Ritardo nella socializzazione con i bambini

Buongiorno,
la contatto in quanto mio figlio, unico, di età 31 mesi ha un ritardo nella socializzazione con gli altri bambini. Verso gli 8 mesi abbiamo notato le prime difficoltà nei confronti della relazione con gli estranei (adulti e bambini) e delle novità in generale. Le manifestazioni erano di pianto, di allontanamento e di rifiuto. Col passare del tempo la problematica nei confronti degli adulti è scomparsa, ora li nomina quando non ci sono, quando sono presenti interagisce e saluta le persone per la strada anche se non lo salutano. Con i bambini invece la problematica è rimasta: già da piccolino, se un bimbo al parco si avvicinava e lo toccava, lui lo respingeva, con altri bimbi a casa si disperava all'arrivo e piangeva se giocavano con i suoi giochi.
A 24 mesi l'abbiamo iscritto al nido dove, una volta a settimana fa un'attività di psicomotricità con gli altri bimbi. Le maestre ci indicano che tende ad allontanare i bimbi e a spaventarsi facilmente, ad es. se un bambino arriva urlando o semplicemente arriva velocemente mentre lui non se lo aspettava. Lo psicomotricista ci ha riferito che secondo lui presenta un ritardo di circa un anno nei rapporti di socializzazione e che tende a mettere in atto le dinamiche di spingere altri bambini, pizzicare, a volte urlare, cose che si fanno a un anno e mezzo. Secondo lo psicomotricista è un buon segno, in quanto indica una reazione e una ricerca di contatto con gli altri bimbi. Ci ha consigliato un percorso di psicomotricità che inizieremo non prima di settembre. Nel frattempo ci ha consigliato di lavorare come facilitatori aiutando nostro figlio a esprimere le sue emozioni di disagio. Noi stiamo lavorando in tal senso e già nel giro di due settimane, abbiamo notato una crescita:quando ha momenti di pianto riesce a dirci perchè è arrabbiato o spaventato, esprime l'emozione. L'altro giorno, ai giardinetti, mi ha detto che non voleva andare allo scivolo perchè "ci sono troppi bambini, mi danno fastidio". Poi c'è andato lo stesso, ha giocato con i giochi, ha spinto vari bambini, io gli sto dietro dicendogli "non spingere, non urlare, prova a fare una carezza,a chiedere come si chiama" e ogni tanto dopo la spinta, dietro le mie parole fa le carezze ai bimbi (più facile con quelli più piccoli). Nel frattempo, come famiglia cerchiamo situazioni di incontro con altre famiglie con bimbi per "abituarlo" un po' per volta. Diciamo che cerchiamo di attaccarci a tutti i piccoli "successi" che vediamo, un sorriso a un bimbo, una carezza, un mostrare un gioco a un bimbo, però siamo preoccupati perchè la situazione in generale ci preoccupa e volevamo chiedere un riscontro anche a voi. Aggiungo solo che dal punto di vista cognitivo e del linguaggio non presenta problemi, ha un vocabolario ricco che esprime bene e ha anche una forte sensibilità. Dal punto divista fisico invece è ancora un po' impacciato rispetto ad altri bimbi, nel correre e nel saltare.
Grazie per l'attenzione e la disponibilità.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66

Gentile utente,

non ho trovato una domanda precisa.

D'altra parte il Suo bambino mi sembra seguìto adeguatamente,
si nota una bella alleanza educativa tra scuola e famiglia,
lo psicomotricista dà buoni feedback.

Lei ci dice:
"... però siamo preoccupati perchè la situazione in generale ci preoccupa e volevamo chiedere un riscontro anche a voi. .."
Se la situazione non evolvesse ulteriormente,
una visita presso il/la Neuropsichiatra infantile ci potrebbe stare.
Ma al momento ritengo possiate continuare con il lavoro concordato tra Voi adulti educanti, anche in considerazione che i riscontri evolutivi positivi ci sono.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa, anche per la celerità nella risposta. Cordiali saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Ricambio cordialmente.