Autismo adulti

Salve a tutti. Scrivo qui perché vorrei capire delle cose, non per avere una diagnosi (sarebbe impossibile così), ma per capire se questa diagnosi sarebbe dovuta arrivare prima, nell'infanzia (cosa che forse non è accaduta per negligenza dei pediatri che mi seguivano e anche della non conoscenza di queste realtà). Considerando la difficoltà nel diagnosticare l'autismo negli adulti, ho fatto delle domande ai miei genitori relativi alla mia infanzia e vi elenco alcuni punti:
-Da piccolo piangevo molto (soprattutto verso i 2 anni) senza un apparente motivo e mi calmavo solamente quando osservavo la lavatrice in funzione che, pare, mi piacesse parecchio;
-ho avuto vari rallentamenti nello sviluppo, ho iniziato ad alternare posizione eretta/gattoni intorno ai 14 mesi e il linguaggio completo l'ho acquisito intorno ai 4 anni (riportando difficoltà nella pronuncia di alcune consonanti, poi risolte). Inoltre mia madre mi ha raccontato che avevo difficoltà a tenere il collo dritto, spesso stavo con la testa rivolta verso le spalle;
-mi piaceva raccogliere varie informazioni (ad esempio la temperatura esterna ogni ora, i numeri seriali dei tombini che annotavo in un taccuino con me, varie informazioni di astrofisica che contenevo in un vero e proprio manuale che avevo creato). Quando uscivo di casa contavo i pali della luce e tendevo a camminare alternando i piedi sulle basole del pavimento (capita ancora oggi);
-non mi è mai piaciuto stare con altre persone, infatti facevo resistenza se qualcuno provava a prendermi in braccio;
-alcuni suoni mi hanno sempre dato fastidio: ad esempio suoni sibilanti e ad intermittenza, suoni anche molto bassi mi spaventano a volte e a tutti questi suoni fastidiosi reagisco coprendomi le orecchie e innervosendomi parecchio se qualcuno continua a fare questi suoni (posso anche reagire con scatti d'ira); soprattutto quando sono stressato alcune luci mi infastidiscono;
-non mi piace stare con altre persone e ho pochi amici. I pochi che ho si sono imposti loro nella mia vita, perché non sono mai riuscito a instaurare un'amicizia da solo, non so come si faccia.
-Spesso non riesco ad entrare in empatia con le altre persone e seguo le regole della "conversazione di cortesia" che ho imparato negli anni, ma in generale faccio fatica a condurre una conversazione;
-nei periodi di stress reagisco con scatti d'ira anche molto violenti, per poi rinchiudermi in me stesso e sentirmi inutile;
-non ho mai avuto una relazione e non saprei come iniziarne una. Inoltre solo il pensiero di avere un contatto fisico mi fa rabbrividire: non amo infatti essere toccato e raramente abbraccio qualcuno, perché non è una cosa che mi viene naturale;
-tendo a prendere le cose alla lettera, anche le battute (se le capisco nella mia mente creo un'immagine con il senso letterale della frase) che non sempre capisco;
-le mie emozioni assomigliano a un frullatore in cui è difficile distinguere i vari elementi
Vorrei sapere il vostro parere.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
il suo livello di scrittura è elevato e quindi non mi sembra denoti problemi nello sviluppo intellettivo.
Piuttosto la sua difficoltà nei rapporti sociali potrebbe a mio avviso acuire una sensibilità già forse di per se stessa costituzionalmente elevata per i rumori e le luci.

Più che preoccuparmi della diagnosi di autismo, mi preoccuperei perciò di migliorare le sue abilità sociali e il sostegno sociale che, tra l'altro, si è rivelato un fattore molto importante per la salute psico-fisica degli individui.

Le consiglierei pertanto di consultare una psicologa/o psicoterapeuta che possa eventualmente aiutarla in tal senso.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Sicuramente le difficoltà sociali sono invalidanti nel mio caso, soprattutto perché la maggior parte della gente ha un modo di interagire che non solo non comprendo e in cui non riesco a inserirmi. Non ho capito, però, la questione della sensibilità per i rumori e le luci.