Ablazione tachicardia ventricolare

Buongiorno,

Volevo chiederVi cortesemente un parere sulla seguente situazione: sono stato recentemente operato per una tachicardia ventricolare qualificata come infundibolare da attivazione adrenergica. La Risonanza magnetica che ho fatto ha escluso segni di fibrosi, tuttavia nel referto relativo all'esecuzione del SEF e dell'ablazione (fatta tramite introduzione dall'inguine) si legge, tra le altre cose, "dopo mappa di substrato dell'infundibolo destro si evidenzia area focale di basso voltaggio nella porzione antero-laterale dell'infundibolo unicamente in unipolare, compatibile con malattia sul versante epicardico e non endocardico".
Ho letto che solitamente la displasia aritmogena si collega all'epicardio mentre la tv idiopatica no, volevo chiederVi se secondo Voi in futuro devo effettuare periodicamente esami tipo eco e risonanza per valutare che non vi sia una forma di displasia aritmogena allo stato iniziale che magari la precente risonanza non ha inidividuato. Nel frattempo comunque non ho avuto alcun tipo di episodio di tachicardia come avveniva pre-ablazione.

Grazie molte, cordiali saluti
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Caro signore
il consiglio che mi sento di darle e di non fare altri approfondimenti. La sua tachicardia ha le caratteristiche della forma benigna e in questi casi l'ablazione ha alte probabilità di guarigione. La displasia è tuttaltra cosa e la negatività della RMN lo conferma.
Cordiali saluti

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica