Somministrazione di ginco in paziente ottantacinquenne

L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)

Buonasera, ad un mio congiunto di 85 anni hanno suggerito di assumere un integratore a base di ginco sia per ridurre il rischio di ictus ischemico sia per ridurre i sintomi di demenza. Vorrei sapere se l’assunzione di ginco da parte di un soggetto di quest’età possa esporlo ad un rischio di ictus (così ho letto su alcuni siti, altri, invece, non dicono nulla anzi, addirittura, presentano il ginco come un’alternativa naturale alla cardioaspirina. Insomma, si legge tutto ed il contrario di tutto!). Ma se il ginco dovrebbe proteggere dall’ictus ischemico, come potrebbe causare un ictus (preciso che il paziente in questione fu colpito da ictus ischemico 10 anni fa e che adesso non assume nessun farmaco antiaggregante. Inoltre, adesso soffre di Parkinsonismo vascolare)? Potreste, gentilmente, aiutarmi a capire? Vi ringrazio infinitamente.
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79 23
Gentile Utente,
in teoria non ci sarebbero controindicazioni all'uso del Gingko Biloba che agisce favorendo il microcircolo periferico;
se però sfortunatamente dovessero manifestarsi sintomi o segni spiacevoli la responsabilità sarebbe certamente imputata al Gingko e a chi lo ha consigliato!

L'azione di sostegno al microcircolo cerebrale è inoltre lunga a manifestarsi e questa sarebbe la vera motivazione che non mi farebbe consigliare ad un paziente di 85 anni questo principio attivo.

Diverso è il caso degli acidi grassi OMEGA 3 che non hanno queste controindicazioni e potrebbero essere d'aiuto ai problemi del suo congiunto (sintomi di demenza, deficit della funzione cerebrale).
Chieda consiglio al suo farmacista di fiducia.

Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, gentile dottore.
Ho fatto leggere il Suo messaggio a mio cugino, il figlio dell’ottantacinquenne. Dopo essersi un po’ spaventato, mi ha detto che suo padre assume il Gingko da almeno due settimane e mi ha esortata alla calma. Io, invece, resto alquanto preoccupata; non credo che due – o anche tre – settimane possano essere considerate il lungo periodo necessario al principio attivo del Gingko per agire! Ho paura che in questa fase di inefficacia del Gingko possa accadere a mio zio qualcosa di brutto. Il solo aspetto buono legato – forse – all’assunzione di questo integratore è che, anche se il mio congiunto ha evidenti problemi per la sua malattia, mi pare più lucido rispetto a prima. Gli devo consigliare di interrompere l’assunzione di Gingko? Aspettando una Sua gradita risposta, la saluto cordialmente.
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