Occlusione ramo sinistro arteria centrale retina

Buongiorno a tutti:

A mio padre, 72 anni, è stata diagnosticata una "Occlusione ramo sinistro arteria centrale della retina" circa una settimana fa.
Si è recato nel reparto oculistico dell'Ospedale S. Giovanni di Roma dopo più di 36 ore dall'evento. Evento caratterizzato dal fatto che dopo un rigonfiamento dell'occhio e della palpebra mio padre ha accusato cecità nell'occhio sinistro per poi vedere poco dopo con ridotto campo visivo.
Attualmente riesce a vedere per metà più o meno dell'occhio.
Gli sono stati prescritti i seguenti farmaci:
Citicolina 1000 mg
Nimotop gocce
Folantadin 30 mg
Gli è stato prescritto anche il Clexane 4000 in sostituzione della Triclopidina che lui già prende per un problema alla vena di una gamba.
Per il momento (è passata più di una settimana) non ci sono stati miglioramenti particolari. Ha eseguito anche una fluoroangiografia che ha confermato quanto sopra.
La mia richiesta è molto semplice: Vorrei sapere se esistono altre possibilità, oltre quella farmacologica, per cercare di ripristinare il visus e se chiaramente i farmaci sopradescritti sono a vostro parere adeguati per il problema. Magari anche il nome di un oculista a Roma e in Italia altamente specializzato in questo problema.
Grazie
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Dr.ssa Claudia Daniele Oculista 63 1
Gentilissimo Signore,
La retina è un tessuto molto complesso formato da cellule nervose( neuroni) ad alta specializzazione e con un metabolismo complesso che richiede un costante apporto di sangue e ossigeno.
Se L'afflusso di sangue viene interrotto senza un ripristino entro i 15 -25 minuti le cellule retiniche muoiono. Ne consegue la perdita della funzione che si manifesta con il deficit campimetrico.
Purtroppo i neuroni danneggiati non possono essere sostituiti con nuovi neuroni perchè tali cellule così specializzate non hanno capacità replicativa.
Da quì si deduce che il danno campimetrico del suo papà pur se potrà subire lievi miglioramenti dovuti alla risoluzione dell'eventuale edema ora presente, non potrà più essere recuperato appieno.
La terapia prescritta è adeguata soprattutto per prevenire ulteriori fenomeni tromboembolici.
E' molto importante che in futuro suo papà controlli periodicamente gli occhi per prevenire le eventuali complicazioni tardive dell'ischemia retinica. (neovascolarizzazione).
Un saluto

Dr. claudia daniele

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie anzitutto per la risposta.
All'Oculistica del San Giovanni mi avevano parlato che si doveva intervenire entro le 6 ore. Certo che 15/25 minuti non lasciano spazio a nulla. Non c'è neanche il tempo di realizzare cosa sia accaduto.
Comunque insomma pare non ci sia rimedio.
Ho sentito parlare di gente che è riuscita a recuperare parecchio campo visivo grazie all' "adattamento dell'occhio". Può essere ? O proprio bisogna abituarsi all'idea deklla perdità del campo visivo così coem si è verificata all'inizio del problema ?
Grazie di nuovo
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Dr.ssa Claudia Daniele Oculista 63 1
Risoltasi la fase acuta dell'embolia retinica, se l'insulto ischemico non è stato così prolungato da provocare la morte cellulare , è possibile un lieve recupero del campo visivo per il riassorbimento dell'edema conseguente all'ischemia. Sicuramente capacità visiva dell'occhio coinvolto non potrà più tornare quella di prima.
Con il tempo suo papà si adatterà a questa nuova condizione imparando a sfruttare al massimo il campo visivo residuo.
Un saluto