Fumo, attacchi d'ansia e malessere

Salve, sono un ragazzo di 26 anni. 2 anni fa ho perso mio padre, morto d'infarto a causa del fumo. Anche io come lui sono un fumatore. Mio padre era in rianimazione e l'ultima volta che ho parlato con lui ho promesso di smettere di fumare. Sono trascorsi due anni, ma nulla è cambiato. Essendo giovani i danni del fumo su di me non sono visibili, ma il fumare mi crea un disagio psicologico enorme. Spesso faccio incubi(tumore ai polmoni, mi sveglio pensando di non riuscire a respirare, vedo il mio corpo dall'interno come un posto pieno di macerie) e provo un costante senso di colpa che non fa che aumentare il mio "desiderio di fumare". Ho provato in diversi modi a smettere di fumare senza riuscirci. Con il tempo la quantità di sigarette è aumentata. Spesso ho riflettuto su questo mio comportamento e sono giunto ad una conclusione. Mio padre era un fumatore incallito e ho sempre l'immagine di lui che fuma. In moltissime foto di famiglia è sempre con una sigaretta in mano. Io ho i suoi stessi tratti somatici e fumare mi fa sentire mio padre più vicino. So che questo è un comportamento sbagliato ma è una situazione dalla quale fatico ad uscire. I sensi di colpa aumentano, vorrei smettere per "dare un senso alla tragedia" e perché anche da queste situazioni bisogna imparare qualcosa. Il fumo sì uccide e l'ho visto da vicino. Smettere di fumare sarebbe mantenere la promessa e non vanificare la sua morte. Mio padre mi ha insegnato tanto, mi ha reso quello che sono, e mi piacerebbe pensare che la sua morte sia un'ultima lezione di vita.
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Se ha una dipendenza da nicotina, deve curare quella, non concentrarsi sullo smettere di fumare come se dovesse tutto iniziare con lo smettere, e finire con l'aver smesso.

Le cure per la dipendenza da nicotina attualmente dimostrate efficaci sono: la vareniclina e la nicotina, in forme diverse, anche come sigaretta elettronica.

Lei ha già provato, e se sì in che modo, queste opzioni ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua risposta. Ho provato attraverso i sostituti della nicotina(cerotti e sigaretta elettronica) e la lettura di alcuni testi. Il problema maggiore è la ritualità e la dipendenza psicologia. Con la lettura del libro di Allen Carr non ho fumato per 4 giorni. La sigaretta, ha su di me, un maggiore potere psicologico che fisico. È come se fosse un talismano per l'insicurezza.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Non le sono chiari alcuni punti fondamentali. La dipendenza da nicotina, come ogni dipendenza, è fisica ed è psicologica. Non sono due cose diverse. Ciò che è psicologico è fisico, stiamo parlando di cervello. Non esistono dipendenze che non siano psichiche, stiamo parlando di comportamenti.
Inoltre credo si stia riferendo a metodi di trattamento dell'astinenza da nicotina, e non al trattamento della dipendenza.
Io facevo riferimento ai due trattamenti attualmente proponibili per chi ha una dipendenza da nicotina.
Per smettere, valgono mille metodi ma non è questo il punto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore, capisco perfettamente che la dipendenza fisica è strettamente connessa a quella psicologia. La ringrazio per aver posto l'accento sulla differenza tra trattamento dei sintomi d'astinenza e sulla dipendenza in sé. Come è noto i sintomi fisici d'astinenza sono minimi, il vero problema sono quelli psicologici, il non riuscire ad immaginarsi senza sigaretta. Immaginare lo smettere di fumare come una rinuncia da un lato, dall'altro essere consapevoli dei danni causati dal fumo. Il mio malessere nasce proprio da questa dicotomia. Un voler smettere per migliorare la mia vita e dall'altra vedere tutto questo come un sacrificio. Adesso a 26 anni non noto gli effetti del fumo, ma poi penso a mio padre morto a 57 anni per infarto. Le relazioni sociali aiutano ancora meno. 8/10 delle persone che frequento sono fumatori. Non so cosa sia andato storto nella società. In occidente è la prima causa di morte evitabile. Le immagini e le scritte sui pacchetti non sortiscono alcun effetto. Subentra sempre l'idea che queste cose capitino agli altri e mai a noi, purtroppo ho avuto un esempio di quanto sia vero che il fumo uccide.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"apisco perfettamente che la dipendenza fisica è strettamente connessa a quella psicologia. "

No, non è questo. Non c'è questa distinzione. La dipendenza è quella che si dice psicologica, che è fisica come quell'altra, stiamo parlando di cervello.
La cosiddetta dipendenza fisica è un aspetto collaterale e non rilevante per quanto concerne le ricadute.

Lei sta continuando a focalizzarsi sull'astinenza, e sui fattori esterni. Non è quello il problema (se ha una dipendenza da nicotina). Anche questo va diagnosticato, non è che se uno fuma è automaticamente un dipendente da nicotina.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto