Convivenza e distacco dai genitori

Gentili dottori,
Sono fidanzato da quasi 5 anni con una ragazza madre di un altro paese. Tutto va bene, lei vive in casa con sua madre e io vivo a casa dei miei genitori. Ci sono problemi alla base che partono dal fatto che voglio sempre tornare a casa mia a dormire, lei si lamenta del fatto che non mi fermo mai a dormire con loro. Il fatto è che quando torno a casa a dormire nel mio letto mi sento sicuro e tranquillo in pace. Partendo anche dal presupposto che ho difficoltà a dormire avendo il sonno molto leggero.
Adesso ho un lavoro che durerà fino alla fine dell'anno, lei lavori stagionali. Continua a farmi pressioni per andare a vivere con lei dicendo che ormai sono 5 anni che stiamo assieme, quanto dovrà aspettare perchè io mi decida ad andare a vivere con lei.
Soprattutto adesso che sua mamma ha deciso di andare a vivere lontano con il suo compagno, con la scusa che vuole andarsene dai problemi dice a me e a lei, quando è che ti decidi ad andare a vivere con lei, perchè è inutile andare avanti se è una perdita di tempo.
Io credo che il mondo non giri tutto intorno alle decisioni degli altri e che io andrò a vivere con lei quando vorrò e adesso non mi va. Non so per quale motivo ma ora non voglio andarmene di casa, mi sento quasi costretto. Gia una volta me ne sono andato di casa che per una ragazza che ho aspettato ma che poi mi ha lasciato nei guai da solo e finiti i soldi sono dovuto tornare a casa dai miei.
Io sono innamorato ma sono molto infelice di questa situazione. Vorrei risolvere i nostri problemi in qualche maniera ma non mi sento pronto per andare via di casa.Cosa posso fare?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

immagino che Lei abbia già provato a spiegare alla Sua compagna che cosa La turba e perchè vuole aspettare ancora.

Che cosa Le ha risposto la Sua compagna, sentite le Sue spiegazioni? Si sente costretto anche dalla mamma della Sua compagna? Che ruolo ha questa signora?

Come mai fa fatica a dormire? Le capita anche a casa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta,
La mia compagna cerca di trovare delle giustificazioni e ribatte che casa sto bene perchè trovo sempre il mangiare pronto,i vestiti puliti che ho il "sedere al coperto" e voglio stare al sicuro, che ho paura e cerca di trovare una giustificazione del perchè ho paura. Io non ho paura, almeno non credo di averla. Voglio solo avere la sicurezza che quandò andrò sarà perchè lo voglio veramente per non rimanere di nuovo fregato, dagli errori del passato si impara. Solo che è una continua discussione su questo.
Sua mamma vive con lei, non da un contributo economico anzi è quasi un peso economicamente, ma siccome lavora il pomeriggio copre l'orario nel mattino di un ora in cui la mia compagna va a lavorare presto, e io passo a portare il bambino a scuola.
Il problema del dormire è un problema che ha anche mia madre, ho il sonno troppo leggero, la mattina per svegliarmi metto la sveglia bassissima leggera leggera per non spaventarmi, quando qualcuno entra nella mia stanza mentre dormo la maggior parte delle volte sento la presenza e mi sveglio. Non posso dormire in nessun luogo che non sia tranquillo, treno, auto quando non guido e posti rumorosi. Se nella mia stanza c'è un orologio il ticchettio mi manda in paranoia e devo spostarlo in un altra stanza.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Pensa di non aver superato la "scottatura" del passato?
Attualmente ritiene di non avere delle paure che possano giustificare la Sua decisione?
Ci sono degli impedimenti per lasciare la casa dei Suoi genitori?
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dopo
Utente
Utente
Penso di aver superato la scottatura del passato ma vorrei la sicurezza di non dover tornare una volta che sono andato, forse anche per non procurare una delusione dei miei genitori che probabilmente è solo nella mia testa. Se devo essere sincero a casa con i miei genitori sto bene.
Quello che mi frena è la decisione dei miei genitori che dicono che se vado non ci sarà una seconda possibilità per tornare. Non vorrei andare per poi rimpiangere i momenti in cui stavo bene.
Da un certo punto di vista quello che mi serve è il pensiero di sicurezza. La sicurezza del lavoro, la sicurezza di avere un posto dove tornare quando le cose non vanno bene.
Il mio lavoro è il programmatore informatico, e il fatto di organizzare ogni dettaglio di un software come nella vita è nei miei pensieri. Valutare tutto ciò che riguarda un problema estrapolando tutto quello che c'è in gioco.
Non c'è nessun impedimento nel lasciare casa oltre il mio volere
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Capisco il Suo punto di vista, ma mi pare - con i limiti di un consulto on line e non conoscendoLa- che in realtà ci siano dei timori e delle precauzioni che mette in atto.

Nessuno può darci la certezza di che cosa succederà in futuro, ma se Lei prende la DECISIONE di vivere con la Sua fidanzata e il bambino, allora si tratterà di una convinzione di voler stare proprio con questa persona e i problemi si affronteranno e supereranno insieme. Chi dice che dovrà tornare a casa dei Suoi?

Invece, Lei scrive: "vorrei la sicurezza di non dover tornare una volta che sono andato, forse anche per non procurare una delusione..."

Questo esprime un certo timore e, poichè la certezza non ci sarà mai, allora continuerà a procrastinare...

Posso chiederLe se ci sono solo queste preoccupazioni a frenarLa, oppure se ci sono anche altri aspetti nella relazione sentimentale a non convincerLa?
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dopo
Utente
Utente
Effettivamente rileggendo tutto tutta la conversazione adesso capisco, che ho paura di dover tornare indietro e di essere abbandonato di nuovo.
Probabilmente in effetti ho qualche altra paura che mi frena.
I miei piccoli momenti di solitudine,i miei ritmi la mia autonomia, il mio rispetto degli orari, lo stile di vita insomma.