Relazione finita e dipendenza affettiva

Salve. Ho 30 anni e da un mese a questa parte sono stato lasciato dalla mia ex ragazza, 28 anni.
Ci siamo fidanzati 2 anni e mezzo fa, venendo fuori entrambi da due relazioni fallimentari. In particolare lei, ragazza con vissuto genitoriale particolare (genitori che vivono dalla sua nascita da separati in casa, che si odiano e con figura paterna totalmente assente dal punto di vista affettivo) e persona piena di insicurezze e bassa autostima, ma buona sensibile ed intelligente, ha sempre mirato ad annullarsi completamente durante le sue precedenti relazioni pur di essere accondiscente con i partner e finendo puntualmente per essere trattata con poco rispetto (ha sempre chiuso lei tutte le relazioni).
Con me, inconsciamente, lei ha impostato il rapporto nel medesimo modo pur avendo io cercato, comunque, di trattarla sempre al meglio rispettando i suoi spazi, volontà, attitudini ecc... nonostante ciò lei tendeva sempre ad accontentarmi, a mettere davanti i miei interessi ai suoi (convito che comunque queste situazioni stessero bene anche a lei, visto che comunque ognuno poi aveva i suoi spazi e mai ci siamo limitati negli interessi personali). Quando ci siamo conosciuti, la cosa che ci ha maggiormente attratto è stata una intesa mentale (e poi fisica) totale, immensa e che è proseguita durante la nostra relazione nel quale siamo stati fidanzati, migliori amici, amanti... insomma un bellissimo rapporto (con ovviamente problemi, che ogni coppia ha, ma che mai avrei pensato potessero minare la nostra coppia). Se non chè, a seguito di un ultimo anno difficile a causa di problemi personali di entrambi (non di coppia), lei ha iniziato, in brevissimo tempo, a maturare dubbi sulla nostra relazione, che da meravigliosa è diventata piena di paure ed incertezze per il futuro nonostante io sia un ragazzo fantastico meraviglioso perfetto (parole sue) ma che siamo... troppo diversi (su aspetti della vita abbastanza superficiali, a mio avviso). Tutto questo fino a fine febbraio, quando ha deciso di chiudere questa relazione con una fermezza inaspettata visto il nostro bel vissuto di coppia dicendomi che non sentiva la minima mancanza di me, del nostro rapporto o della nostra intimità nonostante io sia stato la relazione più importante della sua vita. La mia domanda è la seguente: essendo certo che non ci sia un'altra persona che ha influenzato questa situazione, è possibile parlare secondo voi di disturbo di affettività dipendente? O ci può essere dell'altro? Io davveo non riesco a darmi una spiegazione in merito e vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire cosa possa essere successo.
Saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Ci scrive:
"..essendo certo che non ci sia un'altra persona che ha influenzato questa situazione, è possibile parlare secondo voi di disturbo di affettività dipendente?.."
Lei indirettamente ci chiede una diagnosi (affettività dipendente) su una terza persona, sulla base di quanto Lei ci riferisce.
E per noi è impossibile dunque fornirLe una risposta professionale.

"..qualcuno mi aiutasse a capire cosa possa essere successo. .."
Nel merito con esattezza non lo sappiamo.
Si potrebbe pensare che Lei non abbia colto dei segnali di malessere della ragazza, che poi sono sfociati in un abbandono repentino.
In realtà dovreste parlarne tra Voi, se la ragazza fosse disponibile.
Non tanto per capire la ragazza, quanto per "rileggere" la Vostra storia da un altro punto di vista.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Allora, nell'ultimo periodo in cui la vedevo un po' più distante e triste le ho chiesto più volte se ci fosse qualche problema; la risposta è stata sempre che, per via del suo lavoro, non si sentiva gratificata. Tutto questo poi si è trasformato in paura del fatto che non mi amasse più, che per l'ennesima volta (così come successo in passato coi suoi ex) si è vista crollare "inspiegabilmente" (parole sue) dentro di sè tutte le certezze e le progettualità che avevamo insieme e che nonostante ciò voleva che superavamo insieme, uniti, com'è sempre stato tra noi, questa fase. Tutto questo però non è bastato ed è passata, in breve tempo, a non sentire assolutamente più nulla nei miei confronti. Un successivo incontro con lei c'è stato ed ha attribuito questo distacco al fatto che lei si è sempre completamente annullata con me e che questo l'ha portata ad allontanarsi, senza che io avessi colpa alcuna ed inoltre ritenendo che siamo troppo diversi (su aspetti banali a mio avviso) per condividere un percorso di vita insieme nonostante un profondo legame ed affinità mentale che c'era fino a qualche settimana prima. Ovviamente se ne fa una colpa perchè, dice, non mi ha mai dato modo di capire che lei si comporta istintivamente in questo modo.
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dopo
Utente
Utente
La domanda, un po' più precisa, è la seguente: può una persona con disturbo dipendente di affettività mettere in atto ripetutamente il meccanismo: innamoramento, annullamento per l'altra persona sono quasi tutti gli aspetti della vita di coppia, insoddisfazione cui non da alcun modo di confrontasi col partner, chiudere una relazione in modo drastico?