Reflusso e gastrite sotto terapia

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 23 anni che sta vivendo un incubo con il reflusso, di cui soffro da circa 2 anni. Fino ad ora ho effettuato solo saltuari cicli di IPP, ma in quest'ultimo periodo i sintomi stavano diventando più insistenti: in particolare accuso una sorta di difficoltà al passaggio del cibo nell'esofago, come se questo avesse degli spasmi mentre il cibo passa, e subito dopo i pasti il cibo mi torna su insieme a abbondanti quantitá di aria, e l'esofago risponde anche qui con questi spasmi. Avverto i rigurgiti e le eruttazioni anche a digiuno e la mattina appena alzata, spesso insieme agli spasmi, in più ho spesso questa sensazione come se avessi ingoiato un sasso che mi rimane incastrato alla fine dell'esofago. Oltretutto accuso anche una sazieta precoce con tensione dello stomaco anche dopo pochi bocconi. Mi sono rivolta ad un gastroenterologo che ha attribuito il tutto al reflusso e data la giovane etá non ha voluto farmi fare una gastroscopia, mi ha dato per due mesi pantoprazolo fa 40 peridon prima dei pasti e sucralfato due volte al giorno, e la ricerca di HP nelle feci. Ora è una settimana che sto facendo la terapia e la sintomatologia non sembra migliorare, ma anzi mi è peggiorata la sensazione di tensione epigastrica, non riesco a mangiare piu di 40 grammi di pasta, mi chiedo come sia possibile. Inizio ad essere preoccupata, soprattutto per i continui rigurgiti che continuo ad avere e per questa sensazione dolorosa allo stomaco. Ho la visita di controllo dal gastroenterologo da due mesi, quindi vorrei chiedere a voi cosa dovrei fare. Continuare la terapia nonostante la sensazione di gastrite? Grazie a chi mi risponderà.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
La terapia va continuata eventualmente aggiungendo qualche procinetico (domperidone, levosulpiride). Da considerare eventuali intolleranze alimentari (lattosio, glutine).


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
Utente
Gentile dott Cosentino, la ringrazio per la sua risposta. Volevo aggiornarla del fatto che stanotte ho avuto un attacco di gastrite acuta che si è alleviata bevendo del latte. Tuttora continuo ad avere questi crampi dolorosi che si placano appena mangio qualcosa. Ma mi chiedo, come sia possibile che io abbia questi dolori nonostante sia in terapia con inibitori di pompa? Ammetto di star vivendo un periodo molto stresstressante, a cui si aggiunge l'ansia per la mia condizione (inizio a tenere complicanze come esofago di barrett) potrebbe essere dovuta questa gastrite ad altro oltre l'aciditá?
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Solo acidità ed ansia. Forse gli IPP non hanno effetto su di lei e per saperlo e sufficiente eseguire la titolazione della,gastrinemia (prelievo di sangue) sotto terapia con IPP.
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
Dal momento che nonostante la terapia che sto ancora effettuando con pantoprazolo da 40 anche due volte al giorno persistono i miei sintomi (eruttazioni, spasmi all'esofago, dolori toracici simil anginosi, disfagia) i miei sintomi persistono, ho deciso di sottopormi ad una gastroscopia. Il problema è che la gastroenterologo che mi segue è dell'Asl e non posso vederla prima del 17 luglio in cui ho la visita mentre la gastroscopia la avrò tra una quindicina di giorni, pertanto mi rivolgo a voi per un dubbio. Visto che la sto facendo perché non rispondo alla terapia la gastroscopia devo effettuarla mentre la sto ancora assumendo o devo interromperla? Vi ringrazio molto.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
È sempre bene interrompere la terapia.

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

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