Versamento post mastoplastica

Gentili Dottori, avrei necessità di un vostro parere in merito alla mia situazione. Circa 40 giorni fa ho effettuato un intervento di mastoplastica additiva per motivi estetici con inserimento di protesi tonde sottomuscolo (dual plane) senza drenaggi. Dopo alcuni giorni dall'intervento ho iniziato a sentire in uno solo dei due seni un dolore molto forte accompagnato da fitte e sensazioni di bruciore interno ( non di tipo muscolare) che mi hanno costretto a recarmi al pronto soccorso diverse volte. Una prima ecografia ha evidenziato la presenza di un area fluida lievemente corpuscolata con pareti ispessite di circa 60 mm x 20 compatibile con raccolta post intervento e pertanto mi viene detto di proseguire la cura antibiotica. Poiché dopo una settimana sto ancora male il chirurgo fa un tentativo di aspirazione del sieroma che non riesce perché la falda secondo lui risulta sotto le protesi e non è raggiungibile se non con un intervento chirurgico. Mi viene prescritto riposo assoluto e cambio di antibiotico. Purtroppo ad oggi dopo circa 40 giorni dall'intervento e 30 dalla formazione del liquido la situazione non è molto migliorata: la raccolta attualmente è di circa 40 mm x 20 in fase di riorganizzazione ma i dolori non sono migliorati. Gli esami del sangue risultano negativi per quanto riguarda la possibilità di infezioni ( ves- pcr e globuli bianchi nella norma). Cosa mi consigliate di fare? È davvero pensabile che il sieroma si riassorba completamente da solo? Ed è possibile che esiste un sieroma che non è aspirabile perché posizionato sotto le protesi? Grazie a tutti dell'aiuto, cordiali saluti
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Dr. Federico Tamborini Chirurgo plastico, Chirurgo della mano, Medico estetico, Microchirurgo 926 51 6
Gentile Utente,

se la raccolta era ecograficamente corpuscolata potrebbe trattarsi di un fisiologico siermoma che col tempo tenderà ad autoliitarsi oppure di un ematoma che parzialmente si riassorbirà. Se l'ematoma è organizzato non è possibile aspirarlo; un sieroma è sempre aspirabile ma solo sotto guida ecografica per il rischio di lesionare l'impianto protesico.

Cordialmente,

Dr. Federico Tamborini
tamborini.federico@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottore, e' stato gentilissimo a prendere in esame il mio caso. Purtroppo dopo il controllo odierno presso un chirurgo ospedaliero il mio quesito si complica ancora di più...e se vorra' ancora aiutarmi cercherò di essere breve: il chirurgo ospedaliero odierno mi ha consigliato - se la sintomatologia dolorosa non dovesse migliorare entro un tempo massimo di 7-10gg- di richiedere al mio chirurgo l'espianto delle protesi SCONSIGLIANDOMI assolutamente il contestuale reinserimento di nuove protesi ( secondo lui infatti la sintomatologia dolorosa non sarebbe compatibile con un semplice sieroma ma potrebbe essere sintomo di un'infezione che non risulterebbe dalle analisi del sangue [ ves- glibuli bianchi e pcr nella norma] perché tenuta a bada dalla terapia antibiotica che seguo da 30 giorni, infezione che secondo lui si manifesterebbe non appena smetto l'antibiotico). Il chirurgo che mi ha operata invece ritiene che si tratti di una procedura troppo esagerata e che sarebbe invece preferibile - pur non potendo conoscere la natura del liquido perché non raggiungibile nemmeno sotto guida ecografica e non potendo evincere se nasconda o meno un'infezione- provvedere ad una riapertura chirurgica con contestuale aspirazione della falda organizzata + bonifica della tasca con antibiotico e reinserimento IMMEDIATO delle stesse o di nuove protesi. Ovviamente come ho spiegato prima il chirurgo plastico ospedaliero non concorda e me lo sconsiglia perché secondo lui sarebbe alto il rischio di non riuscita dell'intervento e di diffusione dell'infezione. Quindi adesso mi trovo davvero in crisi - anche di fiducia- e non so cosa fare.... la ringrazierei tanto se potessi darmi un ulteriore parere alla luce di tutto questo.
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Dr. Federico Tamborini Chirurgo plastico, Chirurgo della mano, Medico estetico, Microchirurgo 926 51 6
Gentile Utente,

io le proporrei un wash-out dalla terapia antibiotica, terminato il quale rivaluterei clinicamente e mediante esami ematici eventuali segni di infezione. Se presenti concorderei nell'espianto della protesi e reimpianto solo in un secondo momento. Se assenti procederei al drenaggio chirurgico della rasccolta, analisi colturale della stessa per precauzione e reimpianto immediato di nuova protesi.

Cordialmente,
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottore per la sua cortesia e professionalità, farò presente al mio chirurgo e seguirò le sue indicazioni ovviamente sperando nel frattempo che il siero si riassorba da solo ( così da non dovermi di nuovo sottoporre ad un'altra operazione!)e che l'interruzione della cura antibiotica non comporti poi lo sviluppo di segni di infezione. La terrò aggiornata,cordiali saluti
Mastoplastica

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