Abusi nell' infanzia

vorrei tanto sapere cosa succede nella mia testa. ho subito abusi durante l' infanzia di cui non ho mai parlato con nessuno se non recentemente con un' amica. I primi ricordi degli abusi ci sono stati imtorno ai 13 anni ed ho passato degli anni difficilissimi durante I quali non avevo molta stima di me stessa
a 19 anni ho conosciuto un ragazzo piu grande di me con cui stavo bene
finalmente anche se le difficolta' non mancavano.ho iniziato a credere in me stessa, a pensare che valevo qualcosa, ho iniziato ad immaginare di poter avere un futuro ed una vita normale.e ci sono riuscita. sono sposata e mamme di yre figli. due anni fa questo ragazzo che e' rimasto un carissimo amico e' morto e da allora e' come se di fosse rotto qualcosa che io non riesco ad aggiustare. ho ricominciato ad avere incubi ( quando riesco a dormire) I ricordi di quegli abusi sono sempre presenti nonostante I miei tentativi di pensare ad altro. inoltre ho un dubbio che non vuole andarsene. ho sempre pensato che I miei genitori non ne sapessero niente e questo era di sollievo. ma adesso mi capita spesso di chiedermi se e' possibile che non si siano mai accorti di niente.vorrei tornare a vivere nuovente ma non ci riesco piu'.perche' non riesco piu a convivere con tutto questo come avevo fatto prima?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

gli abusi sessuali nell'età infantile e preadolescenziale
sono una tra le cose più pesanti che possono accadere,
considerato che allungano le loro radici sull'intera vita
colpendo col dubbio anche le stesse relazioni genitoriali.
Tanto più che gli abusi nella maggior parte dei casi provengono da persone (adulti, adolescenti) che fanno parte della famiglia stessa
oppure sono molto vicini.

La morte del Suo amico,
che sapeva tutto, a cui aveva affidato l'inquietante contenuto,
ha distrutto il luogo dove Lei aveva depositato e blindato il Suo segreto, che ora è libero di occupare la Sua mente.

Prendere in mano la situazione è fondamentale,
con un percorso psicologico di persona
che Le permetta di fare pace con quanto è avvenuto,
al meglio possibile.

Saluti cordiali.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
questo amico non lo sapeva. era semplicemente una persona speciale. l' unica persona con cui mi sono confidata e'un amica di cui mi fido ciecamente e che, come sta facendo lei, mi ha consigliato un percorso psicologico ma .io pero' ho paura che facendolo riemergano altri ricordi e io non ne voglio altri. ho sempre avuto l' impressione che I miei ricordi fossero arrivati fino al punto in cui io ero capace di sopportare. non voglio che vadano oltre. In fondo fino ad ora credo di essere riuscita a gestire la situazione abbastanza bene. vorrei riuscirci ancora ma non so come.secondo questa amica dovrei anche parlarne con mio marito na se lo faccio non riusciro' piu' ad essere la stessa con lui.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Il marito lo vedrebbe anche dopo la rivelazione
e forse osserverebbe i suoi occhi per capire se c'è un giudizio verso di Lei.

La Psicologa entra nella nostra vita, ma poi ne esce.
E se riemergessero altri ricordi, anche quelli verranno elaborati insieme.

Sarà Lei a decidere cosa fare di questo mio orientamento professionale
e del consiglio della Sua amica,
coincidenti.

Saluti cordiali.
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dopo
Utente
Utente
intanto grazie per la sua disponibilita'. Ho sentito parlare della psicologia breve ma non riesco a capire la differenza con quella tradizionale e se eventualmente potrebbe essermi utile.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
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dopo
Utente
Utente
mi sembra comunque di capire che qualunque percorso decida di intraprendere nessuno puo' assicurarmi che non emergeranno altri ricordi. giusto?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Se dovessero emergere sarà meglio,
eviterà che spargano i loro frutti avvelenati senza che Lei ne sia consapevole.

Non è fuggendo che ci si rafforza
ma guardando in faccia la difficoltà
assieme ad una specialista che sa come gestire la sofferenza
per trarne un benessere e un equilibrio migliori.

Ora sta a Lei.
La risposta/decisione non Le arriverà quando la cerca (cioè ora)
ma quando non se la aspetta
ma è pronta ad accettarla.

Credo di aver detto tutto.