Tumore al pancreas

Salve, vi scrivo per mio babbo di 64 anni. Apparentemente in buone condizioni fisiche. Per scrupolo è stata eseguita un'eografia per la prostata ed individuando qulcosa di anomalo hanno fatto fare TAC con contrasto. Esito: a livello toracico non lesioni parenchimali a focolaio anche a carattere di attività nè versamenti pleurici. Non significative adenopatie ilo-mediastiniche. Notevole ingrandimento della testa del pancreas con dilatazione del wirsung (5mm) ed aspetto ipo-atrofico di corpo e coda per presenza di formazione solida verosimilmente volutiva mal delimitabile nei suoi profili in particolare non apprezzabile sicuro piano di clivaggio con il duodeno. Questo esame è stato fatto vedere in un ospedale e dalla loro analisi è derivato questo esito: riscontro ecografico occasionale di neoformazione della testa del pancreas con retrodilatazione del wirsung. ha quindi eseguito TC addome che conferma la presenza della lesione cefalopancreatica con retrodilatazione del wirsung. Paziente asintomatico. TC mostra la presenza di una lesione ipodensa della testa del pancreas che sembra infiltrare marginalmente la vena mesenterica superiore per un tratto di circa 1 cm coinvolgendo anche il primo ramo digiunale. Si prescrive Ca 19.9 e CEA . EUS+FNA. Da quesro esito è stato spiegato che mio babbo prima dovrà fare gli esami del sangue qui indicati. Il medico che ha analizzato la TAC suggerisce di fare una biopsia in sala operatoria con anestesia e probabilmente intervenire prima con chemioterapia poi dal risultato di questa chemiterapia eventualmente operare chirurgicamente. Mi potete per cortesia spiegare la situazione di mio babbo che apparentemente sta bene? Secondo Voi da questi referti è curabile la situazione con asporazione chirurgica post-chemioterapia o è già troppo avanzata la situazione? Mi affido ai Vostri consigli. Tutto è risultato per caso ed è stata una doccia fredda. Per favore datemi i Vs consigli su come poter procedere. Il medico che ha elaborato quest'ultimo referto ha detto che la chemio potrebbe ridurre il volume del tumore e quindi si potrebbe poi operare..cosiccome la chemio potrebbe anche far "esplodere" il tumore e portare ad un aggravamento della situazione. Come consigliate di procedere? Quali esami potrebbero far capire lo stadio del tumore e quindi la fattibilità della cura? Lui è rassegnato e rifiuta ogni cura in quanto "gli rimangono pochi giorni". E io da figlia soffo ovviamente. In attesa di un Vostro gentile riscontro saluto
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissima, in merito al quadro di vostro padre fare diagnosi e prognosi via mezzo telematico sarebbe incorretto oltre che impreciso e non etico. Mancano troppi dettagli e soprattutto manca il paziente che deve essere visitato.

Mi sento di aggiungere solamente che in caso di non operabilità il trattamento chemio(radio)terapico potrebbe essere la scelta opportuna. Ne parli con chi vi segue.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
salve Dott. Alongi, eccomi qua. Capisco certamente la difficoltà per "via telematica". In ogni caso Le riporto le ultime info. Oggi mio babbo è andato a sentire la "seconda campana" alquanto differente dalla prima (a mio modesto avviso).Nel primo ospedale dicono: "Riscontro ecografico occasionale di neoformazione della testa del pancreas con retrdodilatazione del wirsung. eseguito TC addome che conferma la presenza della lesione cefalopancreatica con retrodilatazione del wirsung.Paziente in ottime condizioni.asintomatico.Ho preso visione della TC addome che mostra la presenza di una lesione ipodensa della testa del pancreas che sembra infiltrare marginalmente la vena mesenterica superiore per un tratto di circa 1cm coinvolgendo anche il primo ramo digiunale. CEA nella norma. CA19.9 69.9 (limite 37)". Loro ritengono di fare quanto prima una biopsia per capire lo stadio del tumore. Poi procedere con la chemioterapia, poi eventulamente operare. Secodno loro è coinvolta la vena mesenterica quindi cercano di "sistemare" un pò con la chemio. Ma per loro è importante la biopsia per procedere. Nel secondo ospedale (oggi) invece: "la storia clinica del paziente inizia a metà maggio occasionalmente durante ecografia di controllo generica di lesione espansiva solida a margini irregolari,ipoecogena del diametro di 3cm che determina netta dilatazione del wirsung.ha eseguito quindi TC addome con mdc:notevole ingrandimento della testa del pancreas con dilatazione del wirsung(5mm)ed aspetto ipo-atrofico del corpo-coda per presenza di formazione espasiva solida mal delimitabile nei suoi profili,in particolare non apprezzabile sicuro piano di clivaggio con il duodeno.Paziente in buone condizioni.nega calo ponderale e riferisce sporadici episodi di addominalgia ai quadranti di dx(dolore comparso da circa1anno).Per meglio valutare la resecabilità della lesione ho chiesto (è il primario che scrive perchè lui ha fatto la visita a mio babbo) in itinere revisione delle immagini TC da parte del Prof...il quale descrive un quadro"borderline resecabile" per contatto e lieve stiramento della VMS.Si mette in lista il paziente per intervento di DCP up front. da eseguire tra 2 settimane ecografia addome con mdc". In questa seconda clinica riengono che la biopsia sia un esame troppo invasivo visto il caso pertanto ritengono sia meglio e sufficiente eseguire una ecografia con mdc al posto della biopsia. Il primario l'avrebbe fatta eseguire oggi ma il Prof...ritiene che sia sufficiente farla tra due settimane insieme agli esami preoperatori (ad es ECG). Fatti questi esami loro opererebbero e solo durante l'operazione si renderanno conto se è veramente resecabile oppure no. Inoltre il Prof..a cui il primario ha richiesto di fare ecografia con mdc dice che la vena mesenterica secondo lui è solo "sofferente" perchè stretta dal tumore. Tolto questo anche la vena sarà a posto e riprenderà la sua vita. Mi chiedo: perchè 2 cliniche e 2 pareri così diversi? E' meglio a Suo avviso la prima strada: biopsia, chemio, intervento chirurgico oppure la seconda strada: ecografia con mdc, intervento chirurgico e solo successivamente chemio? E' vero che la biopsia è un esame invasivo ma i primi la farebbero per verificare la stadiazione del tumore. I secondo invece preferiscono operare e vedere lì per lì. Ora Lei che farebbe? Come è meglio procedere secondo Lei dai dati che Le ho riportato? Se Le serve qualche dato in più per poter capire glielo fornisco volentieri. Cosa si capisce con la biopsia? E cosa con l'ecografia con mdc? Che differenza c'è di risultati tra i 2 esami a parte l'invasività? Riescono ad identificare allo stesso modo a che punto è il tumore? Grazie e saluti. Siamo alquanto confusi.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Purtroppo devo essere onesto, le domande che mi fa sono talmente specifiche che non è questa la sede opportuna. Bisogna avere il quadro di presenza chiaro e dettagliato. Si rivolga a chi vi segue.
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