Fuoriuscita urina dopo minzione

Gentili dottori,
Ho 19 anni e vorrei avere un vostro parere sulla mia situazione.
Se può essere utile per una più corretta diagnosi, premetto che soffro di psoriasi e da 2 anni anche di RCU per la quale prendo 2 pastiglie di mesavancol al giorno.
Circa 2 mesi fa iniziai a percepire fastidio all'interno del glande durante la minzione e a perdita di urina dopo la minzione, sopratutto quando mi sedevo o mi alzavo dalla sedia.
Poi mi resi conto che dopo l'eiaculazione sentivo un bisogno immediato e urgentissimo di fare pipì e durnate la minzione percepivo fitte piuttosto dolorose all'interno del glande e rimanevo più di mezz'ora seduto sulla tazza a fare pipì prima che mi passasse.
Il 12 marzo al risveglio mi accorsi durante la doccia che il glande e il prepuzio erano visibilmente irritati e mi procuravano dolore al tatto così mi precipitai all'ospedale e lì mi sottoposero a una visita urologica dove raccontai tutto.

EO: prostata piccola, adenomatosa, dolorabile alla palpitazione; GE nella norma.
L'urologo mi disse che era una prostatite batterica e mi prescrisse Levoxacin 500 1cpr/die per 21 giorni.

20 giorni dopo ebbi dei benefici dal trattamento ovvero il dolore durante la minzione si tramutò in lieve lieve fastidio e dopo l'eiaculazione non avevo più necessità di correre in bagno anche se però ora durante l'eiaculazione percepisco un po di fastidio e in più il gocciolamento post minzione non era per niente migliorato. Così andai dal mio medico di famiglia che mi consigliò di prolungate il trattamento per almeno una settimana. La settimana scadrebbe domani e ulteriori benefici non li ho riscontrati.
Voi cosa mi consigliate? Vado avanti a oltranza fino a quando non guarirò completamente ?
Che esami mi consigliereste di fare?
Anche secondo voi si tratta di prostatite batterica ?
Avete qualche consiglio per alleviare il problema del gocciolamento post minzione che mi sta causando un sacco di problemi nella sfera sociale/sentimente?
Ringrazio già anticipatamente, distinti saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore ,

bene ora, alla fine della terapia indicatale , risentire il suo urologo di fiducia e con lui valutare l'eventuale necessità di fare altre indagini e quindi impostare le relative nuove terapie mirate.

Nel frattempo, se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli, pubblicati sempre sul nostro sito, visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1784-prostatiti-croniche-attuali-considerazioni-diagnostiche-e-terapeutiche.html

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, ho letto con molto interesse i suoi articoli. Quindi secondo Lei ci sono delle correlazioni tra la RCU e l'infiammazione della prostata?
Ho fissato una visita urologica tra 3 giorni, continuo con gli antibiotici fino all'appuntamento o secondo lei dopo un mese di antibiotici senza trarre molto beneficio si possono escludere i batteri come causa scatenante?
Distinti saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Bene fare una attenta rivalutazione clinica del suo problema nel frattempo continui a seguie le indicazioni terapeutiche già ricevute.
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dopo
Utente
Utente
Ok, la ringrazio.
Distinti saluti.
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