato una forma d'ansa che si è complicata ed è peggiorata nel tempo, con l'aggiunta di sempre nuovi sintomi e paure, ed è plausibile che questo dubbio ossessivo sui suoi sentimenti rientri proprio fra questi.

Perchè non si fida del parere della sua psicologa sull'argomento?
Da questo è in terapia?
Si tratta di un percorso specifico?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa. Innanzitutto la ringrazio per la risposta. Le rispondo in ordine:

-In realtà mi sono fidato della mia psicologa tant'è che ora sto molto meglio e come ho specificato nel post scriptum molti problemi li ho risolti rispetto a qualche mese fa. Però come lei ben sa, lottare contro le proprie ossessioni non è facile. Non riesco a capire se siano per l'appunto dubbi ossessivi, come lei li ha definiti, o se magari un fondo di verità c'è e quindi a volte ricado in questo trip mentale.

-La terapia è durata quasi due mesi tra ottobre e novembre poi la psicologa mi ha detto che dovevo risolvere la questione lavorativa da cui per l'appunto derivano tutte le mie ansie. Trovando lavoro avrei risolto il problema dell'ansia. Dunque - a sua detta - era inutile continuare la terapia.

-Nessun percorso specifico e nessun farmaco prescritto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi sembra strano che in due mesi lei sia stato congedato senza aver risolto il problema dell'ansia.<br />
È sicuro che si trattasse di una psicologa?
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dopo
Utente
Utente
Sì, certo che è una psicologa. Mi ha detto che se non risolvevo la questione lavoro era inutile continuare la terapia. Mi ha detto che trovando lavoro avrei anche risolto il problema dell'ansia. Non so se mi ha liquidato troppo in fretta, ma tant'è che da allora non sono più andato e l'ansia si è alleggerita avendo capito almeno qual era la causa. Resta il discorso dei dubbi ossessivi che a volte non ci sono e a volte mi tormentano. Per questo ho scritto su questo sito sperando di trovare una risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le chiedevo se è sicuro che si tratti di una psicologa, e non ad esempio di un medico psichiatra, perché il tipo di risposta che ha ricevuto mi sembra molto strano.

In ogni caso non può trovare una risposta qui, da professionisti che non la conoscono e che non possono dire nulla di certo sulla sua situazione, né soprattutto porre una diagnosi.

Deve riprendere il lavoro su di sé, che è stato davvero brevissimo, rivolgendosi possibilmente ad un altro psicologo, visto che chi si è occupato di lei non le ha consentito di risolvere il problema e ha posto fine molto rapidamente al vostro rapporto.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dr.ssa, è chiaro che quando ho scritto su questo sito ero conscio che non avrei trovato la soluzione ai miei problemi. Tant'è che comunque ho scritto soltanto dopo aver contattato uno specialista. Volevo solo raffrontare quanto mi aveva detto la mia psicologa con professionisti altrettanto qualificati.

Come ho scritto ieri, anche alla psicologa ho parlato di questi dubbi ossessivi, ma lei mi ha detto in maniere perentoria che era tutto collegato ad un unico grande problema che era quello del lavoro. In effetti dentro di me mi sono sempre chiesto: "ma se dovessi trovare lavoro tra 10 anni che faccio?! Convivo con l'ansia?".

Da ignorante in materia non conosco le tempistiche delle terapie e quindi mi sono fidato di quanto mi ha detto. Fino a ieri non immaginavo che due mesi di terapia fossero pochi. Seppur da qualche mese io stia meglio, voglio risolvere la questione dei dubbi ossessivi e voglio evitare che esploda nuovamente l'ansia come l'estate scorsa. Pertanto valuterò l'opzione di rivolgermi a un altro specialista. Grazie per i consigli. Buona giornata.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

".. l'opzione di rivolgermi a un altro specialista.."

verificando che lo/la "specialista" sia iscritto/a all'Albo Psicologi e psicoterapeuta (cioè autorizzato/a ad effettuare terapia).

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, ci rifletta e se vuole ci aggiorni.

Un caro saluto,
Ansia

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