Riabilitazione post infarto miocardio

Salve a tutti, in primis complimenti per la splendida gestione del sito.
Vengo al dunque, Cronistoria: mio padre il 1 Febbraio 2006 ha avuto un infarto acuto al miocardio, più precisamente la parte interessata è quella anteriore, alle 14 in condizioni di assoluto riposo ha accusato forti dolori al petto, difficoltà estreme di respirazione, formicolio a entrambe le braccia, sudarozione "fredda" intensa. Ho Chiamato l'ambulanza ed è stato trasportato dapprima in "Area Rossa" poi direttamente al "Centro Gallucci" c/o il reparto Cardiologia dell'Ospedale Civile di Padova. In circa 20 minuti dall'accaduto si trovava già in Emodinamica dove gli è stata praticata Un'angioplastica con applicazione di Stent. Poi è stato per 4 gg in terapia UCIC, successivamente altri 4 gg in cardiologia degenze.
A intervento riuscito ho parlato con il medico il qiale mi ha spiegato che la coronaria responsabile dell'infarto, che era praticamente occlusa, è stata riaperta, mentre l'altra coronaria che era semi-occlusa è stata lasciata intonsa... ho chiesto anche il perchè e mi è stato risposto che in fase acuta è preferibile risolvere solamente la causa dell'ischemia e che spesso una coronaria in quelle condizioni si crea in default dei percorsi di irrorazione alternativi, creando una sorta di bypass naturali. Successivamente a parte una fibrillazione atriale durata 2 gg successivi all'ischemia non ha avuto particolari problemi, anzi ora sta bene e tranquillo come prima.

Visto il quadro le domande sono le seguenti:

1. In merito ai bypass naturali di cui sopra, mi chiedo questo è quello che succede sempre? Come lo si può monitorare? E se così non fosse occorrerà intervenire nuovamente in emodinamica?

2. come cambia/cambierà la vita di mio padre? Per esempio lui ha sempre fatto attività aerobica (acquagym) e saune, bagni turco e simili può continuare tranquillamente a farli?

3. Premesso che mio padre non soffre di colesterolo alto, è astemio, non vive una vita particolarmente stressata e che prima dell'infarto fumava 40 sigarette/giorno e ora ha smesso... che probabilità ci sono di eventuali ricadute?

Grazie dell'attenzione prestatami
Cordiali Saluti
Emiliano
[#1]
Dr. Ugo Miraglia Cardiologo 1.1k 25
1) la natura cerca sempre una soluzione alternativa in caso di ostacolo...
il modo migliore per monitorare le coronarie è eseguire con regolarità una scintigrafia miocardica da sforzo.
2)passati i primi tre mesi e valutato che lo stent è pervio, la vita deve riprendere in maniera normale considerando sempre però che vi è una situazione generale non nativa.
3)seguendo un giusto regime di vita e controllandosi regolarmente le aspettative sono ottime

Dott. Ugo Miraglia

[#2]
Dr. Guglielmo Mario Actis Dato Chirurgo toracico, Cardiologo, Cardiochirurgo 553 19 5
Sarebbe interessante sapere l'età del papà e vedere il quadro coronarografico relativo alle altre arterie che presentano restringimenti. Questo perchè talvolta dopo una angioplastica primaria (dopo infarto acuto) può essere necessario eseguire delle dilatazioni su altre coronarie in rapporto all'importanza del territorio che irrorano.
Le consiglierei di fare valutare come sicuramente sarà già programmato il papà da uno specialista cardiologo o cardiochirurgo che la consiglierà per il meglio.
Circa gli altri punti mi associo al collega Ugo Miraglia.

Cordialmente

Dr Actis Dato
Torino

GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino

[#3]
dopo
Utente
Utente
Intanto grazie delle risposte.
Mio papà ha 55 anni.
Proprio qualche gg fa era previsto un controllo presso l ospedale di padova, lo hanno visitato (a detta sua abb superficialmente...) gli hanno tolto 3 delle 6 pillole che prima prendeva e gli hanno detto che prossimamente gli faranno un elettrocardiogramma sotto sforzo, dopodicchè fra 2 mesi una scintigrafia miocardica.
Io non so quale sia il qua relativo alle altre arterie, so solo che una è rimasta tale a com'era il giorno dell'ischemia...
Privatamente non abbiamo programmato nessun incontro con alcun specialista cardiologo, ma ci siamo limitati a rispettare le visite di controllo e gli esami prescritti dall'ospedale... Lei ritiene sia il caso di provvedere anche privatamente?
Cordiali Saluti
Emiliano
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