Adenocarcinoma acinare moderatamente differenziato

Gentile Dottore, desidero chiederLe un parere inerente la mia situazione.
Ad aprile 2014, età 57 anni, rilevo un PSA pari a 8,84 e, dopo terapia antibiotica congiunta a Permixon per un mese, il mio PSA sale a 9,71.
Effettuo agobiopsia, diagnosi: Adenocarcinoma acinare moderatamente differenziato (Gleason score 6°: 3+3) la neoplasia interessa il 30% circa del campione. Effettuo scintigrafia ossea e TAC total body entrambe negative. Ad agosto 2014 effettuo prostatectomia radicale robotica e l’esame istologico così recita: 1) Gleason 6(3+3) infiltrante entrambi i lobi e la capsula senza superarla; occasionali immagini di carcinosi perineurale. Iperplasia fibroleiomioadenomatosa del parinchema circostante con fosi di PIN di alto e basso grado. Margini chirurgici di resezione e vescichette seminali indenni da infiltrazione neoplastica. 2) Linfonodi indenni da metastasi (0/11).
UICC 2009: pT2c, pN0, pMX; G2
Il mio Follow-Up è il seguente:
Operato (Prostatectomia radicale) Valore psa
in data 18/8/2014 PSA start 9.3
a 30 giorni 0,02
a 60 giorni 0,01
a 5 mesi 0,01
a 7 mesi 0,01
a 8 mesi 0,04
a 9 mesi 0,052
a 10 mesi 0,037
a 11 mesi 0,046
a 13 mesi 0,030
a 15 mesi 0,054
a 17 mesi 0.043
a 18 mesi 0.070
a 20 mesi 0,062
a 22 mesi 0,055
a 24 mesi 0,077
a 26 mesi 0,106
a 28 mesi 0,157
a 29 mesi 0,193
a 30 mesi 0,177
a 32 mesi 0,208
A gennaio 2017 effettuo Pet Psma con esito negativo
DOMANDA: tutto ciò indica una ripresa della malattia? Cosa devo fare? Che terapia è prevista?
Ringrazio anticipatamente, mi scuso e porgo distinti saluti.
[#1]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
nei casi come il suo, caratterizzati da un graduale incremento del valore di PSA si considera l'opportunità di una cosiddetta radioterapia di salvataggio.
La difficoltà sta nell'indicare qual'è il momento per eseguirla. Secondo alcuni già due valori di PSA 0 confermati sopra il valore di 0,20 sarebbe sufficiente, mentre secondo alcuni il valore per considerare la cosiddetta "recidiva biochimica" sarebbe superiore (0,40 o più).
L'altro paramento è il tempo di raddoppiamento che nel suo caso sembra essere abbastanza rilevante.
Quindi sarebbe opportuno che si sottoponesse ad un colloquio di persona con un oncologo o un radioterapista per stabilire come procedere.

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

[#2]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Concordo con il collega. Aggiungo anche come i dati più recenti siano a favore di un salvataggio precoce, cioè di suggerire il trattamento radiante post-operatorio entro valori di PSA <0.3-0.5ng/mL.
Il PSA è proporzionale al numero di cellule che lo producono. Se il PSA aumenta, anche la cellularità tumorale verosimilmente alla base di questa produzione aumenta. Maggiore è il numero di cellule tumorali, minore sarà progressivamente l'efficacia della radioterapia di salvataggio.

Aggiungo che, anche se l'esame PET con PSMA è negativo, non significa non ci sia malattia prostatica: spesso la PET, specialmente con questo tracciante promettente ma ancora in fase di sperimentazione, non ha una accuratezzza assoluta, specialmente a valori minimali di dosabilità come la sua situazione.

In base all'andamento lento di crescita si potrebbe infine supporre che la malattia sia ancora locale piuttosto che a distanza, sebbene microscopica perchè non visibile agli esami strumentali.

Pertanto, le consiglio di sentire un radioterapista oncologo per il suo caso al fine di apprendere al meglio il rapporto rischi/benefici di un trattamento radiante di salvataggio sulla loggia prostatica in tempi brevi(salvataggio precoce) piuttosto che rimandarlo a valori più alti di PSA che vanificherebbero l'eventuale efficacia dell'apporto di "salvataggio".

Inoltre le dico che se il trattamento viene effettuato con metodiche di radioterapia moderna, che per questa patologia sono lo standard per i pazienti nel mio reparto, il livello di effetti collaterali è molto contenuto a fronte del vantaggio potenziale di recuperare in tempo la recidiva di malattia locale.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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