Ictus ischemico in paziente con alzheimer

Buonasera e grazie anticipate per il vostro servizio e disponibilità.
Vorrei porre alla vostra attenzione il caso di mia mamma, 76 anni, malata di Alzheimer e in fase avanzata . Un anno fa subì un ictus ischemico "leggero" che le precluse l'uso della parola (che recuperò completamente nel giro di 6 mesi) ma che la limitò tantissimo nella deambulazione, infatti smise di camminare da sola. Dopo un ricovero durato quattro settimane, rientrò a casa in una condizione accettabile e con un miglioramento anche a livello cognitivo tanto che ricominciò pure a dare risposte sensate, cosa che non accadeva da mesi. Dopo circa 2 mesi, la sua situazione di malata di Alzheimer peggiorò notevolmente con deliri, allucinazioni, crisi psicotiche violente, manie persecutorie che hanno costretto il nostro curante ad introdurre nuovi farmaci antipsicotici per giunta con risultati appena sufficienti. Così per 40 giorni circa. Esattamente una settimana fa, mia mamma è entrata come in una sorta di fase depressiva acuta, non riusciva a reggere il capo che rimaneva penzolante da un lato e tendeva a pendere con il busto, costantemente, anche da seduta, da un lato. L'inarrestabile litania alternata ad attacchi psicotici ,ci costrinse a chiamare il 112 dove i medici decidettero per un ricovero. Nonostante questa condizione, mia mamma non ha mai perduto la "lucidità " recuperata dopo il ricovero, tanto che rispondeva anche ai medici e si ricordava il suo nome è cognome. Al terzo giorno di ricovero, tra una crisi psicotica e l'altra ,tanto da convincere i medici a tenerla costantemente sedare, mia mamma ha subito un secondo ictus ischemico, questa volta, a detta del neurologo molto esteso nell'emisfero destro (è paralizzata a sinistra e hala bocca storta nel medesimo lato). Essendo accaduto in ambito ospedaliero, è stata immediatamente soccorsa, ma a distanza di quasi 48 ore mia mamma non dà segni di risveglio dallo stato di coma in cui è caduta. Il neurologo che c'è lha in cura non si sbilancia, dice semplicemente di essere una caso molto grave e che non si può fare altro che attuare il protocollo ed aspettare. A tutt'oggi i parametri vitali sono perfetti: pressione sempre nella norma, saturazione sanguigna mai sotto il 95% e respira autonomamente. A voi chiedo, nella vostra esperienza, se casi come quello di mia mamma potrebbero essere recuperabili oppure se mia mamma è destinata a non svegliarsi più .Grazie per l'attenzione .
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

in casi come quello della Mamma il decorso clinico è estremamente individuale per cui non è possibile azzardare previsioni (prognosi), potendo anche recuperare parzialmente (buona notizia la normalità dei parametri vitali), viceversa però la lesione ischemica è stata definita molto estesa e questo elemento ovviamente non rappresenta un fattore prognostico positivo.
Un grosso in bocca al lupo!

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la cortese disponibilità. La volevo informare che proprio stamattina mia mamma ha riaperto gli occhi, seppur per qualche istante e pare abbia accennato un sorriso (così ci ha riferito l'infermiera). Anche oggi pomeriggio gli ha riaperti completamente a tal punto da poter rivedere il loro bel colore verde , mantenendo lo sguardo fisso per qualche secondo e dando l'impressione di comprendere, visto che ha reagito con uno sbuffo alle sollecitazioni di mio papà ,come per dire :" non rompere le scatole" (lei ha sempre avuto un carattere fumantino) per poi riaddormentarsi poco dopo. La neurologa ci ha parlato di" piccoli risvegli", ma è una professionista molto "asciutta ", è difficile che si trattenga molto a parlare e spiegare, dice solo che sicuramente è positivo. Secondo la sua esperienza, possono essere buoni segnali questi? Anche oggi parametri vitali perfetti .grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

certamente, quelli descritti sono dei segnali positivi, speriamo che abbiano un seguito.
In questi casi non resta che attendere il decorso clinico.
Comunque buoni segnali.

Cordialmente
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